The Canyons

Creato il 12 febbraio 2014 da Misterjamesford
Regia: Paul SchraderOrigine: USAAnno: 2013
Durata:
99'
La trama (con parole mie): Christian, giovane figlio di papà tendenzialmente psicopatico e maniaco del controllo, produttore cinematografico improvvisato, prima si diverte a giocare con Ryan, futuro protagonista di uno tra i suoi film in cantiere, e dunque si ritrova indirettamente minacciato dalla presenza dello stesso, ex della sua attuale fidanzata Tara e miccia che accende la gelosia che tanto fieramente dichiara di non avere divertendosi a condividere la stessa Tara con gente sempre diversa.Ryan, nel frattempo, si ritrova combattuto tra gestire la sua relazione con l'assistente di Christian o rivelare il suo amore per Tara, che a sua volta pare più affezionata alla vita da mantenuta che da innamorata senza prospettive di natura economica.La vicenda si consumerà nel sangue per alcuni e nella passiva noncuranza per altri.

Praticamente dalla sua nascita il Saloon è stato il portavoce di una lotta all'ultima bottigliata contro il radicalchicchismo, fenomeno quantomai fastidioso che spesso e volentieri soffoca il Cinema - e non solo - grazie ad un bagaglio di spocchia, pretenziosità, immagini patinate quanto inutili vendute come se costituissero chissà quali meravigliose rivelazioni.
Ricordo quando, in una delle prime visite a Torino dopo esserci messi insieme, Julez mi portò al Castello di Rivoli, che al tempo ospitava una mostra temporanea dedicata a tale Bruce Nauman, presunto nome di punta dell'arte contemporanea conosciuto in tutto il mondo: ricordo anche che passammo la totalità della visita e gran parte del pomeriggio proprio a dileggiare le presunte idee geniali del suddetto, che divennero paragonabili alla mitica frase fantozziana "La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca" con tanto di novantadue minuti di applausi al seguito.
Come più volte mi è capitato di ammettere, ho avuto anche io un periodo - neppure così breve - nel corso del quale l'autorialità ha di fatto funto da piedistallo sul quale ergersi per differenziarsi dal resto degli stronzi che popolano il mondo, terminato - fortunatamente - nel momento dell'illuminazione definitiva: in fondo, siamo tutti stronzi che popolano il mondo, e poco importa quanto geniali si possa essere. Come cantava Guccini, del resto, "tanto infine tutti avremo due metri di terreno".
Quello che conta è avere una storia da raccontare, e ancora di più, una storia da vivere.
Ma veniamo a The Canyons.
Acclamato a gran voce dai radical chic per eccellenza della rete - i colleghi de www.spietati.it, nello specifico - e distrutto con estremo piacere dal resto del mondo, il lavoro di Paul Schrader - uno che non è propriamente un novellino, considerati lavori di regia come Affliction e di sceneggiatura come Toro scatenato, Al di là della vita, Taxi driver e Yakuza, che non sono esattamente bruscolini - con protagonisti la sempre più sfatta Lindsay Lohan ed il giovane pornodivo James Deen è una proverbiale, ben confezionata - almeno per quanto riguarda la fotografia -, gigantesca, incredibile e roboante montagna di merda d'autore.
Anche perchè a rafforzare il suo status in negativo accorre a prestare una penna più che prestigiosa Bret Easton Ellis, che lasciati alle spalle i fasti di American Psycho sembra ormai prigioniero di un ruolo "di rottura" che, francamente, a questo punto della storia rompe e basta.
E non vi sto neanche a dire cosa, perchè se avete visto questo film l'avrete già capito.
Personalmente credo che prodotti come questo, concentrati di pseudo intellettualismo e passaggi solo sulla carta "estremi", contradditori e sconvolgenti, traboccanti presunzione e noia, totalmente privi di passione, siano considerabili alla stregua di robaccia commerciale della peggior specie o dei cinepanettoni, pur se con meno dignità delle due suddette categorie: tutti avremo visto almeno una volta nella vita un film porno, o uno che prevedesse scene di nudo, o morti ammazzati, e chi più ne ha, più ne metta.
Ma il problema non sta in quello che si pensa venga mostrato, quanto in ciò che viene sottolineato ad ogni sequenza di una delle pellicole più inutili e vuote che abbia visto nel passato recente: la noia, profonda ed irrecuperabile, quella che attanaglia chi ha troppo e non è abituato a farsi il culo come si deve per godere davvero delle cose.
Non a caso come protagonista deve essere stata scelta la Lohan, simbolo perfetto di un "bling ring" intellettuale che non dovrebbe avere alcun futuro, al botteghino così come ai grandi Festival.
E poi chissà, forse Schrader ed Ellis hanno voluto dileggiare una realtà che conoscono bene, ma l'impressione che ho avuto io è stata quella di due uomini ormai non più giovani che vorrebbero tanto sfoggiare un attrezzo considerevole nello stesso modo del loro discutibile protagonista.
Se per caso passasse da queste parti Fassbender, potrebbe gridare uno "Shame" al loro indirizzo.
E pensare che, ai tempi, neppure il lavoro di McQueen mi aveva fatto impazzire.
Ma al confronto di questa schifezza, potrebbe addirittura risultare come una sorta di Capolavoro del cazzo.
MrFord
"By tomorrow I'll be leaving
by tomorrow I'll gone
if you want to tell me something
you had better make it strong."Dum Dum Girls - "Coming down" - 

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