Editore: Panini Comics
Formato: spillato, col., 17×26, 80 pp.
Data di pubblicazione: 17/01/2013
Prezzo: 3,50 €
Voto:
Journey Into Mystery conquista il pubblico e diventa cult. In quarta di copertina, la rubrica Rombo di Tuono si incarica di elencare luoghi famosi dell’Inghilterra che Gillen ha avuto cura di mimetizzare nella narrazione e hanno aumentato la curiosità dei fan, scatenando una vera e propria caccia all’indizio.
Decisamente buona la copertina di Simonson, questa volta, che illustra La Seduzione di Donald Blake.
Thor #14 – La Seduzione di Donald Blake
Storia: Matt Fraction; Disegni: Pepe Larraz
In una scuola di Broxton, il giovane Jeff, appassionato di musica metal, decide di scappare di casa dopo l’ennesimo episodio di bullismo.
Poco lontano, Donald Blake viene lusingato dall’Incantatrice e persegue la propria scelta di venire innalzato come un dio al pari di Thor. Su consiglio di Amora si nutre di una delle mele dorate di Idunn, frutti divini che garantiscono l’immortalità e l’eterna giovinezza agli dèi di Asgard.
La proposta si dimostra un crudele inganno: in preda alle convulsioni, Don si accascia a terra e Amora gli stacca la testa dal corpo a colpi di ascia. Dopo avere mangiato la polpa dei frutti divini, Donald rimane cosciente e può guardare terrificato quello che succede al proprio corpo esanime.
Nel frattempo, Thor e tutta la popolazione di Nidavellir rimangono soggiogati dalle trappole delle Cavalle e l’incubo più spaventoso del dio del tuono marcia adesso a grandi passi verso tutti loro: un Odino pieno di collera chiede a gran voce dove sia suo figlio.
Journey Into Mystery #640 – Viaggio nel Mistero (The Manchester Gods)
Storia: Kieron Gillen; Disegni: Richard Elson
Per combattere l’avanzata di Manchester, Loki e Leah si affrettano a chiedere l’aiuto di Daimon Hellstorm, che non mostra un grande entusiasmo per la visita, ma accetta l’incarico. Si tratta, per lui, di trovare i luoghi di potere dai quali i nuovi dèi traggono forza per permettere a Loki di distruggerli.
Il piano sembra avere buon esito, fino a quando il dio degli inganni non si imbatte in un colpo di scena tale da indurlo a cambiare idea riguardo alla fazione di Oltremondo per la quale sta attivamente lavorando.
Gillen ci sorprende ancora con Journey Into Mystery. Mette davanti i lettori alla costruzione stessa del mito, proponendo un nuovo pantheon steampunk, che trae forza e radici dalla società europea delle macchine e della modernità (chiari sono i riferimenti alla Rivoluzione Industriale, nata proprio nel Regno Unito) e che sgomita per trovare il proprio posto nel mondo. E, che lo voglia o no, lo fa minando la stabilità di quello precedente.
In questo nuovo arc narrativo si strizza l’occhio non solo al mito, ma anche alla storia umana che i miti raccontano. Il susseguirsi di nuove divinità che soppiantano le più antiche non è che quello delle popolazioni che cedono il posto a quelle culturalmente più giovani, o delle nuove generazioni che emergono su quelle più vecchie.
Tanto per stare in tema Marvel, ciò che Manchester fa ai danni di Oltremondo, è esattamente ciò che la casata di Odino e degli Aesir ha perpetrato su Vanheim e i Vanir, conquistando la supremazia per Asgard. È una tematica su cui si tornerà più volte, in Jounreny Into Mystery come in Fear Itself, prendendo ampio spunto dalle leggende norrene in cui l’antichissimo pantheon dei Vanir è effettivamente, a un certo punto della storia delle popolazioni nordiche, stato sostituito e in parte inglobato in quello nuovo degli Aesir. Così come in Grecia il pantheon ellenico – tanto più conosciuto – si è sostituito a quello più antico e misterioso dei pelasgi.
Journey Into Mystery #641 – Viaggio nel Mistero (The Manchester Gods)
Storia: Kieron Gillen; Disegni: Richard Elson
Loki e Leah fanno un gioco molto pericoloso, che si chiama tenere un piede in due scarpe. Non che sia una novità per il dio degli inganni, ma Loki si fa degli scrupoli di coscienza.
Decide in ogni caso di essere d’aiuto a Manchester e di tradire Oltremondo, senza però che la casa di Pendragon se ne accorga. Aggiunge un triplo al secondo gioco, lavorando per la fazione degli dèi della modernità – per la quale il giovane dio simpatizza e si sente di sostenere con i propri sforzi. Riesce così a non scoprirsi mentre, sistematico, distrugge i luoghi di potere di Oltremondo, uno dopo l’altro, mettendolo in ginocchio.
Il suo piano porta a un patteggiamento tra le fazioni e costringe gli dèi più antichi a lasciare parte del campo alla nuova generazione. Senza per altro che Asgard venga coinvolta in uno spiacevole incidente diplomatico.
Nessuno si è fatto male e tutti sono relativamente soddisfatti, dice Loki a Leah, quando entrambi – dopo avere orchestrato e finto la propria stessa cattura – vengono riconsegnati a Pendragon.
La ragazza sembra scettica, ma del resto sembra scettica davanti a ogni decisione di Loki, quindi, forse non c’è niente di cui preoccuparsi. Forse.
Tutto è concluso, per il momento. Tutto, a parte l’incarico aggiuntivo di Hela, inerente a un certo Sacro Graal.
Gillen sempre magnifico e fantastico anche Elson, che consegna ai lettori una scena già cult negli USA, che vede Loki e Leah distruggere Stonehenge indossando le maschere di V per Vendetta – una citazione DC – perché il simbolismo, sostiene Loki, è importante.
New Avengers #26 – AvX! Eredità di Fuoco!
Storia: Brian Michael Bendis; Disegni: Mike Deodato
La Fenice è sempre più vicina alla Terra e per tentare di monitorare la minaccia, K’un Lun fa venire da molto lontano un geniale costruttore di macchine. Si tratta di Leonardo da Vinci.
Nel frattempo, l’allenamento della giovane dai capelli rossi continua, non privo di difficoltà e senza dire una parola. Pare infatti che la ragazza non possa – o non voglia – parlare e le sue giornate trascorrono nel silenzio fino al giorno in cui sostiene finalmente la prova finale.
Abbiamo una giovane donna verosimilmente portatrice della Fenice – che in Orienta rappresenta il guardiano dell’elemento Fuoco – che diventa Iron Fist, il drago – guardiano dell’elemento acqua.
Si preannuncia un tie-in di AvX dai forti retroscena, corredato dal sempre ottimo Deodato.