Il cast della seconda stagione di “The Following” ha rilasciato qualche dichiarazione su cosa aspettarsi da tutti i protagonista dello show thriller di Fox.
RYAN HARDY | Abbiamo lasciato lui e Claire in una pozza di sangue, passiamo avanti e ritroviamo l’uomo guarito, rimessosi in sesto e sistematosi in un appartamento dell’Upper West Side di New York. “Non sta bevendo, ha intenzione di prendere parte agli incontri e il suo cuore è in forma e insegna criminologia e medicina legale all’Università” dice Bacon sul suo personaggio. “In modo ambiguo, ma sta seguendo le orme del suo acerrimo nemico. Lo vedremo in una sorta di stato felice, ma se così fosse la serie non durerebbe a lungo” scherza l’attore.
JOE CARROLL | Sappiamo per certo non essere morto dal mese di Luglio scorso, come ci è riuscito resta ancora un mistero. Quando un giornalista ha parlato con Purefoy sul set, egli si trovava in un qualcosa di somigliante ad un campo estivo, ma non si tratta di un ritrovo per la setta. “Le persone del culto credono che ad un certo punto saranno tutti raccolti da una sorta di nave spaziale e che il loro spirito finirà su Nettuno o quant’altro. C’è anche del sesso tantrico coinvolto, credo”. Ok, ma passiamo oltre. “Joe identifica gli altri come obbiettivi vulnerabili, qualcosa che può unirsi al basso livello, li adesca per strada e poi li manipola” spiega Purefoy.
EMMA HILL | Al primo sguardo, potremmo non riconoscerla subito, visto che adesso è il target dell’FBI. “Emma adotterà dei travestimenti davvero interessanti al fine di sottrarsi dalla cattura” dice in anteprima Curry. “Lei agisce sotto il credo che Carroll sia andato… e se invece fosse vivo, farebbe meglio a non trovarsi con nessun altro. Per lei è una cosa complicata, ha sempre quel barlume di speranza. Su Joe ne sa più di chiunque altro ed è capace di tutto, compreso un ritorno ad uccidere, seppur la complicazione di alcuni sentimenti in seguito al suo gesto, risentimento in quanto il suo mito l’ha abbandonata e fatto crederle che fosse morto”.
MIKE WESTON | Il giovane agente dell’FBI non è messo male quanto Hardy all’inizio della prima stagione, ma nemmeno troppo bene. “Sta affrontando delle gravi ripercussioni” afferma Ashmore, ricordando che Weston e Ryan hanno rapito e ucciso un detenuto la scorsa stagione. Aggiungiamoci “cicatrici emotive e fisiche” inflitte dal piano di Carroll e “Mike si troverà in una situazione piuttosto mal messa quando lo rincontreremo” nella seconda stagione.
MAX HARDY | La nipote di Ryan, poliziotta di New York. “Lei ha la capacità di fare allo zio domande alle quali non vuole rispondere” dice Stroup. Ma il suo accesso alle informazioni ed ai file del Bureau diventerà molto utile per Ryan, dopo un violento attacco alla metropolitana di New York. ”Non credo che Max abbia mai affrontato nulla di vicino a tutto questo che vedremo nella stagione prima d’ora”.
LILY GRAY | Una persona sopravvissuta all’attacco della metropolitana che finirà per affascinare Ryan, di nome Lily e professione mercante d’arte da SoHo. Nielsen della nuova arrivata dice: “è una sorta di personaggio internazionale, si trova a suo agio a parlare tutte le lingue, quel tipo di donna della periferia newyorkese, molto ricca, ha una vita lussuosa”. E quando incontrerà Hardy, “si sentirà a suo agio parlando con lui”.
LUKE | Sam Underwood si scusa in anticipo per non poter quasi fiatare sul suo personaggio. Quindi, chiediamo solo se è il caso di lasciare il ragazzo a fare il babysitter ad un bambino? “Lo spero, se fa il suo lavoro bene, potremmo fidarci di lui”, ma conoscendo meglio il suo ruolo… “Allora, no!” dice ridendo. Ma allora, non so, dog-sitter? “Io mi preoccuperei per il mio cane” dice Underwood. Beh, promette bene.
MANDY LANG | Anche Tiffany Boone poco può dire sul suo personaggio ma quando le viene chiesto se è collegata a Carroll – visto che stava girando nella stessa cabina di Purefoy – lei sorridendo risponde: “potrebbe, Joe Carrol è una parte molto rilevante dello spettacolo, resterete sorpresi da chi bazzicherà nei nuoci episodi”. [TV Line]