Trama: il film racconta l’ascesa e il declino politico di Margaret Thatcher, la lady di ferro, attraverso i ricordi dell’ex primo ministro inglese, ormai anziana, sola e malata.
Una figura controversa quella di Margaret Thatcher. Francamente, la ricordo poco perché ai tempi, nonostante papà pretendesse di sacrificare i cartoni animati all’informazione, riuscivo tranquillamente ad isolarmi da tutte le brutture o le notizie che passavano sui telegiornali. Da questo The Iron Lady mi aspettavo quindi, nella mia crassa ignoranza, un’apologia dell’ex primo ministro inglese che invece, con tutti i fronzoli e gli abbellimenti del caso, viene mostrata sì come una donna dotata di palle e della capacità di traghettare una nazione verso la modernità, ma anche come un kapò che non guarda in faccia a nulla e a nessuno per rimanere salda nei suoi principi, spesso e volentieri discutibili e derivati da una mentalità paterna conservatrice: tasse uguali per tutti, ricchi o poveri che siano perché “tutti devono mantenere allo stesso modo la nazione”, minatori a spasso perché impegnati in un lavoro poco produttivo, soldati morti nelle Falkland (ringraziamo Garth Ennis e il suo Butcher, Baker, Candlestick Maker o probabilmente mi sarei persa come spesso succede quando si parla di guerra) in nome non tanto della libertà ma di un mero diritto di possesso. Insomma, la sceneggiatura di The Iron Lady non fa sconti e non offre proprio una bella immagine della Thatcher come politico né, soprattutto, come moglie e madre.
La lady di ferro interpretata alla perfezione da Meryl Streep, infatti, viene mostrata nella vecchiaia come una donna affatto pentita della sua carriera o delle sue scelte riguardo la patria ma, sicuramente, colma di rimorsi per quel che riguarda il lato personale della sua vita. Accompagnata o, per meglio dire, perseguitata dall’amato marito defunto (un Jim Broadbent che, sinceramente, ho trovato moolto più streepitoso della Streep e di una tenerezza incredibile), Lady Thatcher si abbandona ai ricordi di una famiglia sacrificata all’ambizione personale, di un amore soffocato nel tempo dal suo desiderio di non “morire lavando una tazza”, di due figli ormai lontani la cui infanzia si condensa in pochi momenti da cartolina. Indubbiamente, questi momenti più intimi e sentimentali sono quelli maggiormente congeniali alla regista Phyllida Lloyd e anche quelli in grado di trasformare un freddo biopic in qualcosa di più “vivo” e umano ma, in generale, ricercano in modo un po’ scorretto l’effetto commozione e danno l’idea di una visione anche troppo romanzata e parziale della vita di Margaret. Nonostante tutto, comunque, The Iron Ladyrimane un film piacevole e scorrevole, di quelli che vanno venire voglia di prendere in mano un libro o guardare qualche documentario per saperne di più su una figura importantissima per la storia moderna mondiale e non solo inglese.
Della regista Phyllida Lloyd ho già parlato qui. Di Meryl Streep (Margaret Thatcher), Jim Broadbent (Denis Thatcher), Anthony Head (Geoffrey Howe) e Richard E. Grant (Michael Eseltine) ho già parlato ai rispettivi link.
Olivia Colman (vero nome Sarah Caroline Olivia Colman) interpreta Carol Thatcher. Inglese, ha partecipato a film come Hot Fuzz e A Royal Weekend. Ha 39 anni e tre film in uscita.
Se The Iron Lady vi fosse piaciuto recuperate anche The Queen - La regina e J. Edgar. ENJOY!