The host
Creato il 03 aprile 2013 da Veripaccheri
The Host
di Andrew Niccol
con Saoirse Ronan, Diane Kruger, Max Irons
Usa 2013
fantascienza, thriller
durata, 125
Un costruttore di realtà alternartive. Da "Gattaca"(1997) ad "In Time",
passando per "The Truman Show" (1998) di cui fu artefice in veste di
sceneggiatore, Andrew Niccol ha sempre utilizzato il cinema per
rappresentare nuovi mondi. Simili nella forma al modello originale i
suoi scenari se ne sono distaccati nell'essenza, conformandosi ogni
volta ad un proprio codice genetico. Il DNA manipolato, l'attrice
virtuale, un reality televisivo, il tempo acquistabile e monetizzabile e
persino il traffico d'armi, diventano il motivo di una diaspora che
rimodella l'esistenza lasciando intatto solo il guscio. Non sfugge alla
regola "The Host" quando Melanie, miracolosamente sopravvissuta alla
colonizzazione aliena viene catturata ed incrociata con l'anima
extraterrestre che diventa da quel momento il vero padrone del suo
corpo. Da quel momento continueremo a vedere la stessa ragazza ma i
pensieri e le azioni apparterranno a Wanda,viaggiatrice intergalattica
dalle emozioni talmente umane da rinunciare alla supremazia della razza
nel tentativo di restituire Melanie, o quello che ne resta, al
fratellino ed all'innamoratissimo Jared. E' così anche per
l'insediamento umano costruito all'interno della roccia sotto il quale i
ribelli coltivano estensioni infinite di campi di grano, tesoro
sommerso che si oppone per le sue caratteristiche alimentari alla natura
esterna, arida e disabitata. Un dualismo che si riversa nei dialoghi
tra Wanda ed il suo alterego, e poi nella difficile coabitazione dei
corpi da parte degli ospiti - di Wanda ma anche di chi la perseguita-
fiaccati dalla resistenza dell'umanità ancora presente nell'organismo
occupato.
Una poetica che Niccol applica su una base ibrida che mette insieme teen movie, science fiction e spiritualità new age, con Avatar,
vite precedenti e panteismo a delineare l'ennesima cosmogonia. Il
materiale lo fornisce Stephanie Meyer già autrice di "Twilight", e qui
impegnata a replicarese stessa attraverso un romanzo incentrato ancora
una volta su un triangolo amoroso - Melanie ama Jared ma la sua ospite è
innamorata di un altro ragazzo - ed con un conflitto che ripropone nel
confronto tra umani ed alieni lo scontro di civiltà in via d'estinzione.
Niccol si mantiene sul filo del rasoio con immagini sublimi (le
architetture metropolitane di metafisica geometria opposte agli spazi
infiniti dello spazio naturale) e soluzioni che viaggiano sul crinale
che divide la meraviglia dalla banalità: è il caso per esempio della
rivelazione del segreto rivelato sa Wanda a proposito dell'estrazione
dei "parassiti", oppure nella schizofrenia di Wanda/Melanie, resa con
uno stupore cosi puro da rasentare l'elementarità. Ed è proprio da
questo perfetto equilibrio tra meravaglia ed indifferenza, che nasce il
fascino ed in fondo l'originalità di un film come "The Host", che si
permette persino di escludere gli stilemi di genere, riuscendo a fare a
meno dell'azione, e pure impappinandosi nelle poche sequenze dove
questa è prevista. Nella sua discontinuità Niccol con il suo film ci
regala la speranza, con un ritorno alle origini che si tinge di
romanticismo e spirito ecumenico, ipotizzando nuove forme di convivenza
da realizzare al più presto, pena la scomparsa di tutto ciò che
conosciamo.
Potrebbero interessarti anche :