The guest - l'ospite è come il pesce, dopo 3 giorni... ammazza

Creato il 24 gennaio 2015 da Cannibal Kid
Condividi
The Guest (USA 2014) Regia: Adam Wingard Sceneggiatura: Simon Barrett Cast: Dan Stevens, Maika Monroe, Brendan Meyer, Sheila Kelley, Leland Orser, Lance Reddick, Joel David Moore, Ethan Embry Genere: figata Se ti piace guarda anche: Drive, The House of the Devil
Ci sono i film fighi e poi c'è The Guest: La Figata. Non ci credete? Andate a controllare sul vocabolario Treccani edizione aggiornata e vedete se mento.
Figata: «s.f. e agg. [dal greco σῦκον «Jessica Chastain»] Cosa, situazione, fatto, ecc. riusciti bene, che piacciono molto, che danno eccitazione, emozione, divertimento: la festa di ieri è stata una gran f.. Questa sera ho visto una f. di film: The Guest.»

Uno legge la trama della pellicola e dice: “Beh, tutto qua? Cosa c'è di tanto figo?” Niente. La vicenda raccontata non è così pazzesca o mai sentita. Un soldato congedato dall'esercito si presenta a casa della famiglia di un suo amico morto sul campo. Rimane per un po' a stare lì e si inserisce nelle loro vite. In quelle dei genitori così come in quelle dei due fratelli teenager dell'amico, un ragazzino vittima dei bulli nel suo liceo e una bella fighetta (Maika Monroe, da tenere mooolto d'occhio) di 21 anni. Quasi 21 anni. Una storia non così nuova o troppo particolare, ve l'ho detto.

A rendere figo ma Figo con la F maiuscola il tutto sono principalmente due elementi: 1) La colonna sonora, dalle tinte 80s ed elettroniche, è la più stilosa dai tempi di Drive. Scaricatela Ascoltatela che è un vero gioiellino, in cui spiccano l'ipnotica e melanconica “Anthonio (Berlin Breakdown Version)” di Annie e chicche tirate fuori dall'autoradio della DeLorean temporale come “Haunted When The Minutes Drag” dei Love and Rockets e “Masquerade” dei Clan of Xymox. 2) Il protagonista Dan Stevens, che finora si era visto giusto in quella menata di Downton Abbey, qui nei panni del misterioso soldato David è un idolo totale. È l'Idolo totale. Se siete donne vorrete farvelo. Se siete gay vorrete farvelo. Se siete uomini etero vorrete... farvelo comunque. È troppo un grande. Sì, è anche un pazzo furioso, però è troppo un grande. Pure lui si è guadagnato una menzione d'onore sul vocabolario Treccani. Almeno sull'edizione 2015 cannibale che io ho in casa.
Idolo: «ìdolo s. m. [dal gr. εἴδωλον «simulacro» poi «idolo», der. di εἶδος «aspetto, figura»; lat. Idōlum] Persona o cosa (anche astratta) amata o venerata come un idolo, o comunque posta su un piano superiore all’umano: Facil ti fu ingannare una donzella di cui tu signore eri, i. e nume (Ariosto); Non far i. un nome Vano, senza soggetto (Petrarca); essere l’i. delle folle, Dan Stevens nel film The Guest è davvero un i.»

Vedete? The Guest non è una semplice pellicola. È un oggetto di culto, da guardare, riguardare, venerare e inserire nei dizionari. A voler fare quelli pignoli che stanno sempre a cercare il pelo nell'uovo si può dire che il film non presenta una storia come detto particolarmente originale e i personaggi non sono ritratti con grossi approfondimenti psicologici. O proprio per niente. Il bello di The Guest però sta anche in questo. È una rielaborazione di un certo cinema, soprattutto B-movies e pellicole di “genere”, oltre che di un certo immaginario degli anni '80, ricreato attraverso a un'efficace fotografia e alla splendida menzionata soundtrack. È una ricetta preparata con un pizzico di thriller con protagonista uno psicopatico molto psicopatico senza apparenti ragioni, una manciata di horror slasher alla Halloween di John Carpenter, una spruzzata di sci-fi e infine un saporito tocco di action tamarro. Tutti tipi di film in cui la caratterizzazione dei personaggi rimane monodimensionale, ma il loro fascino sta pure in quello. The Guest inoltre prende queste ispirazioni “basse” per mixarle all'interno di un gran calderone da cui ne esce una pietanza prelibata. In cui i vari ingredienti che a prima vista potrebbero cozzare l'uno con l'altro si sposano in maniera gustosa. Come nei film di Quentin Tarantino, uno capace di prendere la merda e trasformarla in oro. Onore al merito allora al regista Adam Wingard, che avevo parecchio sottovalutato ai tempi del precedente You're Next e che qui invece è riuscito a tirare fuori una direzione tanto efficace quanto sorprendente. Al punto da essere finito pure lui sul nuovo dizionario Treccani.
Sorprendènte agg. [part. pres. di sorprendere, calco del fr. Surprenant]. «Che desta sorpresa, stupore: una notizia, un avvenimento, un fatto s.; per estens., singolare, straordinario, eccezionale: un’abilità, un’intelligenza s.; questo preparato dà risultati s.; è un uomo s.; dopo il deludente You're Next, il giovane regista Adam Wingard ha tirato fuori con The Guest un lavoro davvero s.»

The Guest non è allora un semplice film, ma uno stile di vita... Va beh, adesso non esageriamo, però è comunque una pellicola capace di entrare nell'immaginario, o se non altro nel mio immaginario, e nei vocabolari della Treccani. O se non altro nei miei vocabolari Treccani. (voto 8/10)

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :