Mazarkis Williams scrittore cresciuto dividendosi tra Stati Uniti e Regno Unito, e questo suo stato di perenne viaggiatore persiste attualmente anche per motivi lavorativi. Nonostante questa sua vita movimentata, ha coltivato i suoi poliedrici interessi ottenendo due diplomi di Laurea in Fisica e Storia. Un’altra delle sue passioni è la cucina, per cui oltre a sfamare sei ragazzi e un’orda di gatti, si diletta ad organizzare cene in compagnia degli amici.
“The Emperor’s Knife” è la sua prima pubblicazione, primo componente della serie “Tower and Knife Trilogy”, che la critica ha accolto positivamente (sorry, non è disponibile una foto del nostro caro scrittore su internet).
Sito dell’autore: http://www.mazarkis.blogspot.com/
Tower and Knife trilogy:
- The Emperor’s Knife (Dicembre 2011)
- Knife-Sworn ( di prossima realizzazione)
Per tentare di arginare la diffusione dei pattern (i segni della malattia), l’Imperatore Beyon emette una legge in cui si condannano a morte tutte le persone afflitte dalla piaga. All’improvviso, il sovrano stesso ne diventa portatore e tenta di nascondere la presenza dei segni a chi gli sta vicino e invia delle persone di sua fiducia alla ricerca di una soluzione del problema, prima di perdere il lume della ragione.
All’interno della sua corte già da tempo si sta preparando un complotto per spodestarlo, ed eleggere nuovo imperatore il fratello Sarmin, tenuto prigioniero nel palazzo reale, e per dare subito un nuovo erede all’Impero di Cerani, viene organizzato un matrimonio con una ragazza, Mesema, proveniente da una popolazione lontana.
Il Gran Visir, bramando egli stesso il potere, decide di rivelare il segreto di Beyon, assumendo il ruolo di nuovo Imperatore, ma, al tempo stesso, nel Palazzo Reale si presenta colui che ha creato i pattern, il Pattern Master, con lo scopo di acquisire il potere dell’intero Impero di Cerani.
Solo tre persone potranno tentare di interferire nei suoi piani: Sarmin, legittimo erede di Beyon, Mesema sua promessa sposa, dotata di una capacità particolare che potrà aiutarli nella loro battaglia, ed il vecchio assassino Eyul, al servizio dell’Impero da anni, in perenne conflitto con la propria coscienza e il proprio dovere.
Non credo di scrivere un’inesattezza affermando che le covers possono influire notevolmente nel nostro approccio con un libro, nel momento in cui non si conoscono né trama né autore, una sorta di canto delle sirene e, in questo caso, l’operazione commerciale è pienamente riuscita. La raffigurazione ricorda molto quella di “Assassin’s Creed” e “Prince of Persia”, e con la diffusione che hanno avuto questi due titoli di giochi per PC e console, questa sorta di messaggio “subliminale” ha riscosso successo.
“The Emperor’s Knife” è un’opera prima decisamente complessa ed impegnativa sia per l’autore che l’ha scritta, che per il lettore.
L’ambientazione rimanda a quella che potrebbe essere l’Antica Persia, sia per le descrizioni dei luoghi (il deserto) che per l’organizzazione politico-culturale (la presenza di popolazioni di diverso ceppo etnico sottoposte al controllo di un imperatore che detiene il potere assoluto, l’organizzazione del Palazzo Reale, la poligamia di Beyon, le concubine, etc…).
La lettura della parte iniziale per me è stata abbastanza difficoltosa, non ho apprezzato lo stile narrativo che ho trovato molto freddo e distaccato, e quindi poco coinvolgente. Quasi da subito si affronta una storia con i tre POV diversi dei vari personaggi, per cui per riuscire a trovare il famoso “bandolo della matassa” della trama passano quasi 100 pagine, direi un po’ troppe. Il rischio è stato quello di creare più confusione, invece che farci comprendere ed introdurre nella realtà di Cerani e capirne la complessità degli intrighi presenti. Questa fase introduttiva prolungata ha causato diverse interruzioni della mia lettura ponendomi il dilemma: vado avanti o passo ad altro. In seguito per fortuna la trama ha cominciato a delinearsi in modo più chiaro, e vi assicuro che, dopo aver superato lo scoglio di cui vi ho appena parlato, è un continuo susseguirsi di colpi di scena che non lasciano punti di riferimenti al lettore.
Non si riesce a prevedere quello che succederà ad un personaggio nel capitolo successivo e si è costretti ad andare avanti, incuriositi e frustrati dagli eventi, nel caso in cui uno si sia fatto una propria idea su come potrà evolvere la storia, mentre Williams ho deciso diversamente.
I personaggi di Sarmin e Mesema sinceramente non mi hanno impressionato favorevolmente, ma questa è una reazione a pelle, rispecchiano perfettamente lo stile scelto da Williams, e quindi mi hanno trasmesso poche emozioni e molte perplessità sul loro approccio l’uno verso l’altra: amano entrambi qualcun altro, ma decidono di stare insieme ugualmente accettando dei compromessi sempre e comunque; al contrario ho amato Eyul, il vecchio e tormentato assassino dell’Impero.
Credo che la Trilogia possa solo migliorare, magari dando più spazio alla magia, di cui si accenna in questo racconto e concentrandosi su un numero più limitato di protagonisti. La parte più difficile è stata affrontata in “The Emperor’s Knife”, in modo positivo (ricordando che è sia un’opera prima, che il primo capitolo della serie) e quindi “Tower and Knife Trilogy” può essere appetibile per gli amanti del fantasy.
Si ringraziano Netgalley e la Night Shade Books per la preview del libro.
VOTO:
Autore: Mazarkis Williams
Serie: Tower and Knife Trilogy
Edito da: Night Shade Books
Prezzo: 16,20 euro
Genere: fantasy
Pagine: 352 pag.
Data uscita: 6 Dicembre 2011