Sarà che di film non ci capisco molto e sono abituata a valutare ciò che vedo con i miei sentimenti e il mio gusto personale piuttosto che con una critica cinematografica, ma a me il "nuovo" film su Jane Eyre mi è piaciuto moltissimo. Forse ai nostri occhi la Jane del film può risultare anche troppo giovane, ma personalmente trovo l’attrice molto brava: i suoi occhi non esprimono solo austerità, ma dolore e sofferenza, desiderio di scoprire il mondo, sete di conoscenza, stanchezza per le notti insonni passate a riflettere e tormentarsi, per l’amore sfuggito pur sempre tenuto custodito nel cuore. Davvero credo che l’attrice vada apprezzata anche solamente per questi occhi: ha reso vivo e reale molto di quello che il personaggio di Jane ci dona nel romanzo. Se proprio voglio trovare una critica al film: può risultare un po’ difficile da seguire a causa delle molteplici sovrapposizioni temporali che sono state messe in apertura, specialmente per chi non conosce bene la storia o non ha letto il libro (vi lascerà stupite, ma esistono persone del genere). Altro piccolo difetto: dura solo due ore e per esigenze temporali viene perciò tagliato molto del racconto. Ma questo è sicuramente un difetto che accomuna tutti i film tratti da romanzi: rendere centinaia di pagine in due ore non è certo un compito semplice! Lo ritengo quindi un film ben riuscito in quanto rende bene lo spirito della storia, cosa che nella mia opinione è più importate di una stretta e precisa relazione all’andamento del romanzo. Il film è riuscito a fare quello che per me è il vero successo: farmi venire voglia di rileggere il romanzo (e sarebbe più o meno per la trecentesima volta!) quindi a me basta per considerarlo ben realizzato. Sarà che sono io innamorata di Jane Eyre e la amo in tutte le sue forme!
E ora a voi i commenti un po’ più “tecnici” a opera della nostra Irene!
Forse definire le mie recensioni cinematografiche "tecniche" è eccessivo e certamente Alessia nel dirlo era accecata dalle lenti rosa dell'affetto, ma tenterò di fare del mio meglio...come sempre.
Cast e interpretazione
Protagonisti
Questa Jane sa esprime in toto la personalità della Jane che mi sono sempre immaginata, ha gli occhi intelligenti e l'espressione riservata ma non timida, arguta ma non ribelle. Il suo portamento eretto rende tutta la statura interiore di Jane, il suo rifiuto di fare qualcosa che vada contro la propria etica pur rinunciando alla cosa più preziosa che ha: il suo amore. E' affettuosa, dolce ma rigida quando sa di doverlo essere. Beh può bastare....Voto 9!
Mrs Fairfax - Judi Dench: credo che sia quasi inutile "recensire" un'attrice tanto grande quanto Judi Dench. E' praticamente la madre del period drama, un'interprete meravigliosa che ha saputo interpretare al meglio qualsiasi ruolo abbia fatto. Diversamente non è stato per la dolce ed indaffarata Mrs Fairfax, un'eccellente governante forse dall'intelligenza che non raggiunge le vette di Jane e Rochester ma compensata dalla grande esperienza umana, dalla conoscenza del suo padrone e della vita. E' una donna dalle spalle molto grandi, sulle quali porta il peso di una casa grande, di un proprietario difficile, della solitudine e della consapevolezza della propria mediocrità intellettuale. Solo con gli occhi Judi Dench è riuscita a trasmetterci tutto questo. Il mio voto non potrebbe essere che 10!
