The Divergent serie: Insurgent

Creato il 29 marzo 2015 da Jeanjacques

La matematica non è mai stata il mio forte, ma se non sbaglio deve essere passato un anno da quando la mia dolce metà mi ha costretto portato a vedere Divergent, una minchiatina di cui nessuno sentiva la necessità un film appartenente al filone fantascientifico-distopico per adolescenti che dopo la fortunata uscita di Hunger Games ha preso ad andare via come il pane dopo l'assedio di una fabbrica di Nutella. Un anno durante il quale non smaniavo minimamente per l'uscita di questo seguito e, anche se i risultati erano stati decisamente meno disastrosi, un poco speravo che facesse la fine di Seventh son e di altri primi capitoli similari, che rimanessero soli per via di un gravoso flop al botteghino. Un anno durante il quale ero andato anche a dimenticarmi dell'esistenza di questa saga - ma non del faccino della Roth, oh certo che no, quello - fino a che, maledetto quel momento, un trailer televisivo mi ha illuminato sull'uscita del secondo capitolo. E qui le bestemmie sono piovute E a quel punto mi ha chiamato la mia dolce metà per dirmi che saremmo andati a vederlo insieme come il primo. Sì, lei lo sapeva anche se non avevo dato il mio consenso. Che veggente, eh? Però, porca di quella vacca mi è sopraggiunto alla mente un particolare: il primo film l'avevamo visto coi buoni della Vodafone, e adesso non li abbiamo. Bene, se mi permettete ora vado a spargere le ceneri di quei valorosi otto euro che si sono sacrificati affinché io potessi continuare la visione di una saga che manco volevo iniziare...
Tris, Quattro e gli altri due compagni di merende proseguono nella loro fuga, sempre più braccati da una ferocissima Jeanine Matthews, che è entrata in possesso di una strana scatola che contiene dei grandi segreti. Peccato che solo un divergente possa aprirla...
Sapevo che le cose non potevano andare benissimo già nel momento in cui facevo la fila per prendere i biglietti. Ci saranno state una cinquantina di persone  e, escluso me, i maschi erano altri tre. Uno aveva una faccia persa nel vuoto, come se si fosse appena fumato una canna e non sapesse manco dove fosse, mentre gli altri due erano a braccetto con le rispettive ragazze. Ci siamo lanciati un'occhiata comprensiva, comunicando con lo sguardo la nostra rispettiva solidarietà per il compito ingrato che ci toccava. E proprio per la strana puzza che potevo sentire anche con venti minuti di anticipo, per vedere questo film ho adottato il sistema che ho usato per gli ultimi film del maghetto ricchione inglese: aspettative pari allo zero, in modo che anche la minima cosa fatta bene potesse essere recepita come un vero e proprio successo. Solo che anche il punto cinematograficamente più basso del personaggio creato dalla Rowling (leggasi: quelli diretti da Yates) rimane largamente superiore al livello medio di questa saga per bimbiminkia ragazzine. Il brutto però è che questa saga (che anche qui, come mai da Twilight in poi alle saghe si è soliti dare la titolazione complessiva del primo capitolo?) il potenziale ce l'ha. Le tematiche non sono esplicite come nelle avventure di Katniss Everdeen e questa, specie perché proviene dal successo planetario della concorrente con l'arco, vive molto di riflesso, le mantiene solo in un secondo piano. E' come guardare lo sfondo in secondo piano della Gioconda: se sforzi lo sguardo noti come Leonardo abbia particolareggiato anche quella parte, ma ciò che ti rimarrà in mente sarà sempre il sorriso della Monna Lisa. Solo che in questo caso, è proprio la parte più grande che non possiede il benché minimo interesse, ed è qui che sta il problema più grande di tutti. Va tenuto in conto che esce in un periodo abbastanza rognoso perché cominciamo a essere tutti quanti abbastanza saturi di film distopici, però credo che se fosse stato il capostipite di tutto non avrebbe avuto ugualmente chissà quale attrattiva. Perché non è tanto che vive di cose già dette, ma non fa proprio nulla per renderle minimamente interessanti, finendo per farsi battere addirittura da qualcosa come Maze runner, che se non altro aveva un'ambientazione in grado di esercitare un minimo fascino - anche se lì i punti forti non venivano utilizzati bene per altri motivi. E veniamo a quello che era il problema principale del film, la regia, che vede Robert Schwentke al posto di Neil Burger (ribattezzato HamBurger), anche se gli esiti non fanno gridare al miracolo. Il montaggio qui è molto più serrato e non ci si disperde in trovate che allungano un brodo già annacquato, ma continua a mancare una capacità di tenere incollato allo schermo lo spettatore con delle trovate visive degne di nota, cosa a cui collabora una fotografia a dir poco pessima e che impedisce di giostrare adeguatamente le sensazioni dei personaggi e di giocare con gli ambienti. Mi ha stupito anche il fatto che, nonostante il budget sia drasticamente aumentato rispetto al primo capitolo, gli effetti speciali siano andati in netto calando, creando dei veri e propri scompensi visivi anche quando si trattava delle aggiunte digitali basilari, come gli sfondi, che apparivano fin troppo distaccati dai personaggi che ci passavano sopra. Ma la cosa peggiore è vedere due attrici come Kate Winslet e Naomi Watts (ma a quest'ultima, dopo Birdman, le si perdona quasi tutto, mi sa) sprecate in due parti ridicole e ai limiti della sufficienza di scrittura, cosa che ti fa capire che una volta superati gli anta Hollywood comincia a non essere molto generosa con gli attori che ha cresciuto. Ma a far deprimere basterebbe constatare come ai ragazzini di oggi vengono offerti prodotti simili senza mordente, privi di qualunque coraggio, anche di quello di essere particolarmente brutti.

Pure la mia ragazza è rimasta vagamente delusa, quindi mi illudo che al mondo si sia un poco di giustizia. Per il resto, è un film di cui ho parlato anche troppo.Voto: 


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