The Amazing Spider-man 2: Il potere di Electro. Cinecomic o teen movie?

Creato il 21 aprile 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

21 aprile 2014 • Recensioni Film, Vetrina Cinema •

commento di Maurizio Ermisino

Summary:

“Voglio che mi vedano. Che si accorgano di me”. Sono le parole di Max Dillon, la classica persona “invisibile”, un ometto di cui non si accorge nessuno. Per un incidente è diventato un mostro, un incredibile conduttore di elettricità. Lo chiamano Electro. E ora è finalmente ripreso dalle telecamere, a Times Square, mentre tutti gli schermi della piazza rimandano la sua immagine. Uno dei temi che animano The Amazing Spider-man 2: Il potere di Electro è proprio l’apparire, l’essere visti, e il come si viene considerati. È così per Max/Electro, che fino alla trasformazione nessuno considerava, è così per l’Uomo Ragno, che per alcuni è un eroe e per altri un pericolo. Ed è così per Harry Osborn, amico d’infanzia di Peter Parker destinato a ereditare la OsCorp, la compagnia dove lavorava il padre di Peter. Luce e buio, che si alternano a New York, come fama e oblio: è in questa dialettica che si muovono tutti i personaggi del film. L’altro grande tema è quello del tempo. “Utilizzate la vostra vita al meglio, combattete per ciò che vi sta a cuore, è il modo migliore di vivere” dice Gwen Stacy nel suo discorso di diploma. Parla a tutti gli studenti. Ma sembra pensare al suo Peter/Spider-man.

Si tratta di due temi molto interessanti. Il primo, quello dell’apparire e del come apparire, è una delle chiavi del mondo di oggi. Il secondo, l’impegnarsi in quello che si fa perché la vita è breve, è un elemento chiave nel mondo dei supereoi, ed è una variante al “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, che era il tema dello Spider-man di Sam Raimi. Qui le responsabilità sono di tutti noi. Temi interessanti che rimangono comunque dei sottotesti in un film che punta tutto su una spettacolarità sempre più accentuata e sui rapporti tra i personaggi. Il centro di tutto è il rapporto tormentato tra Peter e Gwen. Perché il reboot firmato Marc Webb de L’uomo ragno, iniziato con The Amazing Spider-man è soprattutto questo: un teen movie o, se volete, una commedia sentimentale. La vera cifra di Webb, a giudicare dal riuscitissimo (500) giorni insieme, è proprio questa. Ed è in queste parti che il film funziona di più complice anche la chimica straordinaria che si è creata tra Peter e Gwen, cioè Andrew Garfield ed Emma Stone. Che non a caso sono una coppia anche nella vita. Quando sono in scena loro due il film esplode. Così come quando è in scena Dane DeHaan, il nuovo Di Caprio, che interpreta Harry Osborn, il personaggio che nella trilogia di Raimi era di James Franco.

Se la commedia sentimentale è il punto di partenza, The Amazing Spider-man 2: Il potere di Electro mescola spesso i toni e i generi. Dal teen movie si passa a tocchi di horror, da momenti da cartoon spensierato si scivola su tinte dark, dall’action movie si passa ai toni shakespeariani della vicenda del giovane Osborn. Detto che il livello di certi personaggi (vedi lo scienziato pazzo tedesco del manicomio) non è all’altezza del livello drammatico del film, il film di Marc Webb continua ad essere troppo incerto su cosa vuole essere. Non ha insomma una sua personalità definita come altri cinecomic, vedi la fiaba gotica del Batman di Burton, o il realismo noir di quello di Nolan, o ancora l’ironia hard rock dell’Iron Man con Robert Downey Jr.. Il film di Webb soffre poi del problema del terzo Uomo Ragno di Raimi: troppi cattivi, troppe storie accumulate l’una sull’altra.

“Voglio che mi vedano” dice Max Dillon (Jamie Foxx). Ma chi è che andrà a vedere The Amazing Spider-man 2: Il potere di Electro? Moltissime persone, questo è indubbio. Ma saranno divise in due categorie. Chi non ha visto i film di Raimi e chi li ha visti. Il film è pensato soprattutto per la prima categoria, un pubblico più giovane, da attrarre con un protagonista maschile più bello e una storia in cui può identificarsi. Chi ha visto i film di Raimi probabilmente sentirà la nostalgia di quel filologico gioiello pop. Si tratta comunque di dettagli, perché The Amazing Spider-man 2: Il potere di Electro è un film spettacolare e piacevole. “Voglio che mi vedano”. Lo vedranno in tantissimi.

Di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net

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