Ernesto Michahelles, in arte Thayhat, fu un poliedrico artista e designer che tra gli anni Venti e Quaranta si dedicò con molta passione e creatività alla moda e alle arti decorative; nacque a Firenze nel 1893 da una famiglia ricca, colta e cosmopolita. Il suo bisnonno era Hiram Powers, ed era uno scultore famosissimo americano .
All'età di 16 anni già seguiva studi sulla teoria del colore e geometria cromatica a Kambridge iniziando poi a viaggiare per incrementare le sue conoscenze in ambito artistico; studiò tutte le tecniche di stampa orientale e le tecniche espressive più vicine al mondo esoterico, spirituale ed emozionale che mai prima erano state esaminate. Entrò in contatto con numerosi personaggi di rilievo del periodo come i componenti della compagnia dei Balletti Russi, il conservatore generale del Louvre, la celeberrima Madeleine Vionnet con la quale collaborerà per diversi anni. In quel periodo fiorirono artisti del calibro di Paul Poiret, Jeanne Lanvin, Coco Chanel tutti intenti a proporre un nuovo ordine di bellezza estetica e funzionale, aspetti che Tahyhat perseguiva in modo quasi spasmodico sopratutto nella cura del vestire personale, difatti si può dire che fu una persona decisamente Dandy, snob e raffinata .
Come ho detto prima Tahyhat collaborò con Vionnet dal 1919 al 1925 e questo periodo fu molto produttivo ed importante; studiò il logo per la maison, l'immagine dell'azienda, lo stile, la modelleria, i colori, il packaging, la carta intestata e fu il primo italiano a brevettare le proprie firme e il marchio.
Proprio in questi anni e più precisamente nel 1920 Tahyhat realizzò la sua invenzione più eclatante, la Tuta. Dopo aver realizzato lui stesso il prototipo, pubblicò grazie ad amicizie e conoscenze, la Tuta sul quotidiano " La Nazione" di Firenze il 17 Giugno del 1920, allegando al giornale il cartamodello. Come potete immaginare il successo fu veramente sorprendente grazie anche all'abile studio di marketing pubblicitario, quindi se ci pensate bene fu un vero e proprio anticipatore di tendenze ed innovazioni che troviamo anche ai tempi nostri.
Ma da cosa nacque l 'idea della Tuta? Semplicemente per ovviare al costo eccessivo dei vestiti durante il dopoguerra. Così Tahyhat decise di creare qualcosa di facile realizzazione per le persone e dopo svariati studi, bozzetti, diagrammi e modelli riuscì a confezionare la cosi detta Tuta.
Thayhat si avvalse della progettazione secondo uno schema geometrico semplice tenendo molto presente la bidimensionalità del tessuto piuttosto che le forme del corpo. Egli sosteneva che la Tuta potesse diventare un abito universale ed unisex in grado di sostituire tutto il guardaroba in quanto adatta per tutte le occasioni, tutte le stagioni, per lo sport, come abito da lavoro, come abito da sera, per la campagna, la montagna, per viaggiare insomma per qualsiasi ambito. Inoltre ne valorizzava il fatto dell'essere economica e quindi un potenziale prodotto di massa.
Come potete immaginare la Tuta ebbe moltissimo successo anche oltre oceano, anche in Francia, Portogallo, Germania, Inghilterra.
Insieme alla Tuta maschile, progettò anche la versione femminile che era una sorta di camicia da uomo, più larga e più lunga abbottonata davanti e da indossar con una cintura stretta in vita. Anche in questo caso il modello era frutto di uno studio geometrico con schema rettangolare.
Dato che Tahyhat in questo periodo collaborava con Vionnet e questa si occupava di abbigliamento femminile, decisero di rielaborare la tuta da donna, ristudiarla per renderla più accattivante. Uno dei cambiamenti furono le spalle arrotondate, poi l'aggiunta di un pannello in sbieco cucito sulle spalle, lo scollo a punta con un colletto sciallato e la cintura a nastro annodata sul fianco sinistro.
Ci fu anche la versione " due pezzi", che anticipò il Tailleur, ed era composto da una tunica abbottonata davanti con scollo a punta, la cintura con la fibbia e una giacca morbida senza allacciatura con lunghe maniche a campana.
Avendo attuato questi cambiamenti i due erano riusciti ad ottenete " the chikst thing you ever saw" come Tahyhat scrisse, e che poteva essere indossata dalle donne piu ricche ed eleganti del mondo.
Questo capo d'abbigliamento è rimasto un caposaldo del guardaroba femminile negli anni a venire, sopratutto in periodi come gli anni ottanta ma anche oggi. Proposta in tutti i colori, fogge e tessuti ce la propongono ogni stagione e sfido chi non ne ha almeno una nel proprio armadio, in versione estiva o invernale.
Non so se conoscevate questo tipo eclettico e particolare, quale era Tahyhat. Io l'ho studiato all'università e andai a vedere una mostra bellissima ed interessante al " Museo del Tessuto" di Prato nel 2008 e dato che mi colpì particolarmente, volevo condividere con voi un pezzettino della sua storia e dell' invenzione della Tuta.
Spero che vi sia piaciuto e sopratutto che vi abbia interessato.