The Kills – No Wow (2005)

Creato il 24 giugno 2014 da The Book Of Saturday

Non è facile suonare minimal (o come lo chiamano alcuni lo-fi vintage) quando nello stesso periodo spopolano gli White Stripes. Ahimé, quelli di po-popopopo-po. Complicato farlo passare come un tentativo di tornare alle origini, per alcuni addirittura al blues del delta. Inevitabile, per chiunque a cavallo del 2000 avesse provato a dissezionare il suono rendendolo quasi rumore in sottofondo della voce, cadere nel superficiale accostamento: The Kills= brutta copia degli White Stripes. Se poi si ricompone un duo, voce femminile (Alison “VV” Mosshart) e strumenti – ma anche voce, talvolta – maschili (Jamie Hince), insomma tutto riconduce lì. Ma non solo. Gli effetti, per i Kills, sono un po’ questi. Devastanti per la pubblicità e il botto che fecero, tanto come le ripercussioni su certe convenzioni una volta attaccato il play allo stereo. Una scialba copia dei migliori? Chissà, vanno ascoltati per poi dare un giudizio. Noi ve li proponiamo con No Wow, secondo lavoro del duo anglo-statunitense.

STORIA. Tra il 2004 e il 2005 i Kills viaggiano in tour promuovendo ancora il loro primo disco, Keep On Your Mean Side. Per molti superiore al successivo, ma quando nel febbraio 2005 viene pubblicato No Wow, la critica è pressoché unanime: «Un album più maturo». Che unisce tendenze indie tipiche di nuovo millennio a suoni anni ottanta new wave. Rispetto alla precedente uscita, con No Wow i Kills definiscono il loro sound. Meno chitarre acustiche, più suoni garage ed underground. Pochissima batteria, drum-machine. Il disco non fu frutto di grande sforzo. I due si chiusero in studio solo per due settimane, in circa 20 giorni No Wow era bello che confezionato e pronto per essere messo in commercio.

IMPORTANZA. Se il primo lavoro fu frutto di un viaggio di Alison Mosshart a Londra, dove si stabilì definitivamente con Hince dando vita ufficialmente al progetto, al quale i due arrivarono con un ristretto seguito di fans accaniti che li seguivano in tutti i loro live underground, si può dire che con No Wow i Kills fanno definitivamente il crack. I due diventano vere star, le collaborazioni e i progetti paralleli si moltiplicano. Alison Mosshart diventa un’ambita vocalist e collabora con i Primal Scream (nell’album Riot City Blues) e con i Placebo (in Meds). Saranno i Kills che le apriranno anche la strada al progetto Dead Weather, con – tra gli altri – il leader dei White Stripes, Jack White (vedete che poi il cerchio si chiude…). Quanto a Hince, i massimi benefici che otterrà dall’essere diventato una star saranno le nozze con la bella Kate Moss. A ognuno il suo…

SENSAZIONI. Stavolta l’ascolto è stato in coppia, io e brother diegomessina. Che ha quasi subito perso concentrazione a causa di una chitarra che aveva sottotiro. Consiglio: non ascoltate mai la musica con strumenti a portata di mano quando in stanza c’è gente che può (tenta di) suonarli. Un clamoroso autogol. E dire che lo sapevo. Fortuna che i Kills già li conoscevo bene e piuttosto l’intento era quello di saggiare le sensazioni di chi invece non li aveva mai ascoltati. Emerge subito l’atmosfera cupa e claustrofobica del disco. Bene, brani come Love Is a Deserter (l’attacco ricorda troppo Foxy Lady) e soprattutto The Good Ones, restano campioni di successo. «Non è il genere che fa per me», la risposta di brother diegomessina. Più incline ultimamente all’ascolto di Black Keys e Arctic Monkeys. Lui può permettersi di dire che «Steven Wilson ha rotto il c…». E io lo stimo per la sfacciataggine. Prima che diego si distraesse e rovinasse tutto con i suoi accordi stonati, avevamo concordato su un fatto: Alison sembra ispirarsi molto a Gwen Stefani dei No Doubt. Io ho anche azzardato un’iperbolica trasposizione della Mosshart direttamente da Nico. Secondo altri VV si può considerare come la nuova Pj Harvey. Anche se tutti concordano sul fatto che con No Wow, i Kills abbiano tentato di abbandonare quel treno della sensualità per cui erano stati malinterpretati con Keep On Your Mean Side.

CURIOSITA’. No Wow esce praticamente due anni dopo la pubblicazione di Elephant degli White Stripes. Che come abbiamo visto perseguiteranno i Kills praticamente in ogni loro recensione. L’accoppiamento trova conferme in una data. Elephant infatti venne pubblicato lo stesso giorno (1 aprile 2003) del primo disco dei Kills, Keep On Your Mean Side. Semplice coincidenza, o marketing studiato a tavolino dalle due etichette (Domino Records per i Kills, V2 Records per gli WS) concorrenti?

Ps. Per chiunque fosse interessato ad imparare un nuovo stile chitarristico, brother diego offre lezioni a 10 euro l’ora. Rivolgersi bar angolo cinema Aquila, zona Pigneto. Imparerete a rovinare Comfortably Numb suonandoci sopra Chitarra Romana rifatta da Gabriella Ferri. Dice che è un nuovo stile, io inizio la settimana prossima.



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