Spero comunque che, nonostante tutto questo, il mio giudizio del film sia sufficientemente obiettivo.
È un film francese, diretto da Michel Hazanavicius e interpretato da Jean Dujardin, premiato a Cannes come miglior protagonista maschile, e Bérénice Bejo. Ha recentemente ottenuto sei nomination ai Golden Globe 2012.
Ambientato a Hollywood tra il 1927 e il 1935 è la storia delle difficoltà che incontra un attore del cinema muto di grande successo nel momento in cui si passa al sonoro: un film muto sulla nascita del sonoro.
La ricostruzione è impeccabile, dai cartelli con i dialoghi, alle musiche, alla definizione delle immagini che va migliorando col passare degli anni, così come il bianco e nero che diventa nelle ultime scene più deciso. La trama mi è sembrata un po’ scontata, ma la soluzione è ottima così come godibilissima è l’ultima scena.
I due protagonisti sono molto convincenti nella loro recitazione da film muto, “piena di mossette” come la descrive lei a un certo punto. Ma notevoli sono anche i ben noti John Goodman che è il regista hollywoodiano con tanto di sigaro gigante e James Cromwell, il fido maggiordomo/autista. Eccezionale il cagnetto Uggy che non recita da cane, ma ci offre delle scene esilaranti, per le quali è stato insignito a Cannes di un meritatissimo Palm Dog Award.
Quel che mi viene da dire, però, è che alla fine si tratta di un esercizio di maniera, mirato a mostrare, con una buona dose di auto compiacimento, il talento di tutti coloro che vi hanno lavorato e che punta a stupire il pubblico.
Giudicate voi, ma non fate l’errore di non dare ogni informazione preliminare sul film a chi vi accompagnerà.