Go Disc! AGOLP7- 10/86
- Happy Hour
- Get Up off our knees
- Flag day
- Anxious
- Reverend Revenge
- Sittin on a Fence
- Sheep
- Over There
- Think for a minute
- We are not Deep
- Leaon on me
- Freedom
Go disc! AGOLP9- 9/87
- The People Who Grinned Themselves to death
- I can't put my finger on it
- The light is always green (For young male pop star)
- The world's on fire
- We're not going back
- Me and the farmer
- Five get over excited
- Johannesburg
- Bow down
- You better be doubtful
- Build
La presenza di uno strumentale come "Reverend Revenge" rende ancora più originale il disco, la movimentata e super pop "Sheep" è un attacco ironico alla omologazione culturale, al populismo e alle persone che si comportano come pecore.
"Think for a minute" è una soul ballad che richiede un momento di pausa per pensare che forse la frenesia degli anni '80 non porta a nulla di buono.
Da segnalare, tra i pezzi di chiusura del disco, l' irresistibile Bubblegum pop punk di "We are not deep" e la bellissima "Freedom", adattamento bianco (cioè molto pop punk) di un classico giro r'n' b (tanto per capirci alla "Everybody needs somebody"), il testo è una critica verso i mass media e la libertà (di stampa) della società capitalistica :
They pretend they're differing points of view But it's only different shades of blueIl disco è una vera e propria rivelazione musicale ed un capolavoro fondamentale degli anni ottanta, che porta alla ribalta gli Housemartins anche grazie alla particolare voce di Heaton (che ammetto, per molte volte in tempi passati, ho confuso con quella di Morrisey).
A fine anno gli Housemartins fanno il botto: il singolo "Caravan of Love", versione a cappella di un pezzo degli Isley Brothers, arriva prima in classifica (oltre che su singolo, è possibile trovare il brano insieme ad altri singoli e bsides, nella raccolta uscita postuma "Now that's what I call Quit Good").
Foto della label della mia copia in vinile di "London 0 Hull 4" Su CHS 41537, versione canadese su Chrisalys
The Housemartins -Happy hour (sample)Il successo coglie impreparati gli Housemartins, che perdono il batterista Whitaker (pare per il troppo stress causato dalla popolarità) e lo sostituiscono con Dave Hemingway, tra l'altro molto divertente l'idea del video del singolo tratto dal secondo album "Five get over excited", nel quale si vede Hemingway che rapisce Whitaker ed inizia a suonare con i tre Housemartins rimasti , che stupiti si interrogano sul nuovo batterista.Il rifiuto di partecipare alla premiazione dei Brit Awards fà si che parte della stampa specializzata inizi ad osteggiare i 4 ragazzi di Hull.Con queste premesse, l'uscita del secondo disco "The People Who Grinned Themselves to Death" pare non essere sotto una buona stella, invece il secondo Lp, sebbene non riscuota lo stesso successo del primo, essendo forse più studiato e meno spontaneo, si rivela ancora un ottimo disco anche in fatto di vendite ed è pubblicato a solo un anno di distanza dal primo.
Il disco, rispetto al primo Lp, possiede venature più soul ed influenze meno pop -punk, e raggiunge rapidamente la vetta delle classifiche inglesi. La title track è un bellissimo r'n'b con influenze pop, dedicato a chi continua a rimare fermo nelle proprie convinzioni, a chi continua a sorridere anche se si trova in punto di morte (figurata!!), agli apatici, alla società inglese immobile che non si ribella alla distruzione creata dal governo della signora Thatcher.La messicaneggiante "I can't put my finger on " è divertentissima, e "The light is always Green" è puro blue eyed soul , il power pop invece si fa sentire in "We are not going back".
Gli Housemartins 1987 , foto tratta dalla busta interna del secondo Lp
Il lato B del Lp si apre con due dei brani più conosciuti degli Housemartins: la super pop, con lotta sociale inclusa, "Me and the Farmer" e la bellissima "Five Get over Excited" (numero 11 in classifica UK) brano in puro stile Beach Boys con tanto di coretti "Fun Fun Fun", il significato della canzone (critica alla thatcher?, storia ironica di due adolescenti che si trasforma in tragedia?) è, almeno a me, oscuro.La chitarra di Stan Cullimore accompagna la melodica e jazzata voce di Heaton nella stupenda "Johannesburg" brano che racconta l'apatheid .La meravigliosa ballata soul "Build" che pare ( non sempre i testi degli Housemartins sono chiari, sopratutto se non si è ben immersi nel contesto sociale dell' epoca) essere un attacco contro l'urbanizzazione selvaggia e la distruzione delle comunità locali , chiude il secondo Lp degli Housemartins.Tensione interne e nuovi interessi portarono quasi subito dopo la pubblicazione del disco allo scioglimento del gruppo, il cantante dichiarò :"Volevamo diventare famosi entro tre anni e abbiamo raggiunto l'obiettivo" .
Heaton formò i Beautiful South insieme ad Dave Hemingway ottenendo ancora un buon seguito, mentre Norman Cook prima fondo ì Beats International e poi negli anni novanta riscosse un successo planetario con lo pseudonimo di Fat Boy Slim.La raccolta postuma , autorizzata dai componenti del gruppo , "Now That's What I Call Quite Good" uscita nel 1988 mise la parola fine alla storia brevissima di una band che seppe tornare alle origini senza essere retrò, e che con dell' ottimo pop creò canzoni di critica sociale e protesta (forse un pochino estremisti per gli "spensierati "anni ottanta) e, a mio giudizio, creò un nuovo genere: il Northern Pop.
Foto della Label in vinile della mia copia di "The People who..." su Chrysalis CHR1616 stampa italiana.
The Housemartins -The People Who Grinned themselves to death (sample)