Dalla metà di marzo del 2011 la Siria, che è nota al mondo per la sua ricca storia, la cultura ed il sano ed esemplare pluralismo, sta vivendo oggi un caos senza precedenti. In questo momento non riusciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Siamo molto tristi, preoccupati e sfiduciati per quello che sta succedendo in Siria nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Anche se manteniamo la speranza che una soluzione pacifica verrà trovata.
Vi invito a condividere con me ferventi preghiere per una soluzione pacifica della crisi siriana, per la sicurezza e la stabilità.
Nei prossimi post racconteremo qualcosa di più sulla presenza salesiana in Siria. Ci limitiamo per il momento a riportare alcuni estratti dell’appello al “cessate il fuoco” in Siria emanato proprio oggi dalla Città del Vaticano.
La Pontificia Accademia delle Scienze ha tenuto oggi 13 gennaio 2014 in Vaticano una riunione relativa alla guerra civile in Siria, nel corso della quale è stato lanciato un appello per la cessazione immediata delle violenze, per l’inizio della ricostruzione e del dialogo fra le diverse comunità.
In un comunicato si auspica che la Conferenza di Pace, chiamata Ginevra II, in programma il prossimo 22 gennaio permetta “al popolo siriano, alla regione e al mondo intero di concepire un nuovo inizio per porre fine alla violenza che ha provocato oltre 130.000 morti e ha lasciato un paese bellissimo nella rovina e nel caos. “.Secondo gli esperti internazionali che hanno partecipato a questa giornata di lavoro, il passo iniziale e più urgente è l’immediato cessate il fuoco e la fine di ogni tipo di violenza: “Tutti i combattenti interni della regione devono deporre le armi; tutte le potenze straniere devono adottare misure immediate per fermare il flusso di armi e il finanziamento delle stesse, che alimenta l’escalation della violenza e della distruzione”.“La Santa Sede – si legge nel comunicato – si impegna a sostenere tutte le fedi religiose e le comunità in Siria, per raggiungere una nuova comprensione e un ripristino significativo della fiducia, dopo anni di violenze tra comunità”, per cui il dialogo deve concentrarsi “sui bisogni urgenti di ricostruzione spirituale e comunitaria”.I partecipanti alla conferenza esprimono inoltre la loro preoccupazione per la situazione di milioni di profughi siriani che “patiscono privazioni estreme e potenzialmente letali in termini di alimentazione, acqua potabile, servizi igienici, elettricità, ricovero sicuro, telecomunicazioni, trasporti, e altri bisogni umani fondamentali necessari per il buon funzionamento di ogni società”.Igino(fonte: News.va – Official Vatican Network)