Stasera alle 23.15 su Cielo andrà in onda The Invisible War, un documentario-denuncia di Kirby Dick uscito nel 2012 sulla “guerra invisibile” che centinaia di soldatesse americane combattono ogni giorno contro il dilagante e drammatico fenomeno delle violenze sessuali perpetrate nelle file delle forze armate. Kirby Dick si conferma un regista scomodo, teso a denunciare i punti deboli della società americana. Dopo Twist of Faith (2004), dedicato al fenomeno dei preti pedofili, Outrage (2009) sulle pressioni esercitate sul Congresso da una potente lobby omofoba, The invisible War mette in luce una realtà sconcertante all’interno dell’esercito americano: secondo le statistiche infatti, è più facile che una donna militare rimanga vittima di stupri e abusi sessuali commessi da commilitoni o superiori piuttosto che rimanere ferita o uccisa sui campi di guerra in Iraq e Afghanistan. E’ incredibile scoprire come lo stupro si riveli una pratica abituale da parte degli ufficiali statunitensi verso i loro subalterni e oltretutto sia tollerato dai vertici dell’esercito. I casi denunciati alle autorità competenti infatti vengono spesso insabbiati in una sorta di omertà tesa a proteggere i commilitoni ad ogni costo. Nel film di Kirby per la prima volta soldati e soldatesse trovano il coraggio di rompere ogni tabù e raccontare il trauma vissuto, il difficile percorso fatto per avere giustizia e le lotte per ottenere una normativa giudiziaria che punisca i responsabili delle violenze con pene adeguate.
Il film raccoglie diverse interviste a veterane che hanno avuto il coraggio di denunciare la violenza subita e portano avanti la loro guerra di cui nessuno parla, mettendo in luce le gravi lacune della giustizia militare americana in merito a questo tema. Emerge infatti che le donne stuprate, anziché essere tutelate dal sistema, sono spesso doppiamente vittime anche della giustizia: molte soldatesse che hanno subìto abusi si sono viste espellere dall’esercito, mentre i propri aggressori ottenevano promozioni e avanzamenti di carriera. Accanto alle testimonianze delle vittime, nel film vengono intervistati avvocati, giornalisti, psicologi, ufficiali dell’esercito e membri del sistema giudiziario militare. Ci sono inoltre filmati spesso realizzati dalle stesse veterane su come portano avanti la propria battaglia e come questa gli abbia cambiato la vita per sempre. Il documentario ha vinto l’Independent Spirit Award e un prestigioso premio al Sundance Film Festival e ha guadagnato una nomination agli Oscar 2013.
Ecco il trailer:
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