The Hunger Games: 10 buone ragioni per correre a vedere Catching Fire e il motivo per cui i libri sono sempre un must.

Creato il 04 dicembre 2013 da Isahale
Scommetto che già dal titolo di questo intervento avete capito di cosa si tratta. Beh, sì. Proprio ieri sera sono andava a vedere Catching Fire al cinema, La Ragazza di Fuoco, con il cuore in mano e l'anima già devota all'autrice Suzanne Collins. Vi dirò, le mie aspettative erano buone: avevo visto The Hunger Games (#1) e sapevo che, nei limiti, la Lionsgate era rimasta fedele sin dal principio al romanzo. Avevo anche sentito voci entusiaste di chi si era già precipitato a vedere l'adattamento, ma la maggior parte di queste persone non aveva in precedenza letto il libro, da cui il mio scetticismo. La verità? È che Catching Fire è stato perfetto e, in questo post, vi darò le mie 10 buone ragioni per fiondarvi a vederlo... e per cui i libri sono comunque sempre una spanna sopra.


Possibili, minuscoli spoiler sul film e spoiler sui libri (cercherò di contenermi sul terzo).

  • La Lionsgate si è impegnata.

Grazie al fatturato del primo film, i nostri eroi si sono potuti permettere un investimento bello grosso per questo sequel, e si vede. Dai costumi agli effetti speciali (che già trovai ottimi nel primo) fino alla trama, la Lionsgate soddisfa le aspettative - i ricavi in giro per il mondo si sono duplicati (e anche più, in alcuni Paesi), e i record non sono mancati (ha abbattuto il box office durante il Thanksgiving in America, tanto per dirne una!), portando le mie aspettative per Mockingjay, Il Canto della Rivolta, alle stelle. Sarà meraviglioso.
  • La trama è fedele al libro (nei limiti)


Molte volte quando si dice questa frase i lettori compulsivi si aspettano di tutto (solo noi possiamo capire gli orrori in film come Percy Jackson e il ladro di fulmini o L'Ospite, vero?), ma nel caso di Catching Fire potete tirare un sospiro di sollievo! Certo, non è stato possibile inserire proprio tutto, e alcune cose si possono sentire solo se si è nella mente di Katniss:
“Peeta, perché non so mai quando hai un incubo?" dico. "Non lo so. Non mi sveglio gridando o mi agito tra le lenzuola. Divento come... paralizzato dal terrore," risponde. "Dovresti svegliarmi," gli dico, pensando a tutte le volte che interrompo il suo sonno, anche due o tre volte nelle notti peggiori. Penso al tempo che ci vuole per calmarmi.  "Non serve. Di solito i miei incubi sono su di te, sul perderti," dice. "Sto meglio quando mi accorgo che sei qui."

“Ma le Ghiandaie Imitatici non sono mai state un'arma," aveva detto Madge. "Sono solo uccelli canterini. Giusto?" "Sì, penso," avevo risposto, Ma non è vero. Una Ghiandaia non è solo un uccello canterino. Una Ghiandaia Imitatrice (nota: un Mockingjay) è una creatura la cui esistenza la Capitale non aveva mai preso in considerazione. Non avevano immaginato che i loro super controllati Jabberjay (nota: uccelli da cui è nato il Mockingjay) si sarebbero adattati in un ambiente selvaggio, che si sarebbero riprodotti in una nuova forma. Non avevano anticipato il sui desiderio di vivere.
Sarà per il budget maggiore, ma la Lionsgate sembra proprio aver capito l'importanza di non modificare nulla. Farlo, nel caso di una saga come quella in questione, sarebbe stato un errore. I colpi di scena sono sempre e comunque all'ordine del giorno con una scrittrice come Suzanne Collins.
  • Cura nei minimi dettagli

Menzione d'onore: Francis Lawrence ha corretto l'errore in The Hunger Games, dove tutti facevano il simbolo delle tre dita con una mano a caso. Lui in questo sequel ha fatto in modo fosse con la mano sinistra. E IO TI AMO, FRANCIS. Poi... Nel primo film mi era capitato di dover spiegare più volte a chi era con me cosa stesse accadendo e le motivazioni di alcuni personaggi (che altrimenti non avrebbero avuto la stessa importanza). Ora, sarò io troppo ossessionata da questi libri, ma penso che The Hunger Games fosse ambiguo in diversi punti, e penso anche che per chi non si fosse trovato in precedenza nei romanzi, nella mente stranamente contorta di Katniss (soprattutto andando avanti nella narrazione), non abbia capito completamente l'importanza di alcune sue azioni e reazioni. In Catching Fire la cosa è stata in parte corretta e migliorata, grazie all'ausilio di alcune battute dette anche da personaggi esterni alla storia (è stata introdotto la nipotina di Snow, tanto per dirne una, che in alcune scene ha fatto la parte di "voce della ragione" mentre nel libro veniva semplicemente accennata alla fine dell'intera trilogia). È anche vero, però, che più procediamo, più la realtà agli occhi dei personaggi si fa confusa ed estranea. Questa è una di quelle piccole tematiche con cui la Collins gioca costantemente nei romanzi: "Realtà o illusione?", tutto sta lì, alla fine, in quella piccola frase che penso gli attori di cui dispone il cast possano aiutare a portare in vita. La Lionsgate ci sta provando e si vede, ma rimane molto difficile rendere al meglio la testa di una ragazza complicata come Katniss, senza poterne vedere i pensieri. Il talento di attori come la Lawrence aiuta, certo, ma il senso di vuoto che un libro come Il Canto della Rivolta, Mockingjay, ti dà, non è facile da portare sul grande schermo. Mi auguro di riuscire a vederlo e provarlo, però, perché è una delle cose che più ho amato nei romanzi.
  • Talento

