Nel film di Kar-wai Yip man non si chiama Yip man, ma Ye Wen che è la lettura originale (credo) in cinese, comunque è la stessa cosa poco da dire. Se uno si aspetta un film sulla vita e i combattimenti di Yip man, beh…è il film sbagliato. Il protagonista del film appare per neanche metà del tempo e in tutto combatte 2 o 3 volte. Il resto del film è centrato su altri personaggi, come la figlia del presidente delle scuole di arti marziali del Nord che rompe culi in giro per la Cina. La pellicola mira a mostrare parte della vita del Maestro, lasciandone nascosti volutamente altri (trattati più approfonditamente però dal film del 2008) come il contrasto all’invasione Giapponese della Cina di Yip man.
La foto finale con un giovanissimo Bruce Lee
Durante tutto il film si riesce a percepire la poesia della regia di Kar-wai che fa sempre la sua porca figura, peccato che nella prima ora non si capisca una beata mazza di nulla. Come in molti film cinesi spesso accade, le parole che vengono dette non vanno d’accordo con le immagini, o meglio, mentre un personaggio sta parlando non viene inquadrato quasi mai, ma si vedono flashback o flashforward dello stesso che fa altra roba. La pellicola raggiunge vette di non sense quando presenta il personaggio de “Il rasoio”, prima agente nazionalista cinese poi maestro di arti marziali. Da sottolineare che questo personaggio non c’entra un fico secco con tutta la storia e incontra uno dei personaggi principali una sola volta sul treno, dove i due neanche si parlano. Il rasoio compare altre due o tre volte ma non se ne capisce minimamente il motivo…chi è costui? perché ci viene fatto vedere all’interno di questa storia?
Uno mentre guarda il film si fa dei viaggi mentali assurdi. “Questo Ma San di sicuro alla fine dovrà scontrarsi contro Yip man” e invece no. “Eh ma questo Il Rasoio ora andrà da Yip man a chiedergli una sfida o a imparare qualcosa” e invece no. Durante tutta la pellicola Yip man non fa una mazza di nulla…inizialmente viene scelto dai Maestri di Fossan per rappresentarli in uno scontro, che poi alla fine uno scontro non è, ma da lì in avanti sarà un personaggio piuttosto inutile ai fini della storia.