S. Hafez, The Genesis of Arabic Narrative Disocurse. A Study in the Sociology of Modern Arabic Literature, Saqi Books, London 1993
Se in qualcuno quel che abbiamo scritto ieri a proposito del legame fra letteratura e storia avesse suscitato dei dubbi, il testo di Hafez potrebbe essere la successiva lettura.
Questo studio, molto bello, infatti, presenta, come afferma il titolo, la genesi del discorso narrativo arabo inserendo la nascita e lo sviluppo di un testo compiuto dal punto di vista narrativo in lingua araba all’interno del contesto politico e sociale.
Gli autori che generalmente si studiano su storie della letteratura completamente estrapolati dal contesto in cui hanno vissuto come se vivessero nell’iperuranio e non avessero nessun legame con niente ma, votati all’ideale della scrittura, vi si dedicassero notte e giorno quasi senza nemmeno pause per il sostentamento, vengono riproposti da Hafez in tutt’altro contesto, permettendo al lettore così di riconciliarsi con alcuni nomi che in passato gli sono parsi ostici o noiosi, poiché capendo le cause e le dinamiche che portano a una certa produzione se ne apprezzano maggiormente le qualità e stilistiche e di contenuto.
Hafez compie anche un’interessante osservazione sulla nascita del teatro all’interno del fermento culturale che prelude alla maturazione della prosa araba. Contrariamente a quanto si legge solitamente e cioè che nel mondo arabo il teatro non esisteva e che la nascita di questa forma di rappresentazione si ha con l’incontro con l’occidente – evidentemente una delle solite affermazioni senza senso, diciamo così – egli centra precisamente il punto. A cambiare fu da un lato la richiesta da parte di una classe sociale emergente di rappresentazioni che ne incarnassero gli ideali, dall’altra il fatto di recarsi in un teatro e pagare un biglietto per vedere uno spettacolo…
Un ultima considerazione ci sembra importante; il volume è del 1993 ma non ha perso in nulla in freschezza. Riprendendolo in mano per scrivere queste poche righe – che vogliono solo indurre alla lettura di un volume di circa 300 pagine – l’impressione è che molto resti ancora da fare nel campo degli studi di letteratura araba per arrivare a un testo del genere in italiano.
(di Hafez nel 2007, sempre per i tipi di Saqi Books, è uscito un altro studio estremamente interessante che si occupa del racconto: The Quest for Identities. The Development of the Modern Arabic Short Story)