la trama: Sarah, il suo fidanzato Jake, il neo-medico Dave e suo fratello Martin decidono di riprendere le sane, vecchie abitudini del college, tornando a campeggiare e rilassarsi per un weekend in un bosco di loro conoscenza. parallelamente corre la storia del detective Mike e del suo lavoro per sgominare una banda di criminali, suggestivamente auto-nominatisi the Hounds…
la forza del film è quella di avere una buona idea di base, col conseguente, azzeccatissimo twist finale a confermarlo- ma, purtroppo, in qualche modo, questo pregio è anche il suo limite. anzi, più che nello snodo narrativo principale, il difetto è nel cosiddetto manico, ossia la sceneggiatura. il che equivale a dire che lo snodo è buono ma è nel modo in cui questo viene “snocciolato” che s’incontra qualche magagna. (questo partendo sempre, e preventivamente, dal fatto che è molto più facile criticare che fare, il che significa che non posso che ammirare il coraggio, lo sforzo, la passione e il talento che i registi hanno dimostrato e profuso nell’opera). il punto focale poteva servire, ad esempio, per tirare fuori più di un discorso (sul sociale, mi vien da pensare), onde ovviare alle naturali secche dei momenti statici e meno “movimentati”, come nel’incipit- dove si nota che l’opera ci mette un po’ a carburare. oppure, sempre parlando di script (e budget permettendo), si poteva pensare di rendere meno abbozzate le caratterizzazioni dei protagonisti, ivi compreso il poliziotto e il suo trauma che sa un po’ di già visto. d’altro lato- a eccezione per le fasi lente di cui sopra che, effettivamente, sono davvero poche- c’è di che inorgoglirsi di fronte alle sequenze outdoor, in cui si mostra un sapiente uso della mdp, delle luci e- probabilmente l’elemento più importante- un’ottima costruzione del ritmo (vero punto di forza), coadiuvati in questo anche da una colonna sonora interessante, ma mai invadente. gli effetti speciali, poi, sono la ciliegina sulla torta: realismo spinto, in cui si cerca di essere chirurgici, sia nel mostrare che nell’ammiccare, con più di una trovata di cattivo gusto che fa storcere il naso ma stuzzicare la vista, e la curiosità: su tutte, l’occhio (e la camera) appeso al ramo e le scene semi-oniriche nella discoteca.
detto questo, auguro tutto la fortuna possibile all’opera, perché il talento c’è e si vede, basta soltanto affinarlo nei punti giusti e, magari, tra qualche tempo sentiremo un gran parlare di questi promettenti registi.
qui sotto i link:il sito ufficiale. il trailerla pagina IMDb
titolo originale: The Hounds
un film di Roberto e Maurizio Del Piccolo
2011