Un solo nome: Jennifer Lawrence. Insomma, questa ragazza ha vinto un Oscar e si vede. Il mio unico disappunto? Una delle scene che più anticipavo per questo film era quella del crollo emotivo di Katniss, che nel libro è il preludio a quello che sarà qualcosa di terribilmente straziante nel terzo romanzo. Purtroppo nella trasposizione la crisi della protagonista è meno d'impatto. Penso avrebbero potuto valorizzare meglio un'attrice come la Lawrence per una scena simile, ma si è per fortuna rifatta abbondantemente in altri momenti altrettanto drammatici (per quelle pagine meravigliose che sono state saltate, vi consiglio il libro). Anche gli attori che circondano la nostra Katniss sono stati davvero bravi, e una lancia va spezzata in favore del nostro Sam Claflin, che ci ha dimostrato di poter essere un perfetto Finnick! La sua interpretazione è stata fantastica, e già pregusto la mia sofferenza futura.
  • La ribellione

Nel libro il nostro unico punto di vista è Katniss. Intorno a lei gira tutto, e siamo quindi catapultati nella mente di una ragazza il cui unico obiettivo è sopravvivere: la ribellione è qualcosa che lei stessa vuole evitare, perché non è un'eroina nel vero senso della parola (cosa che spero negli ultimi film diventi sempre più palese). Nel libro troviamo una Katniss che dalla chiusura del primo romanzo inizia ad aprirsi al mondo, inizia a provare emozioni verso persone che non sono solo parte della sua famiglia. Si passa da una protagonista schiva, che pensava che concentrarsi solo sulla sopravvivenza fosse l'obiettivo centrale, a una ragazza che scopre la vita e la speranza. Tutto questo è estremamente importante quando poi, nel Canto della Rivolta, lei e noi lettori soffriamo come cani. Nel film l'attenzione viene leggermente generalizzata, a scapito mio che amo il risvolto emotivo e a vantaggio di quella che è una visione migliore. Non era possibile rendere al 100% quei sentimenti, ma era comunque fattibile iniziare la rivolta come è stato fatto. Ancora una volta, se volete gustarvi quelle che sono le tremende emozioni di Katniss, leggetevi i libri e poi, solo allora guardate i film; l'interpretazione della Lawrence sarà ancora più forte ed emotiva, e vi ritroverete a piangere come stupidi di fronte allo schermo... Come è successo a me.
  • Johanna Mason


Questa donna merita un posto tutto suo in classifica. Jena Malone ha fatto un lavoro straordinario con quel personaggio, e la sua rabbia è tangibile, il suo disgusto per lo stato delle cose è perfetto. Il countdown per la sua pazzia è iniziato, e alcuni spunti ci sono già stati dati (per quegli occhi attenti che sanno il romanzo parola per parola...!). Jena, tu sei Johanna e si vede, si sente e si prova.
  • Peeta Mellark


C'è tutto, gente. C'è la scena della perla, quella stessa perla del terzo romanzo. C'è la parte del colore del tramonto, dell'arancione. C'è la speranza nelle sue parole, e le mie lacrime che seguono. Solo ripensarci mi fa salire il groppone.
Katniss: "What I need is the dandelion in the spring. The bright yellow that means rebirth instead of destruction. The promise that life can go on, no matter how bad our losses. That it can be good again."
Certe frasi vanno lasciate in inglese per capirne la bellezza. E io piango.


  • Buttercup

No, non so come si chiami il gatto di Prim in italiano, quindi rimarrò fedele alla versione originale: Buttercup! Se nel primo film c'era, si era notato poco. Non era davvero lui senza tutto il suo grasso. In CF, però, c'è e la odia, bello grassottello. E tutto questo mi prepara al dolore finale.
  • Il dolore finale

Tutto, e dico tutto in questo film mi ricorda costantemente ciò a cui ci stiamo avvicinando. Più guardavo, più pensavo "è l'inizio della fine". Perché lo è, perché ogni volta che un personaggio diceva una battuta allusiva a un twist successivo del plot, a me veniva un groppone allucinante (mi avranno scambiato per una pazza emotiva in sala). Più i personaggi subivano le angherie a cui la Collins li ha sottoposti, più pensavo a Katniss e quelle parole, quelle ultime pagine in quel libro che non dimenticherò mai. Mockingjay, Il Canto della Rivolta, chiamatelo come volete: sei per sempre nel mio cuore.

I miei sentimenti.

  • Me

Sì, l'ultima ragione per guardare La Ragazza di Fuoco sono io. Ve lo ordino: andate ORA. Se non ora, OGGI. DOMANI. PRESTO. Cosa? Non vi va? Non fatemi imbufalire, per piacere, e muovete quelle natiche. Il cinema vi aspetta. E se siete virtuosi e non lo avete fatto, anche la libreria è lì splendente in attesa. ***   In definitiva La Ragazza di Fuoco è un film che vale la pena di andare a vedere. E rivedere, magari. I romanzi, si sa, saranno per sempre una spanna più belli e se amate il genere è probabile che vi restino nel cuore. Io non me ne vergogno a dirlo: mi hanno cambiato la vita. Lo hanno fatto e ogni volta che li rileggo sento qualcosa dentro che si smuove. Sono libri in cui, ai miei occhi, lo scrittore non sta solo scrivendo, ma riesce a fare qualcosa di più. Suzanne Collins è riuscita a farmi provare emozioni, mi ha dimostrato come l'arte si nasconda anche tra le pagine di un libro per ragazzi con una di quelle storie che mi fanno pensare alla speranza, e il girasole in primavera.
Il giallo acceso, simbolo non di distruzione, ma di rinascita.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :