Regia: David Fincher Anno: 1997 Titolo originale: The Game Voto: 8/10 Pagina di IMDB (7.8) Pagina di I Check Movies Acquista su Amazon
The Game è forse da considerarsi uno dei lavori minori di David Fincher , inserito tra quelli ben più altisonanti come Seven e Fight Club. E nonostante gran parte dell'effetto si esaurisca alla prima visione, resta per me un prodotto ben fatto, con sì alcune pecche narrative, ma con una spinta emotiva abbastanza forte. Paragonarlo agli altri lavori già citati è un'impresa ardua, abbiamo sempre un thriller con una sceneggiatura forte, ma forse troppo arrangiata visti i numerosi e forzati colpi di scena. Il bello, però, è che questo non lo considero affatto un male. Durante la visione siamo sempre all'erta per cogliere e carpire un significato, che in fin dei conti ci è dato a partire dal titolo: è un gioco. Niente di più, il migliore in assoluto, ma pur sempre un gioco. Fincher scherza con questo fattore creando un thriller che poi rivela essere soltanto un presupposto, una scusa. E' grandioso nel farci credere a più riprese di aver capito: il cinema ci ha già regalato molti sprazzi di pellicole che iniziano in un modo per poi andare a finire in un altro. La grande truffa organizzata verso cui è diretta la nostra attenzione, riesce a distoglierci prepotentemente da tutto il resto. Il protagonista Van Orton (Michael Douglas) è personaggio suo malgrado all'interno della grande recita protratta a suo danno (o suo favore) e portata avanti da suo fratello (ai limiti della comparsa per Sean Penn). Stilisticamente non fa nessuna piega, con inquadrature di ogni genere e flashback ritoccati per sembrare vecchi ricordi. La componente morale è presente, ma forse non troppo studiata: il ricco uomo d'affari che messo alle strette cambia prospettiva e riconosce i propri errori, è solo uno spunto per poterne discutere in seguito. La parte forte quindi sta tutta nell'intreccio della storia e nel soggetto che si trova a fare i conti con un'avventura inaspettata. Nonostante le due ore, sono scarsi i momenti lenti, perchè l'azione è sempre dietro l'angolo, anticipata in ogni scena da quel senso di mistero e complotto che tanto mi piacciono. Visto ieri sera per la terza volta devo inoltre dire che il fascino che perde (conoscendo già il finale) non è completo, anzi, resti attento fino alla fine cercando di smascherare i punti deboli della trama. Da consigliare per chi ancora non lo ha visto.