Da questo momento in avanti, la coerenza del film vacilla e la storia divaga, perdendosi negli incubi della protagonista e in un mondo di cartoni animati; smarrendo il suo obiettivo ultimo perché niente di quello che cerca pare cercarlo con abbastanza convinzione. I momenti più gradevoli sono le parentesi colorate e visionarie prive di dialoghi, spesso (di nuovo) didascalici, macchiati però dal ricordo di altri episodi più belli che citano o cui fanno indirettamente riferimento: L’uomo che sapeva troppo (Alfred Hitchcock, 1956) o Al di là dei sogni (Vincent Ward, 1998). Molta confusione, che si ripercuote anche sulla scelta del titolo – è vero che c’è un congresso nel mezzo della vicenda, ma qualcosa di più evocativo o allusivo avrebbe abbracciato con più sicurezza l’impianto narrativo e “filosofico” del film. Dov’è l’autore di Valzer con Bashir?
Ecco l’articolo su Cinema4stelle.
Paolo Ottomano
Archiviato in:Fantascienza, Recensioni Film Tagged: ari folman, blog cinema, cinema milano, cinema4stelle, cinemastino, critica cinematografica, film in sala, Harvey Keitel, programmazione cinema, recensione film, recensioni cinema, recensioni film, recensioni film 2014, robin wright, the congress, valzer con bashir