Stavolta non potrà cambiare idea, non è stato travisato. Se n’è andato alla Platini – in parabola discendente ma non finito, non ancora – dopo che già giorni fa era stato grandissimo. Mentre Alfano, creatura, assicurava che avrebbe cacciato dal partito «i ladri, i rubagalline, i malfattori e i gaglioffi», ma che minchia ha fatto fino adesso?, S.B. anticipava il suo passo indietro con una meravigliosa faccia da culo “maconchicazzosonostatopervent’anni” e chiariva, ce ne fosse stato bisogno, di aver miracolato decine di politici (politici?), sì Alfano anche tu, italiani mediocri come tanti.
Adesso il paese è definitivamente nelle mani della sinistra. Il mio amico S.B. (la coincidenza), che l’ha capito, se ne va negli States per cercare di ribaltare un verdetto che temo scritto. Spero che, per la delusione, non torni ancora pidiellino e capisca, e per sempre, che il Pdl è morto. Ed è mortasepolta l’idea di un’Italia decente, almeno un’Austria, in cui il segretario del partito da vent’anni ampiamente più votato cacci i rubagalline prima di doverlo auspicare.
Se ne va uno che ha fatto sognare, almeno, e dici poco. Adesso tenetevi Renzi, ed è un augurio perché vi capitasse Bersani saremmo alla corazzata Potëmkin.
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