La trama (con parole mie): Katniss Everdeen e Peeta Mellark, freschi vincitori degli ultimi Hunger Games, si ritrovano a dover fingere una storia d'amore che non ha corrispettivo nella realtà delle loro vite in modo da promuovere la loro immagine di simboli dello status quo governativo in tutti i distretti. Quando, però, l'influenza sociale della ragazza diviene sempre di più quella di una potenziale ispiratrice per una rivolta contro il Potere, il capo del governo Snow sviluppa un piano che possa rendere la giovane una sorta di martire eliminando al contempo la sua minaccia: una nuova edizione degli Hunger Games con protagonisti tutti i vincitori delle ultime venticinque annate, che preveda questa volta un solo sopravvissuto e cancelli l'ispirazione che Katniss ha finito, anche involontariamente, per regalare alla povera gente dei distretti lontana dall'opulenza di Capitol City.Riuscirà il Potere ad eliminare la ragazza di fuoco? O la sua presenza in questi nuovi Hunger Games segnerà l'inizio di una storica rivolta?
Per una volta, le aspettative non sono state disattese: dopo il quasi disastroso primo episodio, mi aspettavo un secondo capitolo dedicato alle imprese dell'eroina più amata da quel pusillanime di Cannibal Kid, Katniss Everdeen, quantomeno all'altezza del precedente, e così è stato.Ammetto di non aver letto i libri che hanno di fatto reso possibile la realizzazione di quello che è il fenomeno adolescenziale di massa principe del dopo-Twilight, ma senza dubbio alcuno abbiamo di fronte un affresco altrettanto desolante semplicemente realizzato grazie a mezzi produttivi migliori e poggiato sulle spalle di un cast che non deve neppure essere paragonato con quello della saga dedicata a Bella e Edward Cullen.Tolti, infatti, il tema della ribellione contro il Potere costituito - da sempre ben visto da queste parti - e la splendida Jennifer Lawrence - e metto nel novero anche il fortemente fordiano Woody Harrelson e l'ottimo e sottovalutato Stanley Tucci -, quello che resta è un polpettone dal minutaggio quasi infinito basato esclusivamente su tempi morti conditi da dialoghi al limite del ridicolo ed una negazione della violenza che, almeno sulla carta, dovrebbe essere alla base non solo degli Hunger Games, ma della stessa vicenda, in grado di rendere il risultato finale più zuccheroso, posticcio e moralista dei più criticati tra i film Disney.Certo, la produzione è quella delle grandi occasioni, i soldi e gli effetti non mancano, gli scenari sono suggestivi, gli spunti potrebbero anche esserci - parlo non solo in termini di massimi sistemi, ma anche di charachters rimasti in ombra come la battagliera Johanna - ma risulta davvero umanamente impossibile ignorare non solo la noia mortale di quasi due ore e mezza che si sarebbero potute ridurre almeno alla metà, il fatto che dietro la macchina da presa si trovi il responsabile di immondizie del calibro di Io sono leggenda e che, di fatto, si tratti della sequenza di raccordo di gran lunga meno sfruttata della Storia del Cinema - senza contare che l'ultimo capitolo, sulla scia di quella che ormai pare essere diventata una moda, sarà diviso in due parti -, ma anche e soprattutto il buonismo che circonda la protagonista - una vera e propria eroina sul modello dei peggiori numeri uno dei cartoni animati, bravi e buoni e puliti e puri e chi più ne ha, più ne metta neanche si trattasse di una schiera di Superman in erba - ed il suo galoppino, l'inutile Peeta interpretato da un Josh Hutcherson che funziona giusto perchè totalmente privo di carisma proprio come il personaggio cui presta il volto.Ora, so bene che, se legata alle vicende di una serie di romanzi, la validità di una storia non può essere completamente imputata alla capacità di renderla interessante degli sceneggiatori, ma nel passato recente delle proposte blockbuster raramente mi è capitato di trovare un concentrato di considerazione del pubblico come fosse un grande branco di ingenui creduloni come in questo caso, tanto da riuscire a rendere possibile causa sfracellamento dei cosiddetti l'affievolimento del furore da bottigliate ed incazzatura, sostituito dalla speranza che tutto possa dichiararsi chiuso il più presto possibile e che i prossimi episodi di questa decisamente poco memorabile saga possano regalarci una durata massima di ottanta/ottantacinque minuti - a testa -.Tutto questo a meno che Katniss non si tramuti di colpo in una - bellissima, su questo non c'è che dire - spaccaculi che non ha paura o remore a fare fuori qualche stronzo quando si tratta non solo di sopravvivere, ma anche di difendere, di fatto, ciò che ama: evidentemente, dalle parti di questi adolescenti in preda ad una noiosissima crisi ormonale, manca il piglio deciso dell'old school targata Expendables, che in due edizioni degli Hunger Games avrebbero già totalizzato il record assoluto delle uccisioni sul campo, ed esclusivamente come antipasto per la portata principale.Ma purtroppo, questa resta un'altra storia.
MrFord
"Some far away some search for goldsome dragon to slayheaven we hope is just up the roadshow me the way Lord, because I am about to explode."Coldplay - "Atlas" -