Spaccato in due per volontà del suo stesso Shakespeare data la mole dell'opera, Enrico IV parte 1 inizia alcuni anni dopo la deposizione di Riccardo II(nel precedente episodio, Ben Whishaw) per portarci alla corte dell'usurpatore e nuovo sovrano Henry Bolingbroke(Jeremy Irons): in un regno in tumulto, dove Enrico paga ogni giorno le circostanze fortuite che lo hanno condotto alla corona fronteggiando ribellioni in tutto il paese, alle preoccupazioni del re si aggiunge anche lo sconsiderato comportamento di Henry "Hal"(Tom Hiddleston), suo primogenito e Principe di Galles, che invece di prendere seriamente i suoi doveri trascorre le giornate alla taverna, per accompagnarsi ad amici di bevute rozzi e bizzarri ma soprattutto a Sir John Falstaff(Simon Russell Beale), un grasso cavaliere affabile e divertente ma anche vigliacco, bugiardo e ladro all'occorrenza.
Proprio sulla taverna si alza il ripario della rappresentazione, col Principe Hal intento ad attraversare gli affollati ambienti del sobborgo medievale vibrante dei colori caldi della quotidianità e in netto contrasto con le grigie e fredde pareti di palazzo: una finestra aperta sull'umanità e le sue storie, che il Principe ha voluto aprire con coscienza e in piena libertà pur consapevole che un giorno, quando la legge del sangue lo chiamerà alla corona, tutto ciò che ha conosciuto dovrà svanire per sempre dietro la barriera invisibile che fa da scudo ad ogni re(So, when this loose behavior I throw off And pay the debt I never promised, by how much better than my word I am, By so much shall I falsify men's hopes; And like bright metal on a sullen ground, My reformation, glittering o'er my fault, Shall show more goodly and attract more eyes Than that which hath no foil to set it off. I'll so offend, to make offence a skill; Redeeming time when men think least I will.).
La battaglia di Shrewsbury, combattuta fra fango e neve in un rigido giorno d'inverno, offre inoltre al Principe un’ occasione per riflettere sul suo rapporto col discutibile Sir John Falstaff: lontano dalle burle della taverna e gettato nella mischia dello scontro, le risate del passato sembrano lontane quando l'uomo si rivela un vigliacco e un bugiardo, non avendo il coraggio di combattere e cercando di prendersi il merito della morte di Percy con lo stesso Hal, unico e solo assassino di Hotspur.
Che Richard Eyre(Stage Beauty, Diario di uno scandalo) abbia buona esperienza del mezzo cinematografico e non solo di quello teatrale è evidente: aiutato da un plot decisamente più dinamico rispetto all’episodio diretto da Rupert Goold, il suo Enrico VI parte 1 sembra nato per approdare sul grande schermo, grazie a una freschezza della messa in scena tale da restituire all'opera, a dispetto dell’ inevitabile difficoltà del verso e di un budget non infinito(con riprese per lo più in interni e solo una manciata di comparse per la grande battaglia di Shrewsbury) , un fascino immediato e inedito.
Come Enrico IV aveva immaginato di poter sostituire il proprio erede con Henry Percy, così Hal trova una surrogata figura paterna nel Cavaliere John Falstaff, finché una recita in cui il Principe finisce per imitare il padre sembra cambiare tutto all'improvviso: vedere Hiddleston interpretare letteralmente non il personaggio di Enrico, ma lo stesso Jeremy Irons, è piccolo momento di meraviglia che sarà difficile dimenticare, così come l'istante in cui i suoi occhi, con un solo rapidissimo sguardo, ci suggeriscono come Hal sia consapevole di dover bandire, presto o tardi, l'ingombrante presenza di Falstaff dalla sua vita("I do. I will.").
Se lo scettro rimane ben saldo nelle mani di Jeremy Irons, capace di portare al ruolo di Enrico tutta la maestà e i tormenti di un sovrano che conosce bene i suoi demoni, a lasciare perplessi è il Falstaff di Simon Russell Beale, le cui sotterranee amarezza e malinconia rischiano di offuscare anche troppo la maschera di comicità che dovrebbe vestire il personaggio.
Con un re visibilmente ammalato sul vittorioso campo di Shrewsbury, la ricca prima parte di Enrico IV si congeda dal palcoscenico: noi, non vediamo l’ora di proseguire.
ps: cara BBC, io ti voglio tanto bene però una cosa devo dirtela: quando mi realizzi una cosa meravigliosa come The Hollow Crown, non puoi lanciarla senza un minimo di garbo in coda al Torneo di Wimbledon per fregartene altamente degli spettatori facendolo iniziare con UN'ORA di ritardo senza dire NIENTE, MA PROPRIO NIENTE DI NIENTE. Per fortuna Tom Hiddleston ha provveduto a segnalare lo spostamento via twitter, ma sai com'è, non dovrebbe essere esattamente LUI a fare il tuo lavoro. La prossima volta più attenzione, grazie.