The Flash (la serie)

Creato il 15 gennaio 2016 da Mcnab75

Complici i regali di Natale, ho finalmente recuperato una delle millemila serie TV che ho perso negli ultimi due anni (causa mancanza di tempo e problemi famigliari).
Forse non è la migliore delle tante che hanno recensito i miei colleghi, ma è senz’altro un serial che mi interessava vedere, complice la mia predilizione per il personaggio in questione. Parlo di Flash, protagonista (ma va?) di The Flash, prodotta per The CW, ovviamente con la benedizione della DC Comics.
The Flash nasce come spin-off di Arrow che, al contrario, mi ha lasciato piuttosto tiepidino (per il poco che ho visto).
Io tra l’altro conservo ancora dei buoni ricordi – probabilmente ingiustificati – del Flash della CBS, prodotto tra il ’90 e il ’91, con John Wesley Shipp e Amanda Pays come mattatori assoluti.
Ma la nuova versione è senz’altro migliore.

L’impostazione iniziale del serial è “alla Smallville”. E le prime stagioni di Smallville non erano affatto male.
Solo che in The Flash non siamo in campagna, bensì a Central City, una delle metropoli immaginarie dell’universo DC Comics.
L’incidente con un acceleratore di particelle progettato da Harrison Wells per i laboratori STAR ha rilasciato una sorta di fallout su buona parte della città, trasformando alcuni soggetti in metaumani, ossia in individui dotati di talenti straordinari.
Di superpoteri.
Il giovane Barry Allen, consulente forense per la polizia della città, è una delle persone coinvolte nell’irradiazione causata dall’incidente. Trovandosi nei pressi dell’acceleratore di particelle, Barry diventa particolarmente potente e acquisisce la capacità di muoversi a velocità supersonica (e probabilmente anche più rapidamente). Sarà proprio il team di Wells, dopo aver scoperto l’accaduto, ad aiutarlo a padroneggiare il suo talento e a usarlo per proteggere Central City.

The Flash impiega qualche puntata a prendere il ritmo giusto. Man mano che entrano in gioco altri metaumani e che il mistero riguardante la morte dei genitori di Barry si dirada, la storia diventa interessante e procede col giusto ritmo.
Già dalla prima stagione entrano in gioco le peculiarità che amavo fin dal Flash del 1990: i viaggi nel tempo e nelle dimensioni parallele. Varianti imperdibili, quando un serial ha per protagonista un uomo capace di raggiungere una velocità a volte vicina a quella della luce.
Ecco così l’Anti-Flash, uno dei villain più riusciti dell’anno, l’intrigante mondo alternativo di Terra-2 e un suggestivo “gioco” tra superumani capaci di modificare il passato o di alterare il futuro di un universo intero.

Grant Gustin, nel ruolo di Flash, ricalca le orme del supereroe “incidentale”, alla stregua di Peter Parker, personaggio con cui condivide anche un certo senso dell’umorismo e una piacevole leggerezza. Gustin è una scelta molto diversa dal Barry Allen degli anni ’90, che aveva in Shipp un interprete assai più maturo e muscolare.

The Flash risulta quindi essere un serial supereroistico di buon livello, con un tono in crescendo. Non certo un capolavoro, ma comunque divertente e pieno di chicche per gli appassionati del genere.
Siamo lontani dalle vette raggiunte da Marvel – Jessica Jones e da altri prodotti “adulti” di questo genere, ma a volte è bello rituffarsi nel lato più colorato e pop degli eroi in costume.
E comunque della splendida serie su JJ ne parleremo presto.


(A.G. – Follow me on Twitter)


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