Il film era The Help. Ambientato in un Mississippi prigioniero della segregazione razziale, lontano anni luce dalla Washington in cui Martin Luther King aveva già iniziato la sua marcia non violenta, racconta di una ragazza - il suo soprannome è Skeeter, zanzara, ma si chiama Eugenia - che decide di scrivere un libro in cui intervista le domestiche di colore delle sue amiche e conoscenti. Eugenia è bianca, cresciuta in una piantagione di cotone della quale un giorno diventerà padrona. Una sorta di Rossella O' Hara un po' meno ingenua, che vuole bene a Mami ma capisce anche che Mami è un essere umano come lei.
Di solito non mi fido di un film tratto da libro o viceversa. Questo caso è una delle eccezioni che conferma la regola: ho divorato il romanzo (scritto da Kathryn Stockett, edito Mondadori) in pochi giorni rivedendo una per una, salvo alcuni minuscoli dettagli, le scene che mi avevano commossa al cinema. Precisione da manuale. The Help non avrà la minuziosa formalità accademica di un saggio sull'integrazione razziale, ma affronta questo tema con la delicatezza che solo un romanzo sa portare.
Merita, credetemi :-)