The Iceman è un biopic basato sul libro The Ice Man : The True Story of a Cold Blooded Killer scritto da Anthony Bruno e sulla biografia che lo stesso Kuklinski scrisse assieme al giornalista Steve De Carlo che lo intervistò lungamente negli anni di detenzione.
Ci fornisce un quadro piuttosto esauriente della vita " lavorativa " di Kuklinski ma evita , con ogni probabilità appositamente, il lato privato di questo omone di quasi due metri e di oltre 130 kili di peso.
A Vroman , regista di questo film, probabilmente interessava questo sdoppiamento della vita di Kuklinski e descrivere un ambiente mafioso abbastanza standard, con piccoli e grandi boss che si spartiscono la torta del traffico di droga a suon di omicidi e sgarri continui alle gangs rivali.
Pur se questa parte ha quell'aria alla Goodfellas esteriormente , c'è di mezzo sempre lui , Kuklinski che fa scivolare il film dalle parti di Zodiac, a causa della sua dedizione al lavoro che ha del maniacale.
E chi poteva essere chiamato a recitare nella parte di The Iceman ( cosiddetto sia per la su freddezza nell'espletare il lavoro, sia perchè congelava le vittime per confondere le tracce) ?
Chi è l'attore hollywoodiano maggiormente abbonato a ruoli da psicopatico?
Risposta esatta : Michael Shannon.
E' lui l'epitome della riuscita di un film che comunque brilla per ricchezza del cast ( James Franco, Chris Evans, Ray Liotta,Winona Ryder, un irriconoscibile David Schwimmer, Robert Davi che con quella faccia butterata fa gara con Shannon a far scendere brividi lungo la schiena dello spettatore , Stephen Dorff ).
Michael Shannon è il valore aggiunto, perchè senza di lui il film avrebbe poco valore nonostante tutto quel popò di cast che schiera.
La regia di Vroman lo segue rispettosamente concentrandosi come detto sul suo lavoro per le famiglie mafiose.
A leggere di Kuklinski in realtà si viene a sapere altro: quando viene reclutato dalla mafia aveva sul groppone qualcosa come una sessantina di omicidi a suo dire e aveva iniziato sin da piccolo uccidendo animali randagi e un compagno di scuola ( a bastonate) che aveva fatto il bullo con lui.
Personalmente è questo il lato che trovo più fascinoso della vicenda di Kuklinski, mentre nel film si sottolineano soprattutto le sue gesta lavorative .
La cosa che manca a questo film per fare il definitivo salto di qualità per entrare nei cult cinematografici è un po' di coraggio nella messa in scena, estetizzante ma un po' fine a se stessa, quasi a smussare i lati più sgradevoli del vero Kuklinski.
Ariel Vroman si rifugia in scenografie anni '70 di indubbio effetto ma non ha lo spessore per orchestrare qualcosa di veramente memorabile preferendo concentrarsi sulle dinamiche mafiose che non su quelle personali.
Detto questo, The Iceman è uno spettacolo comunque avvincente che ha in Shannon un grandissimo asso nella manica.
Ne stavamo parlando un paio di giorni fa: ma possibile che una cacchetta da parabrezza come Il ricatto trovi la strada della sala cinematografica qui in Italia ( e neanche in poche copie ) e invece questo film con il cast che si ritrova non trovi neanche mezzo cinema in cui essere proiettato?
( VOTO : 7 +/10 )