Un magnifico cantastorie dei nostri tempi, Colin Meloy. Riesce a farti essere partecipe di ciascuna delle sue storie che canta, anche se i testi li capisci poco e niente; basta leggere il titolo del brano; poi, lui inizia a cantare e tu ti ritrovi dentro il suo racconto senza che nemmeno te ne accorgi. Con lui (e i suoi Decemberists) il livello di attenzione di un disco sale vertiginosamente. Grandi davvero. E una delle cose che riesce meglio a Meloy è rappresentare l'estate, nei testi e nella musica. Da godere la Summersong di qualche anno fa (dall'album The Crane Wife) e questa recente June Hymn (da The King is Dead del 2011). Un omaggio all'estate che arriva, anche sulle colline di Springville. Buon ascolto.
Un magnifico cantastorie dei nostri tempi, Colin Meloy. Riesce a farti essere partecipe di ciascuna delle sue storie che canta, anche se i testi li capisci poco e niente; basta leggere il titolo del brano; poi, lui inizia a cantare e tu ti ritrovi dentro il suo racconto senza che nemmeno te ne accorgi. Con lui (e i suoi Decemberists) il livello di attenzione di un disco sale vertiginosamente. Grandi davvero. E una delle cose che riesce meglio a Meloy è rappresentare l'estate, nei testi e nella musica. Da godere la Summersong di qualche anno fa (dall'album The Crane Wife) e questa recente June Hymn (da The King is Dead del 2011). Un omaggio all'estate che arriva, anche sulle colline di Springville. Buon ascolto.
Potrebbero interessarti anche :