«I’m an eye. A mechanical eye. I, the machine, show you a world the way only I can see it. I free myself for today and forever from human immobility. I’m in constant movement. I approach and pull away from objects. I creep under them. I move alongside a running horse’s mouth. I fall and rise with the falling and rising bodies. This is I, the machine, manoeuvring in the chaotic movements, recording one movement after another in the most complex combinations. Freed from the boundaries of time and space, I co-ordinate any and all points of the universe, wherever I want them to be. My way leads towards the creation of a fresh perception of the world. Thus I explain in a new way the world unknown to you.»
(English version below)
Dziga Vertov
Elena Ludovisi. The Cinematic Orchestra non è solo un ensemble jazz di musicisti dotati di sensazionale talento. La loro musica è il prodotto di una complessa capacità comunicativa in grado di creare affascinante suggestione nell’anima dell’ascoltatore… ed è precisamente ciò che ho avuto il privilegio di provare sulla mia pelle il 15 novembre di fronte al palco del Lucerna Music Bar a Praga.
Puntuali come esige l’English way, la band d’oltremanica alle 21.30 ha aperto il concerto con uno dei suoi pezzi più apprezzati da noi fan, “The awakening of a woman”. La musica è cominciata a espandersi nella sala e tra le nostre grida di apprezzamento, poi il silenzio; come un isolamento rivolto alla ricerca di una connessione tra la nostra individualità e tutto lo strabiliante spettacolo magico e incantevole che ci si sta rivelando davanti.
Una parte consistente del repertorio è tratto dal loro album “Man with a movie camera” (2003 – Ninja Tune), che prende il nome dal film del primo ‘900 di Dziga Vertov e di cui ho riportato una citazione nell’incipit della recensione.
Durante il concerto molti sono stati i momenti di grande eccitazione e, siccome è impossibile elencarli tutti e soprattutto descriverne l’intensità a parole, vorrei ricordarne almeno alcuni, tra cui il magnifico assolo di batteria di Luke Flower, un vero talento della puntualità ritmica, una cadenza impeccabile, elegante e artificiosa, un inestimabile piacere per le orecchie e per il ritmo ancestrale del proprio cuore.
E poi l’audace sassofono di Tom Chant, che in più di un’occasione ha azzardato accostamenti di sonorità ai limiti della consonanza, ampliando magnificamente il concetto di jazz e adattandolo nel contesto di musica d’avanguardia con grande perizia e fenomenale padronanza.
Anche la voce penetrante di Tawiah B in “Breathe”, “All that you give” e in molti altri momenti del concerto mi ha regalato alti picchi di intensità emotiva.
E infine, dopo una fantomatica sparizione dietro le quinte, questa meravigliosa Orchestra è tornata sul palco ad assecondare le nostre grida di esortazione e a sfoderare il suo ultimo asso nella manica: “To build a home”, una canzone dal testo ricco di significato che personalmente mi ha lasciato un enorme senso di tenerezza per quello che ogni essere umano tenta di fare nella propria vita: costruire un nido in cui prendersi cura di se stesso e di chi ama.
Proprio come Vertov, anche questa strabiliante orchestra jazz è in continuo movimento, alla ricerca di raffinate combinazioni musicali mai dissonanti ma che anzi, attraverso un elegante incastro di delicati e affascinanti suoni, è in grado di suggerire anche all’anima più rigida tranquillità e pacatezza interiore; la musica dell’Orchestra Cinematica parla direttamente all’interiorità dell’ascoltatore, che di fronte a cotanto fascino l’unica buona cosa che può fare è lasciarsi andare a quel fuoco emotivo che le menti di questi eccelsi musicisti, grazie a un meticoloso studio della loro materia, gli accendono nel petto.
