Trama: lo storico hotel Yankee Pedlar sta per chiudere per mancanza di clienti. Ma forse non solo, come avranno modo di scoprire gli ultimi due dipendenti Claire e Luke, determinati a dimostrare la presenza di fantasmi nell'albergo.
C'erano una volta le storie "di paura".
Ce le raccontavamo quando eravamo ragazzini ed andavamo a dormire dagli amici.
Ce ne stavamo lì, al buio ad ascoltare queste favole nere (quasi sempre assolutamente inventate), che parlavano di assassini solitari o di anime inquiete senza pace che infestavano luoghi misteriosi, banali e ripetitivi all'apparenza, eppure a noi parevano assolutamente terrificanti.
"The Innkeepers" può essere considerato esempio perfetto ed evoluzione naturale di questa tipologia di racconto.
In un'epoca in cui il cinema horror è trionfo della rappresentazione totale ed assoluta del disgusto, Ti West, regista di "The Innkeepers", torna infatti alle origini con una ghost story decisamente vecchio stile.
Furbo?Forse..però fa ben sperare per la rinascita di un genere che ormai sembrava ridotto ad un macabro circo.
Dimostrando di essere anche un notevole sceneggiatore, West non esagera, parte piano, prendendosi tutto il tempo che vuole per raccontarci la sua storia.
Sequenze lunghe, dialoghi lenti tra i due protagonisti, la descrizione di una esistenza grigia e monotona, per un'ora non succede quasi nulla, ma lo scopo di West è raggiunto.
E quando il soprannaturale irrompe nel quotidiano lo spettatore è letteralmente fregato.
Centellinando il sangue come raramente accade, West ti inchioda alla sedia e ti lascia steso, porte che sbattono, passi felpati, pianoforti che iniziano a suonare da soli, elementi banali ed apparentemente innoqui che l'ottimo regista riesce a rendere terrificanti.
Ed il ragazzo, ha 32 anni, dimostra di saper gestire i propri personaggi e dirigere magnificamente gli attori.
Pat Healy nei panni dell'amico/collega un pò nerd, Kelly McGillis in quella dell'ex diva della televisione ora sedicente medium, ma soprattutto Sara Paxton.
Anche qui West si allotana dagli ultimi stereotipi di genere.
La sua Claire, così diversa dalle stereotipate donne rothiane (ovvero vestita e senza tette in mostra), con la sua felpa sformata, la divisa dell'hotel e l'inalatore per l'asma è un personaggio vero, simpatico,dolce ed intrapredente, a cui lo spettatore non può non affezionarsi.
Insomma, ottimo prodotto, eccellente su tutti i punti di vista, persino il montaggio è di livello che dimostra per spaventare, proprio come accadeva per quelle storie "di paura" di quando eravamo ragazzi, non occorre spargere sangue e frattaglie ad ettolitri, ma, se ben gestito, basta davvero poco.
Lo ammetto, non avevo mai sentito parlare di Ti West, dovrò recuperare assolutamente il suo "House of the Devil", ma gli auguro davvero un luminoso, ed indipendente (Michael Bay giù le mani dal ragazzo!!) futuro.
p.s. Ma che è succcesso a Kelly McGillis?Non è tanto più vecchia di me ma sembra mia madre.
p.s. Sono (più o meno) tornata. Domenica è andata benissimo nonostante il tempo inclemente. Grazie a tutti quelli che sono passati per gli in bocca al lupo.