The King. Il Re è tornato, di J. R. Ward

Creato il 10 ottobre 2014 da Babetteleggepervoi
Giunta in cima alle scale, trovò aperta la porta dello studio e il suo uomo era dove odiava stare: curvo sopra ettari di scartoffie scritte in Braille, le spalle enormi che nascondevano gran parte del trono intagliato su cui era seduto, le dita esperte che scorrevano sulle righe, una dopo l'altra, la fronte solcata da rughe profonde come trincee, dietro quegli occhiali avvolgenti...
sia lui che George, il suo adorato cane per ciechi, si voltarono verso di lei come se avessero fiutato il suo odore.
"Leelan", disse Wrath in un sussurro.
Il golden retriever, raggomitolato sul pavimento, balzò su frustando l'aria con la coda frangiata e spalancando le mascelle in un sorrisone che lo fece starnutire.
Beth era l'unica persona a cui sorrideva, eppure, per quanto la adorasse, non lasciò il fianco di Wrath.

Titolo: The King. Il Re è tornato.Autore: J. R. Ward.Genere: Urban Fantasy.Pagine: 550.Editore: Mondadori Direct; Mondolibri Edizione (2014).
Prezzo: euro 14,50 (copertina rigida). Ancora non disponibile l’e-book.
La mia valutazione: cinque stelline.
http://www.amazon.it/The-King-Il-Re-tornato/dp/B00NY451RQ/ref=cm_cr-mr-title
Non sono mai mancate le emozioni nei romanzi della serie della Confraternita del Pugnale Nero, ma in The King sono tantissimi i colpi di scena che segnano i destini di umani e vampiri. In primo luogo quelli di Wrath e di sua moglie Beth, il cui rapporto entra in crisi a causa del desiderio di maternità di quest'ultima. Il "Re Cieco" è contrario ad avere figli non solo per i rischi cui andrebbero incontro la madre e il nascituro, ma anche perché un figlio maschio sarebbe destinato a succedergli sul trono e non vuole condannarlo a sopportare il suo stesso fardello di responsabilità. Beth comprende le preoccupazioni del marito, per quanto infastidita dal dispotismo con cui lui vorrebbe imporle la propria volontà. Nel frattempo alcuni esponenti della Glymera che cospirano per deporre il sovrano e insediare Xcor si appellano alle Antiche Leggi: il Re della razza deve essere un vampiro purosangue, e il figlio di Wrath e Beth non potrebbe mai esserlo. Minacciato in quello che ha di più caro, Wrath arriva al punto di anteporre alle leggi della corona quelle del cuore.
Dopo averlo atteso per mesi e mesi, finalmente ho nelle mie mani l'ultimo capitolo (per ora) della saga della Confraternita del Pugnale Nero. Piccola annotazione: ho acquistato sia questo, sia i volumi precedenti tramite il Club degli Editori. Ebbene, sono tutti blu, a parte l'ultimo. Bianco sparato. Non capisco. Me ne farò una ragione, ma... Passiamo al contenuto. Quattro storie principali si intrecciano, a volte convulsamente, nel volume: quelle di Beth e Wrath, di Assail e Sola, di Trez e Selena, di Xcor e Layla. Per non parlare degli accenni a future vicende della seconda Ombra, IAm, e di Saxton, rimasto solo dopo la fine del suo legame con Blay. Se siete appassionati lettori della saga e ne ricordate alla perfezione tutte le vicende, vi muovete senza problemi all'interno di questo complesso mosaico. Altrimenti, cari amici, vi consiglio qualche appunto da tenere vicino. Buona la traduzione, che rende quasi alla perfezione quel linguaggio così particolare che caratterizza lo stile di J. R. Ward. Splendidi i personaggi (Wrath sempre più gigantesco moralmente e spiritualmente: un vero re per la sua razza). Praticamente scomparsi i Lesser, di cui leggiamo solo pochi accenni. Svanita anche la Madre della razza, la Vergine Scriba (su Internet gira un delizioso racconto su una specie di "Chi l'ha visto" dedicato proprio a questo personaggio). Ward, con i suoi romanzi corali (il primo è stato quello dedicato a Phury, se ben ricordo), di solito apre una nuova fase nella vicenda ricchissima della Confraternita. Attendiamo con la lingua di fuori (tanto per cambiare, ci vorrà un altro anno?) il prossimo volume.

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