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The Carrie Diaries, arriva la camaleontica Samantha Jones

Creato il 02 novembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

2 novembre 2013 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Carlo Lanna

Summary:

La giovane Carrie si scontra con la storica mangiatrice di uomini

Abbiamo già avuto modo di presentare il fenomeno di The Carrie Diaries all’interno della nostra rubrica su le serie tv. Parlare nuovamente della gioventù di Carrie Bradshaw (Anna Sophia Robb), non è sinonimo di poca inventiva da parte nostra, ma risulta essere un passo fondamentale per la crescita di questa serie teen che stenta ancora oggi a spiccare il volo. Dopo un’altalenante prima stagione riscattata però da un finale dignitoso, il secondo ciclo di episodi è iniziato lo scorso 25 ottobre sulle frequenze della CW.

Gli ascolti sono stati imbarazzanti tanto è vero che paventa già lo spettro della cancellazione, invece la season premiere è riuscita a stupire inaspettatamente, perché seppur è tracotante di tutte quelle atmosfere da teen drama, il personaggio di Carrie  comincia la sua crescita emotiva. Cosa ha scatenato tutto questo? L’incontro con Samantha Jones. Interpretata da una convincente Lindsey Gort, il personaggio più amato della serie cult made in HBO, entra prepotentemente all’interno dello scanzonato universo di Carrie come un vero urgano di sensualità ed ironia.

Carrie e la giovane Samantha

Carrie e la giovane Samantha

Una ventata di aria fresca quindi per una serie che non ha emozionato più di tanto? Azzarderei un NI. The Carrie Diaries rimane comunque un prodotto televisivo piuttosto mediocre che nonostante voglia osare, rimane vittima di tutti quei clichè del teen drama. L’introduzione del personaggio di Samantha Jones è stato davvero inaspettato e, soprattutto, è avvenuta in maniera molto diversa da come nel lungometraggio Sex & The City 2, Carrie ricordò il primo incontro con la camaleontica amica. Lindsey Gort è comunque molto calata nel ruolo e sembra essere la persona giusta per dare un volto giovane e divertente ad un mito della serialità moderna. Libertina, con un sorriso ammiccante ed una parlantina spedita, la giovane Samantha, prima di diventare una donna affermata nel campo dell’advertising, qui è una barista vestita alla moda che ama il divertimento, e che rivolge uno sguardo all’amore in maniera disillusa.

C’è qualche somiglianza nei modi della celeberrima Kim Cattrall, ma per ora questa “giovane” Sam Jones è ben distante dal personaggio che abbiamo conosciuto. Carrie rimane comunque molto impressionata dal suo arrivo ed a colpirla sono i suoi modi disinibiti, la bellezza e quel suo strano modo di vivere la vita. Gli anni ’80 quindi sono nuovamente i protagonisti della serie tv della CW, e se da una parte a funzionare è questo strabiliante incontro di una New York patinata ed alla moda, non convince l’universo liceale che Carrie si sta lasciando alle spalle.  La vera anima dello show rimangono le musiche, i vestiti e la Grande Mela che colpisce il cuore grazie alle sue luci, ai locali e quell’atmosfera da sogno americano.

In The Carrie Diaries tutto sembra poter essere realizzabile: l’amore, trovare il lavoro dei tuoi sogni e vivere liberamente la propria sessualità. Se però il tutto fosse rivisitato senza quel pizzico di sano buonismo, forse la serie tv potrebbe essere presa più sul serio. Eppure l’arrivo di Samantha Jones ha innescato qualcosa in noi. La serie si trova infatti ad un bivio: continuare su questa strada intrapresa oppure rimanere in balia di frase già dette e colpi di scena prevedibili? Siamo fiduciosi. Lo afferma la stessa Carrie quando, la splendida canzone dei The Cure, in the Between Days, ci accompagna per mano verso un finale emozionante e quasi catartico.

Intanto siamo in attesa che un altro personaggio dell’universo di Sex & The City entri nel mondo frivolo di Carrie;  stiamo parlando di Stadford Blatch.

di Carlo Lanna per Oggialcinema.net 

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