Qualche settimana fa ho trovato QUESTO articolo che suggerisce 4 serie per combattere l’astinenza da True Detective. Al di là della battuta sull’astinenza, cercavo un serial poliziesco valido, e The Killing, che mi ero perso tempo fa su Sky, mi sembrava adatto alle mie esigenze. Recuperato, ho guardato le prime due stagioni. Per ora. Forse non solo per ora.
Una locandina
Trama
(Da qui in poi qualche spoiler)
Seattle. Il cadavere di Rosie Larsen, una ragazza del posto, viene trovato nel baule di un’auto, in fondo a un lago. A occuparsi del caso è Sarah Linden, che dovrebbe cedere il testimone a Stephen Holder, perché lei si deve trasferire e sposarsi.
Ma Sarah finisce per rimanere coinvolta nel caso, e non partirà più.
Holder e Linden
Considerazioni
Il primo paragone che viene da fare è con Twin Peaks. La ragazza morta, i segreti suoi e della famiglia, ma anche delle altre persone che ruotano intorno al delitto. Ma le somiglianze si fermano qui, perché poi The Killing, nonostante sia un remake di un serial danese, diventa a tutti gli effetti un prodotto AMC, quindi con la solita struttura:
- Inizio episodio brillante e sul tema principale
- Scene con i personaggi secondari (la famiglia di Rosie)
- Scena sul tema principale (breve)
- Scene con i personaggi secondari (l’entourage politico di Darren Richmond)
- Ultimi 10 minuti con cliffhanger/colpo di scena sul tema principale, che invogliano a seguire il prossimo episodio
Se siete pratici dei serial AMC, vedrete che tutti hanno questa struttura, compreso l’ottimo Breaking Bad, che distoglieva l’attenzione dalle vicende centrali di Walter White e Jesse Pinkman, per farci vedere quello che stava facendo la sorella di Skyler, tanto per fare un esempio.
Che palle…
Sono scelte narrative dispersive, tant’è che le scene dei punti 2 e 4 erano molto ripetitive e non aggiungevano nulla alla trama. Sproloqui politici ridondanti per il circolo Richmond, continui pianti della madre di Rosie o incazzature del padre per il punto 2.
Con tutti il rispetto, non ho bisogno che me lo ripetano 10 minuti a episodio che i suoi di Rosie soffrono per la figlia scomparsa, non credo che noi spettatori siamo così beoti. E le trame politiche di Richmond sono due palle colossali.
Spesso, i punti 2 e 4 non li seguivo e facevo altro. Questo non è un bene per un thriller che dovrebbe tenerti inchiodato allo schermo.
Che palle 2…
Non parliamo poi dei trucchetti per depistare il pubblico, facendoti credere cose che poi si rivelano false. Le due principali sono quelle del primo accusato, l’insegnante, fino al secondo errore quando fanno ricadere la colpa su Richmond. Siamo arrivati al ridicolo lì.
Una serie che avrebbe avuto delle belle carte da giocare, se fosse stata in mano da gente che sa come si produce una serie e che il pubblico va reso partecipe attivo, dandogli la possibilità di fare congetture con indizi e non con depistaggi ad hoc.
Odio questi trucchi da due soldi.
La serie è bocciata? Non del tutto, ma darle la sufficienza è il massimo che posso fare.