In molti, credo, appena visto il trailer o il manifesto di questo film avranno pensato: ma che razza di titolo è? La traduzione letterale in italiano è “il pareggiatore”, che non avrebbe reso benissimo mi pare, ma anche il titolo originale non è che scherza. Protagonista totale del trailer è Denzel Washington, uno che qualche film d’azione lo avrebbe anche fatto, ma che da parte mia l’ho sempre visto molto male in questo genere di film. Il titolo mi ha comunque incuriosito al punto da dover vedere di cosa mai si trattasse e, quindi, me lo sono visto ma guardandomi bene dal lasciargli del denaro per incrementare il box office. Il regista poi è Antoine Fuqua, uno che qualche film d’azione carino lo ha anche fatto nella sua carriera, anche se il suo Shooter lo riguardo spesso per conciliare il sonno.
La storia è quella di Robert McCall, ex agente della CIA che dopo essersi spacciato per morto ha trovato un lavoro da Obi (ovvio) e nel tempo libero da sfogo alle sue turbe da ossessivo compulsivo, mentre sorseggia del Tè caldo, leggendo un libro e scambiando quattro chiacchiere con una piccola prostituta (Clhoe Moretz). A una certa però il pappone russo picchia di brutto la mini bagascia e lui si incazza tantissimo, tanto che va là e ammazza tutti in 28 secondi. Ovviamente quelli che ha ammazzato non erano magnaccia come ce ne sono miliardi – ovviamente – ma membri della mafia russa, che si fa girare le palle e manda un cazzatussimo ex KGB passato alla mafia a trovare il colpevole. In tutto questo Robert aveva promesso che non avrebbe mai più ucciso (dopo la morte della moglie), ma non si fa mai i cazzi suoi e si imbatte sempre in qualche situazione di merda. I russi, inoltre, lo cercano ovunque lasciando una scia di cadaveri impressionante.
Il centro nevralgico del film è riassumibile in poche parole: Denzel per vendicare una ragazzina prostituta che neanche conosce troppo bene, ammazza una cinquantina di persone e ne fa ammazzare un’altra decina per colpa sua. Il protagonista, infatti, scambia giusto qualche chiacchiera con la prostituta quando è al bar, ma poi non è che sono così amici da doverla vendicare. La cosa deve aver dato fastidio anche a chi ha scritto il film, visto che a metà pellicola lo stesso Robert si interroga sul perché stia facendo una strage per una persona che non conosce. La cosa più divertente, però, è che la mini battona dopo essere finita in ospedale a inizio film, scompare del tutto non lasciando alcuna traccia di sè, per riapparire solo nella scena finale…all’oscuro della strage che quel tizio ha combinato per lei. Solitamente in questo genere del film è molto prevedibile che nel finale i cattivi prendano in ostaggio l’oggetto della vendetta, in questo caso la maitresse, invece lei fa la cosa più furba e si dilegua nel nulla (probabilmente a girare un film migliore di questo), tanto che i cattivi ritrovandosi spaesati rapiscono dei tizi a caso che lavorano da Obi con Robert.
Tolta una fotografia degna di nota, il film ha poche ancore di salvataggio. La storia è inconcludente e molto pretestuosa – perché non fare un ex CIA che a una certa sbrocca e ammazza tutti i russi? Avrebbe avuto più senso – e anche le scene d’azione non sono tutto sta granché, soprattutto per il fatto che gli altri sono sempre armati e lui sempre a mani nude, ma capace di disarmarti e a metterti sotto la suola delle sue scarpe in pochi secondi. Un’occasione per vedere una scazzottata, ma poi la cosa si ferma.
Fra le tante scene che avrebbe bisogno di un attimo di psicoterapia, la migliore è sicuramente l’ultima, nella quale Robert dopo aver ammazzato mezza Russia va a fare spesa con tutta la paciosità di cui è capace.