26 gennaio 2016 Lascia un commento
Non e’ certo una coincidenza e in qualche modo la canzone "Gloomy Sunday" ha a che fare col gesto inconsulto. Hutton disperato sta per tornarsene a casa ma nuove rivelazioni lo inducono ad indagare, arrivando ad una strana storia di scienziati pazzi e controllo mentale.
Non voglio dire sia il film piu’ imperfetto che abbia mai visto ma di certo si piazza nella top ten. Uso il termine imperfetto per indicare che dall’incipit alla conclusione, non quadra nulla, gli errori si sommano, le motivazioni mancano e la conclusione non conclude. Si ha l’impressione che partendo dalla storia vera di "Gloomy sunday", canzone che leggenda vuole induca al suicidio, si sia costruito attorno un qualcosa che alla fine regge fino ad un certo punto e soprattutto non trova la forza nella struttura di sostenere il peso della storia.
Gia’ l’idea del chip sottopelle con la scusa delle vaccinazioni fa ridere ormai anche il piu’ cretino dei complottisti, se poi e’ tutto cosi’ segreto da lasciare cicatrici grandi come un dito, si capisce come le idee erano finite prima ancora di cominciare.
Monzon gira il film a casa sua ma sfrutta il territorio nel piu’ banale dei modi. La storia non lo aiuta, non lo aiuta neppure la Jimenez, spagnola con la faccia da spagnola, le smorfie da spagnola, perche’ queste spagnole si assomigliano tutte e tutte recitano (?) allo stesso modo. Dispiace per Hutton, un bravo attore che abbiamo perso troppo presto e che a proposito di scrittori, ne "La meta’ oscura" diede li si una prova d’attore stupefacente, una delle migliori che ricordi. Insomma, un film che non mantiene una frazione di cio’ che promette. Da dimenticare.