Altri personaggi
Regia e scene
La regia è di Cary Fukunaga, che ha deciso di enfatizzare volutamente i caratteri un po' oscuri e tenebrosi, passatemi il termine poco originale, delle atmosfere che caratterizzano questo romanzo meraviglioso. A questo riguardo ha detto:
"Ho speso molto tempo rileggendo il libro e cercando di sentire quello che C. Brontë sentiva mentre lo scriveva. C'è un qualcosa di sinistro che affligge l'intera storia... ci sono stati qualcosa come 24 adattamenti, ed è veramente raro che si veda questa sorta di lato più oscuro. Lo trattano come se fosse soltanto un romanzo d'epoca, e io penso che sia molto di più"Trovo che sia riuscito abilmente a dare un tocco più moderno alla regia così che possa essere più apprezzata anche dalle ultime generazioni, abituate alle atmosfere tetre e Tim-Burtiane, senza però annacquare per niente il romanzo, i suoi scenari e la profondità delle sue atmosfere, quelle che la stessa Charlotte Brontë aveva ideato. Il film inizia da quando Jane è scappata da Thornfield e si rifugia in casa di St. John e le sue sorelle, muovendosi poi avanti e indietro nella storia tramite vari flashback, che forse rendono un po' complicata la comprensione della sequenza temporale della storia a chi non abbia prima letto il romanzo o visto altre trasposizioni cinematografiche precedenti di "Jane Eyre". In ogni caso a noi che conosciamo a menadito la trama ed ogni singola scena della storia, sono risultati piacevoli perché danno un po' di movimento e di modernità alla rappresentazione.
- La scena in cui Rochester chiede a Jane, dopo che si è palesata la moglie pazza dalla soffitta, di rimanere al suo fianco come se fosse sua moglie...ma non essendolo ufficialmente. Oggi diremmo che le stava chiedendo di diventare la sua amante, compromesso morale che la nostra Jane non era affatto disposta a fare, anche se per amore. Jane e Rochester sono davanti al fuoco, e lei si è appena ripresa dopo uno svenimento causato dal dolore e dallo sgomento del matrimonio saltato. In quelle manciate di secondi i due protagonisti riescono a trasmetterci tutta la potenza di quell'amore, la passione che arde in entrambi ed il dolore di un idillio rovinato dagli errori passati. Rochester si umilia, le chiede perdono in ginocchio e piange facendo crollare tutto il suo orgoglio per la forza del desiderio di avere Jane al suo fianco. E lei che, lottando con ardore contro se stessa ed un paragonabile desiderio, riesce ad avere il coraggio sovrumano di lasciarlo e scappare, salvo poi crollare quasi morta di dolore nella brughiera. Solo la prepotente forza di questa scena vale tutto il film!
- Quando la piccola Jane torna in camera per togliersi il vestito da sposa e le sue dita magre tolgono i nastri del corpetto quasi stappandoli, con una velocità e una precisione che solo la forza della disperazione può dare. Per me questa sola ripresa vale la pena di vedere il film. (Alessia)
- La scena in cui, dopo essersi finalmente dichiarati il proprio amore, tornano al castello completamente bagnati di pioggia ma felici e, prima di coricarsi, si scambiano un bacio ridente ed appassionato al contempo, incuranti della sconvenienza ed assurdità del loro amore che va oltre i limiti di classe e di età rendendoli uguali, due anime sensibili ed intelligenti i cui cuori sono legati da una corda indissolubile. La loro immensa gioia, quasi di bambini, esce fuori dallo schermo e coinvolge, rendendoci più umani e vicini questi due personaggi straordinari.
- Quella in cui Jane non riesce ad accettare la proposta di St. John di divenire sua moglie ed andare a servire con lui come missionari in India. Quella singola scena rivela la grandezza di Jane ed il rispetto che lei ha di se stessa insieme alla pochezza di Rivers, incapace di comprendere la vera natura dell'amore. C'è poi quella vena mistica del romanzo in cui Jane riesce a sentire nel suo cuore la voce di Rochester che la chiama, come udendola davvero con le proprie orecchie. E Jane/Mia inizia a vagare nella brughiera correndo verso la fonte di quella voce, l'uomo a cui appartiene il suo cuore che le è pari e che comprende e condivide il suo sentire, la sua sensibilità. E' una scena molto coinvolgente e che esprime benissimo il carattere dei personaggi implicati. Mi è piaciuta moltissimo. Ed è certamente migliore della trasposizione del 1995.
Con affetto,
Irene ed Alessia