Fino a un secondo prima che mettessi nel lettore questo dischetto etichettato nelle maniere più fantasiose, il pensiero che mi frullava per la testa era che dopo tanti anni ritenevo impossibile ( o quasi ) ascoltare qualcosa di veramente nuovo nel campo del death metal.
E dopo un minuto e mezzo che ascoltavo già mi ero rimangiato tutto.
Perchè Autotheism è qualcosa di veramente inaudito, musica estrema senza compromessi, 42 minuti di dischetto con l'unico difetto che ti sembrano veramente troppo pochi.
Perchè alla fine dell'ascolto ti vien voglia subito di rimettere il disco daccapo.
Che musica fanno i The Faceless? Beh, fino al disco scorso avrei detto un death metal ultratecnico e brutale, veloce e chirurgico.
Autotheism, terzo disco di questi giovani americani è invece pressochè impossibile da etichettare. Molti hanno chiamato la loro musica progressive death metal ma è veramente riduttivo dare un nome alla loro proposta.
Il riffing di Keane è portentoso , il growl massiccio e incazzato come pochi, la produzione cristallina ( anche se io avrei preferito qualcosa in più dal suono delle chitarre) e c'è un'inconsueta competenza nelle clean vocals, la vera novità nel sound dei The Faceless, che sono ad opera di Keane stesso.
Autotheism è una piccola perla di musica estrema nel concetto prima che nella forma, blast beats si alternano ad improvvise aperture melodiche che tolgono letteralmente il fiato, le tastiere rendono più corposo un suono terremotante di suo e addirittura c'è anche la presenza di un sassofono ( stile Ihsahn , ex mastermind dei blacksters Emperor che probabilmente ha il copyright ).
Le varie anime si fondono nello stesso brano regalando una musica che cambia pelle continuamente dicendo qualcosa di veramente nuovo nella scena death metal del 2012.
Di sicuro non ci si stanca a stare dietro a tutte le finezze che man mano compaiono in questo disco a ogni ascolto.
Autotheism è una piccola perla da non lasciarsi sfuggire.
( VOTO : 8,5 / 10 )