Quando i servizi segreti scopriranno che i "dormienti" non sono solo a Inostranka ma vivono sparsi un pò in tutto il pianeta, scatterà una serie di investigazioni atte a capire lo scopo di questa nuova specie che vive più a lungo di noi e sembra avere conoscenze tecniche nettamente superiori. In questa ricerca faranno la loro comparsa i "guardiani" che da tempo immemore vegliano sul nostro pianeta cercando di proteggerci da qualcosa che è strettamente legato agli indesiderati ospiti.
Tra colpi di stato, tradimenti, guerriglie urbane e protagonisti che non sono mai chi dicono di essere, il futuro e il passato si mescolano e l'Evento sembra inevitabile...
The Event, serie di fantascienza creata da Nick Wauters (sceneggiatore anche di Eureka e 4400), è stata distrutta in rete e bloccata alla prima serie dalla NBC a causa degli ascolti in caduta libera. Se queste sono le premesse, volete che io non mi potessi buttare nella visione di questo gioiello? E non sono retorico.
Non capisco del tutto perché ci sia stato così tanto accanimento su una serie che in realtà nasconde una storia così accattivante e originale. I continui cambi di fronte e l'inserimento di figure estremente interessanti (come l'ultimo "guardiano" James Dempsey e le sue stravaganti divagazioni) non hanno fatto altro che coinvolgermi profondamente nel suo vortice fantascientifico. La linea narrativa, inoltre, si distacca nettamente da quella delle serie di ultima generazione e tende più a strizzare l'occhio ad una fantascienza più anni settanta, mantendendo semplice e attraente il contenuto. Basti pensare che troppo spesso ci si viene a scontrare con delle ingenuità (tipiche della fantascienza degli anni d'oro) che non possono essere delle semplici sviste di sceneggiatura o errori di script. Credo che il motivo portante del crollo sia dovuto alla lentezza dei primi otto, nove episodi che sembrano non entrare mai in empatia con il pubblico.
The Event assomiglia sulla carta al suicidio-Flashforward e in parte all'affascinante 4400. In realtà la vicenda è più semplice del primo e un pò scopiazzata dal secondo. E' stato paragonato a Lost ma nulla del capolavoro di JJ si ritrova in questa serie che purtroppo ne ha rilevato un'eredità troppo pesante da sopportare. Infatti la NBC non ci mette due minuti a tagliare con la falce la serie che non produce introiti come sperato. Questo fa pensare a due cose: primo, la produzione americana è così pregna che si possono prendere il lusso di tagliare gole senza il minimo ripensamento; secondo, le spinte commerciali della pubblicità sono più forti di qualsiasi altra cosa. Io propendo per la seconda ipotesi, in quanto ultimamente i migliori prodotti escono da tv piccole e molto "indie" come la HBO (Game of thrones) e la AMC (The killing).
Visto che Lost insegna e il signor Wauters impara, il primo lampo di luce che abbaglia subito l'occhio è la quantità e qualità dei personaggi ben caratterizzati della serie, che è un punto a grande favore. Altro goal viene segnato con il tentativo di smorzare i cliché. Peccato che a rovinare tutto ci sia un presidente degli USA troppo simile ad Obama per non far storcere il naso.
Tutto sommato la serie fila molto liscia dopo il decimo episodio e comincia a susseguirsi una lista di colpi di scena strutturati in modo da lasciare molto spesso con la bocca aperta per lo stupore.
Il miglior personaggio è sicuramente il direttore dei servizi segreti Blake Sterling, interpretato da un informissimo Željko Ivanek (True Blood, Homicide, e diecimila altre apparizioni in serie cult degli ultimi vent'anni...) che rende il suo ruolo credibile e ambiguo come pochi. Grande enfasi era stata data alla presenza delle due veline, la bionda Sarah Roemer e la mora Taylor Cole, che rendono mascolinamente accettabile la visione di Event. Peccato che la prova d'attrice della Roemer sia una delle peggiori che si siano mai viste e nel finale si rischia pericolosamente di tifare per una sua dipartita. Jason Ritter alias Sean Walker è la scelta più azzeccata, a mio parere, nella parte del "salvatore", perché una volta ogni tanto ci viene mostrato un fighetto da Baywatch meno palestrato e un pò sfigato ma con una caratterizzazione non ordinaria. Sean infatti nasconde inconsapevolmente un mistero intrecciatissimo con tutta la storia. Putroppo non sapremo mai cosa si cela nelle "vite precedenti" di Sean.
Se decidete di affrontare questo cocktail già bevuto, vi consiglio caldamente di guardare molto in fretta i primi dieci episodi per poi riprendervi con gli ultimi dodici, la giusta calma per godervi lo spettacolo del finale.
Quello che mi ha estremamente coplito in tutta la stagione è stato sicuramente il season finale. Penso che tra tutte le serie che sto guardando ora, nessuna raggiungerà l'apice visionario e fantascientifico di The Event. Quando sei lì che aspetti che tutto finisca senza lasciare il segno e ti senti già le gonadi raggiungere le tonsille, ecco che lo swing più spettacolare e che non ti saresti mai aspettato, avviene con una violenza tale da lasciare senza fiato. La fotografia dell'ultima scena è da antologia e un'unica domanda mi si riperquote nel cervello: ma perché avete chiuso proprio adesso che le cose si facevano DAVVERO interessanti?
Addio The Event, o speriamo, arrivederci.