TRAMA Einer è un pittore affermato che un giorno posa per la moglie pittrice in abiti femminili. Quel semplice, casuale gesto risveglierà in lui qualcosa che era sempre rimasto assopito: la sua identità femminile.
COMMENTO Dopo i sopravvalutati Il discorso del re e Les Miserables Tom Hooper finalmente convince pienamente con un film tra l’altro rischiosissimo: The Danish girl è pienamente riuscito: impreziosito da una bellissima fotografia, ambientazioni azzeccate e due magnifici protagonisti, riesce anche a toccare il cuore dello spettatore. Come accaduto un anno fa con The Imitation Game, siamo di fronte a un altro film storico biografico che altera notevolmente i fatti reali, ma, in questo caso, abbellendoli. Il nucleo della storia è comunque reale e reale è la storia di Lili Elbe e di sua moglie e del loro reciproco supporto, anche se il finale è completamente fittizio. Ma stiamo parlando di un film di finzione, non di un documentario. E il film in questione pecca di schematismi e banalizzazioni, perfino di freddezza: in fondo il dramma interiore di Einer/Lili non è del tutto condiviso con lo spettatore che si deve accontentare di qualche pianto, sguardi allo specchio e vestiti desiderati e toccati. Ma forse non è un peccato così grave in un film che parla di pittori: ogni momento chiave del cammino di Lili è, in fondo, un bellissimo, silenziosissimo quadro da gustare con gli occhi.
Voto: 8