La musica è un linguaggio dall’incommensurabile ricchezza espressiva, è la forma d’arte più completa e immediata che l’essere umano abbia mai scoperto, e comprenderne lo sconfinato potenziale è istinto innato (prima che dovere morale) del musicista che sa dove trovare le giuste corde emotive da accarezzare. Tutto questo è successo la sera del 15 Novembre – almeno a me; tutto questo è successo perché The Cinematic Orchestra è una realtà musicale dotata di eccezionale espressività. Immaginate (se riuscite) un contesto musicale organico, compatto e magistralmente coordinato da una persona: Jason Swinscoe, che nel 1999 diede vita a questo straordinario progetto tuttora in vita.
La musica de The Cinematic Orchestra è volta a un pubblico di nicchia che ha meticolosamente educato l’orecchio alla ricerca di melodie fini e raffinate. Ma essere parte della loro atmosfera unica e inequiparabile è tutta un’altra cosa, è un privilegio. E la mia anima ringrazia sentitamente e non sarà mai stanca di farlo.
A presto Magnifica Orchestra!
Per info: www.thecinematicorchestra.com
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The Cinematic Orchestra is not just an experimental jazz ensemble made up of excellent musicians. Its music is the result of an extraordinary communicability which creates in the listener’s soul unique awesomeness… and that is precisely what I’d had the privilege to witness the 15th of November in front of the Lucerna’s stage in Prague.
Punctual as the English way demands, at 9.30pm the English band started its performance with one of the songs that we fans usually appreciate the most, “The awakening of a woman”. The music slowly starts swelling in the hall and among our shouts of appreciation. Then silence; an individual isolation oriented to the seeking of a connection between our own perception of the surrounding atmosphere and reality itself which, at that precise moment, was awesomely occurring in front of our eyes.
A significant part of the repertoire directly comes from the album “Man with a movie camera” (2003 – Ninja Tune), which takes its name from the movie by Dziga Vertov (1929) – and whereof I have taken the quote at the beginning of this review.
Many were the exciting and striking moments during the gig. As it is impossible to list and put into words all of them, I would like at least to mention a few. For example the magnificent drum solo by Luke Flower, a great talent in the rhythm punctuality and an elegant impeccable cadence.
Also, Tom Chant’s audacious saxophone many times hazarded combinations of different sounds that almost stretched beyond the limits of consonance, expanding magnificently the contemporary concept of jazz with great competence.
Important to mention is Tawiah B’s deep and touching voice in “Breathe”, “All you can give” and many other moments of the gig where she gave me high peaks of emotional intensity.
The same goes for Nick Ramm’s piano and its fast, sweet or sharp chords. And the same goes for each member of this amazing band of whom it’s actually very difficult to describe the strength in words.
Finally, after a fake closure of the gig, the astounding Orchestra came back on the stage to placate our shouts of exhortation and appease us with the last ace of the night: “To build a home”, a song full of meaning that I personally internalized with huge tenderness towards what every single person tries to do in life: find a space in this world where he can take care of himself and the ones he loves.
Just like Vertov, this amazing Orchestra is in constant movement, always seeking refined musical combinations that never lead to unpleasant dissonance and that can thrill even the most hardened soul through an elegant puzzle of tactful and charming sounds. The music of The Cinematic Orchestra directly speaks to the most inner side of the listener, who can do nothing but just let the emotional flame light in his chest as the minds of these talented musicians gently require.
Music is a vast language where the unexpressed can be expressed; it’s the most complete and immediate art form that the human has discovered so far. And comprehending its unlimited potential is for the musician firstly an innate instinct and secondly a moral duty that make him able to touch the right emotional cords hiding in the listener’s soul.
All this happened on the 15th of November at the Lucerna Music Bar in Prague – to me at least; all this happened because The Cinematic Orchestra is a musical entity capable of great expressiveness. Imagine (if you can) a compact and solid musical ensemble magnificently coordinated by one person, Jason Swinscoe, who started this project in 1999.
The Cinematic Orchestra’s music is addressed to a niche audience that meticulously seeks refined melodies. Being part of their unique atmosphere is simply a privilege. And my soul will be endlessly thankful for that.
See you soon, beautiful Orchestra!
For more infos: www.thecinematicorchestra.com