The day of the Doctor – 50 anni di Doctor Who

Creato il 25 novembre 2013 da Alessandrodiele

Era il 23 novembre del 1963, il giorno successivo a quello del tragico omicidio del presidente Kennedy. Mentre i televisori britannici erano sintonizzati principalmente sui telegiornali, sulla BBC, un po’ in sordina, fece la sua prima comparsa una serie tv destinata a segnare l’immaginario pop inglese per sempre. Era la storia di una specie di scienziato alieno, che viaggiava nello spazio e nel tempo con la sua giovane nipote e due compagni terrestri, in un’astronave che aveva la stessa forma di una cabina della polizia ma che, ormai lo sanno tutti, era “più grande dentro”. Si trattava della prima puntata di Doctor Who.

La serie, che ha compiuto cinquant’anni solo l’altro ieri e che ancora va in onda con grande successo di pubblico e di critica, è stata grandemente celebrata in Gran Bretagna con eventi a tema e con un docudrama dal titolo An Adventure in time in space che racconta proprio quei primi anni di trasmissione.

E con una puntata speciale intitolata The day of the Doctor, trasmessa in contemporanea mondiale in circa 200 paesi, Italia compresa. Parliamone un po’.

Premessa 1: Chi è il Dottore

Per chi non lo sapesse, il protagonista della serie Doctor Who è un Signore del Tempo, un alieno originario del pianeta Gallifrey. Si fa chiamare semplicemente Dottore, il suo vero nome è un segreto nascosto tra le pieghe della realtà. Come si diceva poco sopra, grazie a una sorta di navicella spaziale chiamata TARDIS, il Dottore è in grado di viaggiare nello spazio e nel tempo. In qualità di Signore del Tempo, inoltre, il suo organismo ha alcune caratteristiche peculiari: ha due cuori e quando si trova sul punto di morire è in grado di innescare un meccanismo di rigenerazione cellulare che lo trasforma, modificandone volto, struttura fisica e tratti caratteriali principali.

La longevità della serie è in parte merito di questo escamotage: nel corso degli anni, ben dodici attori si sono succeduti nel ruolo del protagonista, a partire dal primo, William Hartnell, all’attuale Matt Smith. L’attore che storicamente viene più associato al Dottore probabilmente è però Tom Baker, che con la sua lunga sciarpa a righe ha donato il suo volto alla quarta incarnazione del personaggio.

Premessa 2: Dove eravamo rimasti

Dire che Doctor Who prosegue da 50 anni non è del tutto esatto: c’è un buco di circa 16 anni da colmare. Nel 1989, infatti, la serie televisiva chiuse, e le avventure del Dottore continuarono a svolgersi esclusivamente in versione audio-drama e cartacea (con romanzi e fumetti). Nel 1996 ci fu un tentativo di rilancio in coproduzione con l’America, ma fallì e di quel tentativo rimane solo un film tv.

La serie rinacque finalmente nel 2005 (mantenendo però la continuità narrativa con le stagioni precedenti) grazie all’impegno dello sceneggiatore e produttore Russel T.Davies, che aggiornò il mito del Dottore al XXI secolo donandogli un background drammatico: il Dottore era ora l’unico reduce della Time War, una sanguinosa guerra intergalattica che aveva visto i Signori del Tempo contrapporsi ai loro nemici di sempre, i Dalek. Per fermare la guerra, il Dottore aveva infine utilizzato il Momento, un’arma definitiva che aveva spazzato via sia l’esercito dei Dalek che quello dei Signori del Tempo, ponendo fine alla guerra e salvando così l’intero universo, ma al carissimo prezzo dello sterminio di entrambe le razze.

Il giorno del Dottore

Ed è da qui che parte The day of the Doctor, che vede interagire il decimo e l’undicesimo dottore (interpretati rispettivamente da David Tennant e dal succitato Matt Smith) con la loro versione passata che combatté nella Time War, una sorta di Dottore rinnegato di cui abbiamo scoperto l’esistenza solo di recente interpretato dal magistrale John Hurt.

Potenzialità di orgasmo nerd: illimitate.

E com’è venuto fuori, quindi, questo speciale? Prima di dirlo, c’è un’altra premessa da fare (giuro che è l’ultima!). Se vogliamo seguire i classici manuali di sceneggiatura, tutta la serie di Doctor Who è piena zeppa di “errori di scrittura”: incoerenze sia sul lungo che sul breve periodo, deus ex machina, twist narrativi assurdi e poco credibili e paradossi temporali come se piovesse. E a noi, di questi “errori”, ci importa qualcosa?

Il punto è che al di là delle ingenuità sul piano narrativo (che comunque nelle puntate moderne sono molto meno presenti che in passato), Doctor Who è una serie estremamente appassionante e ben realizzata, che richiede al proprio spettatore una notevole dose di sospensione dell’incredulità ma che in cambio lo premia con trame avvincenti, personaggi forti e tridimensionali, momenti di grande epicità e riflessioni per nulla banali sull’etica, l’eroismo e la giustizia. Tutto questo, riuscendo a mantenere un tono in costante equilibrio tra dramma e commedia, e senza mai prendersi troppo sul serio.

Date queste premesse (tutte e tre) The Day of the Doctor è un piccolo gioiello. La trama che occupa tutta la prima parte dello speciale è piuttosto classica e banale (per quanto ben sviluppata), ma serve a esplorare il dramma personale ed etico del Dottore rinnegato, che si trova a incrociare la strada degli altri due nel tentativo di capire come potrebbe convivere con lo sterminio della sua intera razza nel caso decidesse davvero di usare il Momento. Inoltre, serve da premessa al gran finale, che si svolge esattamente in quel giorno fatale in cui il Dottore pose fine alla Time War. E riserva non poche sorprese.

L’intreccio, incredibilmente, riesce a mettere tutte le cose al loro posto, collegandosi a tutto ciò che era già stato detto in passato sulla Time War senza inciampare da nessuna parte. Sì, a voler essere pignoli qualche piccola magagna c’è, ma la sceneggiatura riesce a nasconderla sotto il tappeto senza darlo neanche troppo a vedere.

Nei mesi scorsi, l’attuale showrunner della serie Steven Moffat aveva affermato in varie interviste che The day of the Doctor, oltre a celebrare degnamente i 50 anni di Doctor Who, sarebbe riuscito a ridefinire la figura stessa del Dottore. Beh, alla luce di quanto visto, ed evitandovi fastidiosi spoiler, entrambe le missioni sono state compiute egregiamente. E Moffat ci ha fregati un’altra volta, alla grande.

Also featuring (da qui in poi, spoiler)

 I Monty Python

Conigli bellicosi

Il matrimonio del dottore con la Regina Elisabetta I

La rigenerazione di John Hurt (ma senza quello stronzo di Eccleston)

Un fantastico cammeo di Tom Baker che getta nuove luci sul futuro del Dottore

Citazioni e strizzatine d’occhio come se non ci fosse un domani

Tutti e dodici i dottori

ANZI, TUTTI E TREDICI!!!


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