Trama: Hank Palmer è un avvocato di successo che si è lasciato alle spalle le sue origini di “ragazzo di campagna”. Dopo la morte della madre è però costretto a tornare a casa e ad affrontare l’inesistente rapporto col padre, stimato giudice accusato di aver ucciso un uomo finito sotto il suo giudizio moltissimi anni prima…
Guardare The Judge è come fare un salto indietro nel tempo di almeno una ventina d’anni, quando andavano di moda i drammi giuridici mescolati a problemi familiari irrisolti. Il film racconta la solita storia del giovinotto scapestrato che scappa dalla campagna, diventa uno spregiudicato cittadino dopo aver tagliato tutti i ponti col passato e si ritrova dopo anni a dover riaffrontare la sua disagiata famiglia con un bel malloppo di cinismo e nuove, strabilianti abilità perlopiù sconosciute ai poveri zoticoni che ancora si cullano nella loro ingenua ignoranza. Queste situazioni di solito si risolvono in uno scontro cultural-generazionale e finiscono spesso a tarallucci e vino; The Judge non fa eccezione per quel che riguarda il primo punto ma strappa un bel po’ di lacrimoni (nonostante la prevedibilità del tutto) per quanto riguarda il secondo, seppellendo i personaggi con tante di quelle tragedie e situazioni irrisolte da far invidia ad un episodio di Candy Candy. La cosa incredibile è che The Judge è leggero, simpatico e molto ironico per almeno metà della sua durata e questi momenti più ilari vanno serenamente a braccetto con delle mazzate sotto lo sterno non da poco, che lasciano lo spettatore spiazzato a chiedersi il perché di questo continuo alternarsi di registri. La storia personale del protagonista Hank e di suo padre, il giudice del titolo originale, procede di pari passo con la loro vicenda giudiziaria, in un susseguirsi di deposizioni, scelte di giurati, arringhe ed interrogatori che potrebbero fare la felicità di ogni appassionato del genere e che, in effetti, hanno appassionato anche me, spingendomi a fare il tifo per il giudice sperando che vincesse la causa in barba all’azzimato avvocato dell’accusa e a tutti i familiari redneck della vittima.
Sicuramente, se la trama di The Judge riesce in qualche modo a catturare lo spettatore il motivo non risiede né nella sceneggiatura né nella realizzazione della pellicola, entrambe abbastanza mediocri, bensì nell’indubbio carisma degli interpreti principali e nell’azzeccata scelta dei caratteristi. Robert Downey Jr., affascinante come sempre, sembra nato per essere un avvocato sbruffone e senza scrupoli; Robertino brilla nei momenti più leggeri e patisce un po’ in quelli drammatici, risultando forse un po’ poco credibile, ma in generale è sempre piacevole vederlo muoversi e parlare sullo schermo. D’altra parte, Robert Duvall merita la nomination di quest'anno perché impegnato in un personaggio non facile, molto poco simpatico e tuttavia capace di accattivarsi a tratti la tenerezza del pubblico, accettando di caricarsi sulle spalle l'ingrato compito di mostrare buona parte degli aspetti negativi (e anche imbarazzanti) della vecchiaia e della malattia con incredibile dignità e sensibilità. I duetti tra i due Robert sono i momenti più interessanti, commoventi e riusciti di tutto il film ma anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati; a Vera Farmiga basta essere bellissima, potrebbe anche non aprire bocca e riuscire comunque a dare dei punti con la sua sola presenza a tante mocciose di belle speranze con la metà dei suoi anni, mentre Vincent D'Onofrio e Jeremy Strong spiccano sugli altri interpreti maschili nonostante anche i due fratelli Dale e Glen non siano proprio dei mostri di simpatia o carisma. A The Judge avrebbero probabilmente giovato venti minuti e un po' di retorica in meno ma, come spesso succede davanti a film "classici" nell'impianto e nella bravura degli attori, è difficile non lasciarsi trasportare e goderseli fino in fondo, un po' come se ormai fossero insediati profondamente nel nostro DNA: The Judge non sarà il filmone del 2014 ma merita sicuramente una visione!
Di Robert Downey Jr. (Hank Palmer), Robert Duvall (Joseph Palmer), Vera Farmiga (Samantha Powell), Billy Bob Thornton (Dwight Dickham), David Krumholtz (Mike Kattan), Grace Zabriskie (Mrs. Blackwell) e Denis O'Hare (Doc Morris) ho già parlato ai rispettivi link.
David Dobkin è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come 2 cavalieri a Londra e 2 single a nozze. Anche produttore, ha 45 anni.
Vincent D'Onofrio interpreta Glen Palmer. Americano, lo ricordo per film come Full Metal Jacket, Mystic Pizza, JFK - Un caso ancora aperto, Ed Wood, Men in Black e The Cell - La cellula, inoltre ha partecipato a serie come Miami Vice. Anche produttore, sceneggiatore e regista, ha 55 anni, sette film in uscita tra cui Jurassic World e dovrebbe interpretare Wilson Fisk nell'imminente serie Daredevil.
Jeremy Strong interpreta Dale Palmer. Americano, ha partecipato a film come E venne il giorno, Lincoln, Zero Dark Thirty e Parkland. Ha un film in uscita.
Nonostante Robert Duvall sia stato giustamente candidato all'Oscar per la sua interpretazione, per il ruolo di Joseph Palmer c'erano in lizza anche Jack Nicholson e Tommy Lee Jones mentre Elizabeth Banks è arrivata a contendersi con la Farmiga la parte di Samantha. Detto questo, se The Judge vi fosse piaciuto recuperate Music Box - Prova d'accusa, Conflitto di classe e Il verdetto. ENJOY!