The Housemartins - Il Northern Pop al potere

Creato il 22 giugno 2013 da Tonypop

Go Disc! AGOLP7-  10/86
  1. Happy Hour
  2. Get Up off our knees
  3. Flag day
  4. Anxious
  5. Reverend Revenge
  6. Sittin on a Fence
  7. Sheep 
  8. Over There
  9. Think for a minute
  10. We are not Deep
  11. Leaon on me
  12. Freedom

Go disc! AGOLP9-  9/87
  1. The People Who Grinned Themselves to death
  2. I can't put my finger on it
  3. The light is always green (For young male pop star)
  4. The world's on fire
  5. We're not going back
  6. Me and the farmer
  7. Five get over excited
  8. Johannesburg
  9. Bow down
  10. You better be doubtful
  11. Build
Questa volta un post non su un singolo lp, ma su una discografia (che poi si riduce a 2 soli lp) per raccontare la storia breve, ma intensa, degli Housemartins.Storia che comincia nella città di Hull  (Yorkshire, nord dell’ Inghilterra) nel 1983, e la provenienza geografica, a mio giudizio, influenzerà molto sia i testi che la musica degli Housemartins. Siamo negli anni ottanta e la politica ultraconservatrice della Thatcher combatte e vuole eliminare i diritti e i posti di lavoro (anche se qualcuno parlava di “privilegi”…mah!!!) della classe operaia, classe operaia che in UK all' epoca era in maggioranza residente nel Nord, sede di industrie e miniere e molti dei ragazzi cresciuti in quei posti avevano posizioni contrari alla Thatcher e maturavano idee molto vicine al socialismo, cosa che accedde anche agli Housemartins.Anche musicalmente la provenienza dal nord dell’ Inghilterra si faceva sentire, il sound degli Housemartins era molto distante da quello che all’ epoca andava di moda a Londra è cioèNew Romantic, Synth pop, Post punk etc..., in quanto si ispirava molto al pop, al punk più melodico ad esempio dei Buzzcocks (anche loro del Nord) e al  tipico genere ascoltato nel nord dell’ Inghilterra ,cioè il northern soul .Mi piace definire il sound degli Housemartins Northern Pop, cioè un sound dove tematiche sociali, e il mix dei generi musicali citati precedentemente si fondono in una miscela  perfetta, un gruppo come gli Housemartins a mio parere poteva nascere solo nel nord dell' UK, dove queste influenze sia culturali che musicali avevano, all' epoca, radici più salde; un gruppo che culturalmente e musicalmente (anche se un pochino più punk e ska) affini agli Housemartins erano ad esempio i Redskins: molto politicizzati, provenienza Yorkshire e uso di ska e punk lontano dai lustrini synth di moda all 'epoca a Londra.Il gruppo,come detto, si forma nel 1983 a Hull  (tra l’altro città natale del grande Mick Ronson chitarrista di Bowie ) con P.D. Heaton voce, Stan Cullimore chitarra; Hugh Whitaker batteria e Ted Kay rimpiazzato quasi subito da Norman Cook al basso.Dopo una serie di concerti locali, e la presenza del brano "Flag day" nella compilation  "Laughin all the way to the bank" vengono notati dagli addetti ai lavori, ed il grande dj John Peel  li invita in radio e registrano con lui  una  session.Il tutto suscita l’interesse della Go!disc, che nel 1985 pubblica il singolo "Flag day "(raggiunse la posizione 132 in classifica,  in una versione leggermente differente da quella dell’ album) e l’anno successivo  i singoli “Sheep" ed "Happy hour".Questo ultimo singolo, uscito nel maggio del 1986, raggiunse la posizione numero 3 e fece scoprire gli Housemartins al grande pubblico e anticipò di qualche mese l’uscita dell’ album “London 0 Hull 4”.L’Inghilterra, l’europa e il mondo conobbero gli Housemartins, con la loro aria da ragazzi della porta accanto ( un look veramente da ragazzo inglese medio degli anni ottanta), il loro orientamento a sinistra, il loro Northern pop - ripeto una miscela pop di punk melodico, soul, beat - senza fronzoli e il loro sound chitarristico, (Simon Reynolds nel monumentale “Post Punk” dice che dopo anni passati ad ascoltare i synth del post punk dei primi anni ottanta, si aveva una voglia matta di ascoltare solo gruppi con le chitarre), il loro stile non retrò ma assolutamente non super innovativo e last but not least loro ironia.Il titolo dell’ album "London 0 Hull 4" è una altro segnale dello stile Housemartins: il risultato di una fantomatica partita di calcio dove L’Hull City  batte fuori casa la metropoli Londra.Il disco si apre con il pop punk di "Happy hour", stupenda melodia pop con un bel suono chitarristico, il brano è una critica ironica alla moda, allora imperante in UK, dell’ happy hour nei pub, (moda che in Italia arrivò parecchi anni dopo) molto diffusa nella middle class impiegatizia che magari per far carriera è disposta a passare i pomeriggi al pub con il boss.Puro pop socialista invece per la stupenda "Get up off our Knees", mentre il loro primissimo singolo "Flag Day" brano che parte come una ballad per poi esaltarsi in un fantastico ritornello, oltre a descrivere l'impoverimento delle classi operaie e medie dell Inghilterra thatcheriana, è una denuncia contro la Regina, contro la "finta carità" delle classi abbienti (non dimentichiamoci che in quegli anni nascono i vari Band Aid, Rock for Africa etc etc..); infatti il termine Flag day in UK viene utilizzato per indicare la giornata dove le associazioni caritatevoli si adoperano per cercare porta a porta dei fondi.
La presenza di uno strumentale come "Reverend Revenge" rende ancora più originale il disco, la movimentata e super pop "Sheep" è  un attacco ironico alla omologazione culturale, al populismo e alle persone che si comportano come pecore.
 "Think for a minute" è una  soul ballad che richiede un momento di pausa per pensare che forse la frenesia degli anni '80 non porta a nulla di buono.
Da segnalare, tra i pezzi di chiusura del disco,  l' irresistibile Bubblegum pop punk di "We are not deep" e la bellissima "Freedom", adattamento bianco (cioè molto pop punk) di un classico giro r'n' b (tanto per capirci alla "Everybody needs somebody"), il testo è una critica verso i mass media e la libertà (di stampa) della società capitalistica :
They pretend they're differing points of view But it's only different shades of blue
Il disco è una vera e propria rivelazione musicale ed un capolavoro fondamentale degli anni ottanta, che porta alla ribalta gli Housemartins anche grazie alla particolare voce di Heaton (che ammetto, per molte volte in tempi passati,  ho confuso con quella di Morrisey).
A fine anno gli Housemartins fanno il botto: il singolo "Caravan of Love", versione a cappella di un pezzo degli Isley Brothers, arriva prima in classifica (oltre che su singolo, è possibile trovare il brano insieme ad altri singoli e bsides, nella raccolta uscita postuma "Now that's what I call Quit Good").

