Chi è senza colpa. Chi è senza colpa… ogni volta devo tornare a leggermi questo titolo per spiegare di quale film stia parlando. The Drop, evidentemente, era troppo complesso e sofisticato per essere usato in Italia, e abbiamo ben pensato di usare un titolo che è tragicamente a cavallo tra lo spoiler e il “ma perché?”.
Locandina
Trama
Brooklyn. Bob fa il barista nel locale gestito da suo cugino Marv, una volta proprietario, ma che ora si è visto costretto a venderlo alla malavita cecena. Il bar rientra in un circuito di locali denominati drop, dove occasionalmente vengono depositati, per una notte sola, tutti i contanti della malavita. Bob, una sera, trova per caso un cucciolo di pitbull in un bidone della spazzatura, e finisce per doversene prendere cura. Ma il vero padrone del cane torna a farsi vivo.
Gandolfini e Hardy. Tom Hardy è dai tempi di Rocknrolla che non lo vedo ridere.
Considerazioni
Un film poco pubblicizzato, con ottimi attori, un buon plot e qualche sorpresa, presentato al Toronto film festival ma passato a malapena nelle nostre sale. Questi sono misteri. Forse perché Tom Hardy non è ancora un nome di richiamo da noi, forse perché Gandolfini, qui all’ultima sua opera, è ancora il tizio dei Sopranos e la Rapace è quella della trilogia Millenium, ma non ne sento parlare tanto in giro.
Beh, premetto che non è il film dell’anno, non è un capolavoro, ma è sopra la media rispetto a tanti altri prodotti uscito in questi anni, meriterebbe di più. Gli elementi sanno di già visto, se vogliamo, ma essendo stato girato da un europeo, ha il merito di non essere solo un film fracassone con sparatorie o frasi a effetto. The Drop ha i ritmi della vecchia Europa, ritmi che si permettono di prendersi il tempo giusto per far recitare gli attori senza doverli coinvolgere in una girandola di macchine da presa tarantolate.
A qualcuno piacerà, a qualcuno farà sbadigliare. Io sono tra i primi.