Titolo: The King. Il Re è tornato.Autore: J. R. Ward.Genere: Urban Fantasy.Pagine: 550.Editore: Mondadori Direct; Mondolibri Edizione (2014).
Prezzo: euro 14,50 (copertina rigida). Ancora non disponibile l’e-book.La mia valutazione: cinque stelline.
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Non sono mai mancate le emozioni nei romanzi della serie della Confraternita del Pugnale Nero, ma in The King sono tantissimi i colpi di scena che segnano i destini di umani e vampiri. In primo luogo quelli di Wrath e di sua moglie Beth, il cui rapporto entra in crisi a causa del desiderio di maternità di quest'ultima. Il "Re Cieco" è contrario ad avere figli non solo per i rischi cui andrebbero incontro la madre e il nascituro, ma anche perché un figlio maschio sarebbe destinato a succedergli sul trono e non vuole condannarlo a sopportare il suo stesso fardello di responsabilità. Beth comprende le preoccupazioni del marito, per quanto infastidita dal dispotismo con cui lui vorrebbe imporle la propria volontà. Nel frattempo alcuni esponenti della Glymera che cospirano per deporre il sovrano e insediare Xcor si appellano alle Antiche Leggi: il Re della razza deve essere un vampiro purosangue, e il figlio di Wrath e Beth non potrebbe mai esserlo. Minacciato in quello che ha di più caro, Wrath arriva al punto di anteporre alle leggi della corona quelle del cuore.
Dopo averlo atteso per mesi e mesi, finalmente ho nelle mie mani l'ultimo capitolo (per ora) della saga della Confraternita del Pugnale Nero. Piccola annotazione: ho acquistato sia questo, sia i volumi precedenti tramite il Club degli Editori. Ebbene, sono tutti blu, a parte l'ultimo. Bianco sparato. Non capisco. Me ne farò una ragione, ma... Passiamo al contenuto. Quattro storie principali si intrecciano, a volte convulsamente, nel volume: quelle di Beth e Wrath, di Assail e Sola, di Trez e Selena, di Xcor e Layla. Per non parlare degli accenni a future vicende della seconda Ombra, IAm, e di Saxton, rimasto solo dopo la fine del suo legame con Blay. Se siete appassionati lettori della saga e ne ricordate alla perfezione tutte le vicende, vi muovete senza problemi all'interno di questo complesso mosaico. Altrimenti, cari amici, vi consiglio qualche appunto da tenere vicino. Buona la traduzione, che rende quasi alla perfezione quel linguaggio così particolare che caratterizza lo stile di J. R. Ward. Splendidi i personaggi (Wrath sempre più gigantesco moralmente e spiritualmente: un vero re per la sua razza). Praticamente scomparsi i Lesser, di cui leggiamo solo pochi accenni. Svanita anche la Madre della razza, la Vergine Scriba (su Internet gira un delizioso racconto su una specie di "Chi l'ha visto" dedicato proprio a questo personaggio). Ward, con i suoi romanzi corali (il primo è stato quello dedicato a Phury, se ben ricordo), di solito apre una nuova fase nella vicenda ricchissima della Confraternita. Attendiamo con la lingua di fuori (tanto per cambiare, ci vorrà un altro anno?) il prossimo volume.