Anno: 2011
Durata: 91'
La trama (con parole mie): ispirato dal film The Human Centipede, il disadattato Martin, vessato dalla madre, segnato dalle violenze perpetrategli dal padre, sconvolto dalla solitudine e dalla voglia di imporsi sugli altri, progetta di ampliare il progetto del folle dottore della pellicola che più ama legando una all'altra ben dodici persone, totalmente inconsapevole del fatto che l'impresa gli richiederebbe conoscenze anatomiche e scientifiche senza dubbio maggiori di quelle che possono garantirgli i suoi metodi violenti ed improvvisati.
La spirale, dunque, di violenza, morte e gore che alimenterà l'esperimento una volta rapiti i dodici malcapitati scelti per l'esperimento, sarà sempre più travolgente e profonda.
Io ci ho provato, davvero.
A pensare, come fino ad un certo punto ha sostenuto - correttamente - Julez, che questo film è stato assolutamente coerente con se stesso e con l'idea di provocare disagio e ribrezzo nel pubblico.
Ad immaginare, o a sforzarmi di farlo, che Tom Six avesse uno scopo, nel mostrare quello che viene mostrato in questo Human Centipede 2.
A riconoscere la bravura incredibile di Laurence R. Harvey, forse il più disturbante psicopatico del grande schermo da almeno un decennio.
A giustificare l'escamotage conclusivo, che in qualche modo rende tutto quello che è stato mostrato nella quasi ora e mezza precedente da un altro punto di vista.
Ma proprio non ce l'ho fatta.
E ad ogni fotogramma in più, l'impressione che ho avuto assistendo a questo spettacolo a metà tra il ridicolo e l'indegno - seppur fotografato benissimo, e, per l'appunto, disturbante come un titolo di questo tipo dovrebbe essere - è stata la stessa che suscitò quell'abominio di A serbian film, una vergogna che non solo non dovrebbe essere distribuita, ma costare quantomeno una pena detentiva a regista ed autori.
In rete mi era capitato di leggere recensioni entusiaste di questa schifezza, che spesso e volentieri giustificavano l'eccesso di splatter e violenza - che, in alcune sequenze, come il raptus fecale del "centipede" condito da concerto di pernacchie in stile Bombolo, quasi mostra il fascino dello scarafaggio rivoltato dal quale non si riesce a staccare lo sguardo - proprio grazie alla già citata trovata conclusiva, ma anche in questo caso non sono riuscito a superare la barriera della decenza, del dubbio, del sospetto.
Perchè, anche quando sono - o dovrebbero - essere al servizio della fiction, idee e visioni di una certa portata sono comunque partorite da una mente fredda, lucida, in grado di sedersi di fronte ad un computer ed immaginare persone legate bocca/culo con la sparapunti con tutte le conseguenze del caso, neonati uccisi senza ragione, uno sfogo malato ed inquietante della violenza: in questo senso: Tom Six è stato formidabile a portare sullo schermo tutto quello che potrebbe trovarsi all'interno di un'anima disturbata come quella del suo protagonista, eppure il dubbio resta.
Così come fu per il già citato A serbian film, infatti, con tutti i miei lati oscuri e le mie stranezze, non riuscirei ad immaginare niente di tutto quello che è mostrato gratuitamente qui neanche se volessi sconvolgere il più possibile il mio pubblico: dunque, la domanda resta.
Quanto di quello portato su pellicola è uno sfogo di desideri reconditi che la Legge e la Società punirebbero, e quanto frutto della volontà di sconvolgere a tutti i costi la platea?
Tom Six nutre davvero tutte queste fantasie, o tutto è una trovata per giocare con lo shock ed il metacinema - sfruttato, tra l'altro, incredibilmente bene -?
Personalmente, sono stato in bilico fino alla fuga della donna incinta ed alla morte del neonato, assolutamente inutile rispetto all'economia della pellicola, ed assolutamente contro la Natura di quasi tutte le Madri: può essere che sia perchè sono genitore, ma se un autore è in grado di immaginare una fine del genere per un bambino appena nato, per quanto mi riguarda merita solo tanti, ma tanti pugni in faccia.
E ci vado anche leggero.
Rispetto a The Human Centipede 2, invece, sono piuttosto certo: il risultato finale è una merda come quella che piace tanto al suo regista, che purtroppo chi sceglie di imbarcarsi in questa visione è costretto ad ingoiare come le malcapitate vittime del suo folle protagonista.
MrFord
"And the neck her head's on
is a tunnel of dawn
but darkness will come
but darkness will come
for sure, it's gonna come."Devandra Banhart - "Insect eyes" -