David dice di essere stato amico fraterno di Caleb e di portare loro un messaggio da parte del congiunto.
Viene ospitato in casa per qualche giorno e ha modo di infiltrarsi in un modo o nell'altro un po' in tutte le beghe attorno alla famiglia: ha un chiarimento con i bulli che tormentano il giovane Brendan e si trova a essere il miglior amico di ogni membro della famiglia, un vero e proprio dispenser automatico di consigli.
Discutibili .
Intanto alcune strani morti accadono nella piccola comunità.
David ,che a una ricerca fatta dalla figlia dei Peterson risulta morto per i database militari, non tarda a mostrare le sue vere intenzioni.
Che la mattanza abbia inizio.
Proprio sul filo di lana del termine del 2014, ad opera di un regista, Adam Wingard , e del suo sceneggiatore di fiducia Simon Barrett, due che non ho mai pensato fossero baciati da particolare talento, arriva una delle più grosse sorprese dell'anno: The Guest.
L'ospite, bellissimo vocabolo italiano ambivalente che indica sia colui che ospita sia colui che viene ospitato.
Qui direi che Wingard intende riferirsi a colui che viene ospitato: un ex militare col fisico d'acciaio, gli occhi di ghiaccio e il cuore di panna per come aiuta tutti i membri della famiglia Peterson nel disbrigo dei loro problemi quotidiani.
E soprattutto una specie di deus ex machina che riempie di mazzate i bulli della scuola, fa fare carriera al capo famiglia, fa da guardia del corpo alla rampolla dei Peterson che ha qualche problema col ragazzo e intanto si procura un arsenale di armi automatiche che possono sempre tornare utili.
L'unica cosa è che rimescola drasticamente anche tutte le dinamiche familiari finché reggono il peso delle menzogne del caro amico David.
Un po' come succedeva in Teorema di Pasolini ma lì l'ispirazione era altra.
The Guest è un film abbastanza difficile da catalogare: ha uno spunto da action anni '80 e poi man mano si arricchisce di elementi sci fi per terminare in un finale ipercitazionista da slasher sempre degli anni '80 ( non è un caso se l'azione si svolge durante i preparativi della festa di Halloween e molti particolari rimandino al Carpenter di quegli anni, evitando però accuratamente qualsiasi sottotesto politico).
Ha dalla sua anche una scelta di casting clamorosamente azzeccata perché Dan Stevens è perfetto con il suo fisico non troppo pompato ma molto muscoloso, il suo sorriso accattivante e i suoi occhi taglienti come lame di ghiaccio.
E una volta tanto lo spettatore è in vantaggio rispetto ai personaggi del film perché al di qua dello schermo si vede subito che David non è quello stinco di santo che pretende di essere .
Qui sta la bravura di Wingard che proprio facendo leva sulla consapevolezza dello spettatore che sa tutto, comincia a tirare la corda della suspense a una tensione quasi spasmodica perché prima o poi sappiamo che la violenza arriverà ma quando arriva ci sorprende lo stesso ed è anche peggio di quello che ci aspettavamo.
Wingard calcola adeguatamente i tempi, le esplosioni di violenza improvvisa e le pause, in un gioco al gatto col topo demolendo sistematicamente quel briciolo di empatia costruito per l'unico personaggio che non avrebbe dovuto essere empatizzato: quella specie di Terminator che risponde al nome di David.
Del resto chi empatizzi?
O due genitori che più deteriori non si può?
Con The Guest ci si trova a fare l'occhiolino al male, l'unico che ha fascino da vendere.
Il Male Assoluto.
PERCHE' SI : una delle sorprese del 2014, protagonista eccellente, regia e sceneggiatura calibrate al massimo, accattivante mescolanza di generi, aria anni '80
PERCHE' NO : nessun approfondimento psicologico dei personaggi che sono tipizzati velocemente ( ma funzionali al film), nessun sottotesto politico, forse la rivelazione su chi è veramente David arriva un po' troppo presto.
( VOTO : 7,5 / 10 )