Foto della label della mia copia in vinile di "London 0 Hull 4" Su CHS 41537, versione canadese su Chrisalys

The Housemartins -Happy hour (sample)
Il successo coglie impreparati gli Housemartins, che perdono il batterista Whitaker (pare per il troppo stress causato dalla popolarità) e lo sostituiscono con Dave  Hemingway, tra l'altro molto divertente l'idea del video del singolo tratto dal secondo album "Five get over excited", nel quale si vede Hemingway che rapisce Whitaker ed inizia a suonare con i tre Housemartins rimasti , che stupiti  si interrogano sul nuovo batterista.Il rifiuto di partecipare alla premiazione dei Brit Awards fà si che parte della stampa specializzata inizi ad osteggiare i 4 ragazzi di Hull.Con queste premesse, l'uscita del secondo disco "The People Who Grinned Themselves to Death" pare non essere sotto una buona stella, invece il secondo Lp, sebbene non riscuota lo stesso successo del primo, essendo forse più studiato e meno spontaneo, si rivela ancora un ottimo disco anche in fatto di vendite ed è  pubblicato a solo un anno di distanza dal primo.
Il disco, rispetto al primo Lp, possiede venature più soul ed influenze meno pop -punk, e raggiunge rapidamente la vetta delle classifiche inglesi. La title track è un bellissimo r'n'b con influenze pop, dedicato a chi continua a rimare fermo nelle proprie convinzioni, a chi  continua a sorridere anche se si trova in punto di morte (figurata!!), agli apatici, alla società inglese immobile che non si ribella alla distruzione creata dal governo della signora Thatcher.La messicaneggiante  "I can't put my finger on " è divertentissima, e "The light is always Green" è puro blue eyed soul , il power pop invece si fa sentire in "We are not going back".

Gli Housemartins 1987 , foto tratta dalla busta  interna del secondo Lp


Il lato B del Lp si apre con due dei brani più conosciuti degli Housemartins: la super pop, con lotta sociale inclusa, "Me and the Farmer" e la bellissima "Five Get over Excited" (numero 11 in classifica UK) brano in puro stile Beach Boys  con tanto di coretti "Fun Fun Fun", il significato della canzone (critica alla thatcher?, storia ironica di due adolescenti che si trasforma in tragedia?) è, almeno a me, oscuro.La chitarra di Stan Cullimore accompagna la melodica e jazzata voce di Heaton nella stupenda "Johannesburg" brano che racconta l'apatheid .La meravigliosa ballata soul "Build" che pare ( non sempre i testi degli Housemartins sono chiari, sopratutto se non si  è ben immersi nel contesto sociale dell' epoca) essere un attacco contro l'urbanizzazione selvaggia e la distruzione delle comunità locali , chiude il secondo Lp degli Housemartins.Tensione interne e  nuovi interessi portarono quasi subito dopo la pubblicazione del disco allo scioglimento del gruppo, il cantante dichiarò :"Volevamo diventare famosi entro tre anni e abbiamo raggiunto l'obiettivo" .
Heaton formò i Beautiful South insieme ad Dave Hemingway ottenendo ancora un buon seguito, mentre Norman Cook prima fondo ì Beats International e poi negli anni novanta riscosse un successo planetario con lo pseudonimo di Fat Boy Slim.La raccolta postuma , autorizzata dai componenti del gruppo , "Now That's What I Call Quite Good" uscita nel 1988 mise la parola fine alla storia brevissima di una band che seppe tornare alle origini senza essere retrò, e che con dell' ottimo pop creò canzoni  di critica sociale e protesta (forse un pochino estremisti per gli "spensierati "anni ottanta) e, a mio giudizio, creò un nuovo genere: il Northern Pop.

Foto della Label in vinile della mia copia di "The People who..." su Chrysalis CHR1616 stampa italiana.


The Housemartins -The People Who Grinned themselves to death (sample)

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