Il team impianta tutta una serie di attrezzature per rilevare le eventuali attività paranormali ma è costretto a chiamare un altro prete per spiegare quello che sta accadendo. Anche perché il parroco si è suicidato.
Tra culti pagani e paure ancestrali, il manipolo si trova invischiato in qualcosa che va oltre la semplice credulità religiosa....
Rieccoci a parlare di mockumentary e di found footage, un genere che a mio parere ha ormai espresso il meglio e che è clamorosamente crollato sotto la mancanza di ispirazione nel dire e affermare cose nuove.
Gli stessi stilemi ripercorrono ormai tutti i film appartenenti al genere e non sono rielaborati con quel minimo di creatività necessario per creare almeno un minimo di interesse.
E permane sempre il sospetto che scegliere di fare un film di questo genere sia mera esigenza economica e non slancio creativo.
Allora perché vedere The Borderlands, opera prima di tale Elliot Goldner , regista e sceneggiatore al suo esordio nel lungometraggio?
Per prima cosa perché la curiosità non è solo femmina e non ha solo ucciso il gatto, quindi si deve toccare con mano un film che in giro per il web ha evocato anche pareri positivi , per seconda cosa alla fine qualsiasi cosa che è mockumentary o found footage si vede per cercare qualche spavento di quelli genuini ( perché si pensa sempre che un genere come l'horror ormai ha esaurito la sua carica propulsiva in fatto di salti sulla poltrona e quindi ci si rifugia in qualcosa di reale o che scimmiotta la realtà traendone sensazioni di paura primigenia ) e poi anche perché è una produzione inglese e non americana.
La prima è che non bisogna prendere un anteimetico per vederlo .
La telecamera affetta da delirium tremens ci viene riservata solo nell'ultimo quarto d'ora ma è ampiamente giustificabile dalla svolta che prende la narrazione e quindi si trasforma in mezzo espressivo che genera un'angoscia di quelle che ci mettono un po' di tempo ad abbandonarti, anche dopo la fine dei titoli di coda.
Altra cosa positiva è che il film è costruito in maniera certosina con dialoghi non buttati là alla rinfusa ma con diversi , interessanti spunti di riflessione visto che siamo alle prese con personaggi manifestamente agnostici ( o atei addirittura) che si confrontano con religiosi e questi ultimi si confrontano con la scienza, cosa assolutamente non semplice o scontata .
Non i consueti personaggiminkia del solito filmetto.
E poi c'è l'ambientazione , il classico paesino con due case, tre pub e una chiesa al centro del villaggio, tutti amabilmente dispersi nel nulla della brughiera inglese.
Goldner ha comunque un certo savoir faire nel maneggiare gli ingredienti classici del film de paura , non roba nuova ma il solito materiale di repertorio però tirato a lucido e organizzato con discreta cura.
Quindi i soliti strilli, strepiti, rumoracci però inseriti in un contesto che riesce a creare una notevole dose di tensione fino ad arrivare al climax proprio nella parte finale , angosciosa e claustrofobica che non lascia indifferenti.
In conclusione direi che The Borderlands , pur non rielaborando gli stilemi del genere riesce a creare un minimo di interesse per un genere che per quanto mi riguarda è ormai alla frutta.
Ma ben vengano le produzioni come questa che comunque denotano una capacità apprezzabile nel destreggiarsi con l'armamentario standard del genere.
E viene voglia di aspettare che Goldner confermi le sue doti con produzioni ben più danarose di questo,, sperando che il denaro non appiattisca il suo talento....
( VOTO : 6 + / 10 )