Rieccomi.
"Nick: Non si replica il passato!
Jay: Certo che si replica"
Ero disperatamente in attesa di un film di Baz Luhrmann dopo il suo "insuccesso" con "Australia", ma le reazioni che ha avuto "Il grande Gatsby" all'apertura del Festival di Cannes mi avevano lasciato perplessa. Quindi forte di una fiducia quasi sconfinata e di speranze ancor più ampie sono andata a vederlo al cinema in versione originale pensando di poter fruire appieno dell'esperienza Luhrmaniana.
Da una parte sono contenta che il regista sia tornato ai fasti d'oro della trilogia del "Red curtain" con una cifra stilistica caratterizzata e caratterizzante per dare l'idea attraverso alcuni punti chiave della storia dell'opulenza della società americana degli anni 20.
L'immaginifico immaginario a cui Luhrmann ci aveva abituati si perde in un susseguirsi di immagini, inquadrature e persino battute che fanno da eco a qualcosa che poteva essere davvero grande.
La trasposizione cinematografica rimane fedele anche se si perde nel finale, purtroppo la "mania" dei flashback torna potente e finisce per rendere ridondante un concetto che già sulla carta era perfetto così com'era.
Un efficace Tobey Maguire fa da voce narrante e da al suo Nick Carraway la giusta prospettiva di spettatore/ partecipante agli eventi.
Un po' sottotono, solo in alcuni momenti, Carey Mulligan con la sua Daisy.
In complessione un buon film, se vi piace la storia di Gatsby, ma non all'altezza del solito Luhrman.
Vi lascio il trailer e ...
... il theme del film.
A presto!!
Taty