Per poter scoprire le identità dei colpevoli deve trovare il modo di entrare nelle grazie di Dom Toretto, meccanico ed ex galeotto, idolo delle corse clandestine.
Ovviamente riuscirà nell'intento, innamorandosi - ricambiato - della sorella dello stesso Dom.
Inutile dire che le cose, però, non andranno come si aspettava, o sperava che potessero andare.
Questo Free drink è per Cannibale.
Lo confesso pubblicamente: non avevo mai visto neanche uno dei famigerati film della serie di Fast&furious, pellicole idolatrate da tanti amici e colleghi più che tamarri amanti di macchine e di sboronate testosteroniche da finti macho.
Sarà che ancora non ho la patente, sarà che un certo tipo di atteggiamento mi è sempre saputo tanto di video di 50 Cent e cazzo piccolo, ho snobbato selvaggiamente questa sorta di franchise senza preoccuparmene troppo.
Ora, invece, sarà che invecchiando mi sto rammollendo, sarà che venerdì ho l'esame di teoria della suddetta patente, sarà che non potevo perdere un'occasione del genere fornita su un piatto d'argento dal mio antagonista preferito, sarà che mi sono fatto influenzare dal tam tam pubblicitario del quinto capitolo della serie - che non potrò perdermi, vista la presenza di The Rock -, ed eccomi qui.
Inizierei volentieri con una domanda diretta proprio al Joker della blogosfera: ma tu che mi critichi tanto gli action heroes senza cervello anni ottanta come cavolo hai fatto a propormi un free drink come questo?
Per dirla meglio: è una sfida lanciata per fare ironia sperando che il prodotto mi piacesse o davvero sei uno di quelli che sbava dietro a Vin Diesel/Toretto prima che a seguito di Michelle Rodriguez?
Detto questo, ammetto onestamente di essermi divertito, in una certa misura, e non nego che presto provvederò a completare la saga, tanto per non farmi mancare niente.
Eppure questo The fast and the furious appare un film assolutamente fuori tempo massimo, come i cinquantenni lampadati con le scarpe da barca, gli occhiali da sole e la camicia aperta fino all'ombelico in giro a cercare di rimorchiare ventenni giusto per farsi venire un bell'infarto con tutti i crismi al primo giro a letto.
Se invece che 2001 fosse stato datato 1981, sicuramente ci saremmo trovati di fronte ad un cult assoluto: interpretazioni agghiaccianti, montaggio a metà tra il videoclip e il dilettantesco, effetti fuori luogo e, rullo di tamburi, una trama che più risibile non si potrebbe.
Rob Cohen - responsabile di quell'obbrobrio immondo di Xxx, è bene ricordarlo -, cerca di fare il brillante proponendo, con i suoi sceneggiatori, una storia che strizza l'occhio a Point break senza neppure sognarsi - ma era ovvio, del resto - di raggiungere le vette del supercult della Bigelow.
In particolare, i personaggi risultano assolutamente poco accattivanti, e la parte tecnica - per la quale ammetto un'ignoranza abissale - pare molto meno curata di quanto avrebbe potuto essere, quasi come se il film non avesse una direzione precisa da seguire: la stessa confusione creata dai problemi interni della banda di Toretto, il ruolo di O'Conner, le pressioni della polizia, la rivalità con i rampolli della famiglia Nguyen e le attesissime Race Wars - decantate per un'ora e passa per poi risolversi in due gare di dieci secondi rosicate in rettilineo - è un esempio lampante dell'indecisione degli autori rispetto al vero look della pellicola, quasi avessero di fronte una vettura senza sapere come customizzarla a dovere.
Certo, è un blockbusterone senza pretese, tamarro al punto giusto - e forse anche di più -, privo di qualsiasi menata o pretesa, ma anche in questo ruolo risulta decisamente sotto tono, quasi avesse una marcia in meno rispetto alle sue controparti dei decenni precedenti - non solo ottanta, ma anche novanta: l'inseguimento moto/cavallo di True lies mi ha emozionato molto più della gara clandestina che troviamo qui, in apertura di pellicola -.
Resta lo stupore della provenienza di questo free drink, e, nonostante tutto, la voglia di scoprire cosa accadrà ai protagonisti dal prossimo capitolo fino al roboante e pompatissimo Fast 5.
Sperando, ovviamente, che si pigi un pò di più sull'acceleratore.
MrFord
"Whatever tomorrow brings,
I'll be there with open arms and open eyes.
Whatever tomorrow brings, I'll be there
I'll be there."
Incubus - "Drive" -