Venuta a conoscenza di tutto, Dorothy, la figlia di Ann , cerca di fermare la madre prima che sia troppo tardi...
Fa piacere vedere un prodotto italiano di genere che ce la fa a essere distribuito in sala, seppur limitatamente nel solito pugnetto di copie.
E vedere un film come The Butterfly Room-La stanza delle farfalle fa uno strano effetto per vari motivi: il primo è che è un horror italiano, per giunta tutto al femminile, mascherato da prodotto americano professionale, realizzato a Los Angeles e recitato in inglese ( è una coproduzione italoamericana, come ai vecchi tempi di quando la Hollywood sul Tevere e quella losangelina andavano a braccetto).
Il secondo motivo è che fa uno strano effetto rivedere dopo tanti anni in una parte da protagonista una delle prime scream queens del cinema horror italiano: quella Barbara Steele impressa a fuoco nella memoria del cinefilo grazie ai suoi occhi immensi che ancora brillano a tanti anni di distanza.
Il terzo motivo è che il film di Zarantonello è ostentatamente vintage richiamandosi ai gialli/horror italiani anni '70 andando a chiudere un cerchio che neanche uno come Dario Argento, perso ormai in produzioni di pessimo livello, è riuscito a fare in questi ultimi anni.
Altra curiosità che si riscontra nel film , cosa di cui si accorgeranno i puristi del genere, è la presenza di un inaspettato coacervo di scream queens un po' di tutte le generazioni: oltre alla succitata Steele, abbiamo Heather Langenkamp, protagonista di molti film della saga di Nightmare di craveniana memoria,Camille Keaton, indimenticata protagonista di un cult anni '70 come Non violentate Jennifer ( The day of the woman), PJ Soles ( Carrie di De Palma e Halloween di Carpenter nel suo corposo curriculum ),Adrienne King ( qualche film della saga di Venerdì 13 al suo attivo) fino ad arrivare a Erica Leerhsen che si sta distinguendo in horror della nuova generazione come Wrong Turn 2 o il Non aprite quella porta del 2003.
Il rapporto morboso che si viene a creare tra lei e Ann probabilmente è la cosa migliore del film.
Per il resto il film con il suo look anni '70/'80 appare come un qualcosa di anomalo in una scena horror plastificata come quella odierna perchè cerca di privilegiare l'atmosfera e non le secchiate di sangue in computer grafica.
I limiti di budget sono evidenti, qualche personaggio secondario non recita come il dio del cinema comanda ma complessivamente il film funziona , perlomeno dona un'ora e mezza di intrattenimento senza troppi problemi.
In fondo si è quasi costretti a guardare con una certa benevolenza un film italiano che gioca a fare l'americano con tanta tenacia e che , a conti fatti , si dimostra più argentiano degli ultimi film del regista romano.
Anzi è molto meglio degli ultimi film di Argento e crea quasi un effetto nostalgia verso il nostro defunto cinema di genere che nei decenni passati ci ha regalato tante perle indimenticate e indimenticabili.
The Butterfly Room- La stanza delle farfalle non sarà inserito nei memorabilia ma una cosa che non si dimentica tanto facilmente c'è: Alice.
La farfalla.
( VOTO : 6,5 / 10 )