The Lands of Ice and Fire di George R.R. Martin

Creato il 29 marzo 2013 da Martinaframmartino

Il punto più delicato nell’incontro con Mondadori era ovviamente quello delle traduzioni dei romanzi di George R.R. Martin. Si tratta, però, di un discorso lungo, su cui sto ancora lavorando. Vi ripropongo allora un articolo che avevo scritto per FantasyMagazine in dicembre. Parla di quello che spesso viene definito il “libro delle mappe”, anche se non è propriamente un libro. Avevo pensato di chiedere all’editore se intendesse pubblicarne una versione italiana, ma Matteo mi ha anticipata. Mondadori conosce perfettamente The Lands of Ice and Fire, infatti appena Matteo lo ha citato Federico (giusto? Non fidatevi troppo dei miei nomi, anche se a quell’incontro sono riuscita a tirare fuori un Hidzar zo Loraq che ha sorpreso pure me) ne ha estratta una copia dalla borsa. Conoscono il libro, ma dire che verrà tradotto è un altro discorso.

Sono dodici mappe di notevoli dimensioni stampate con carta e inchiostro di una certa qualità. Si tratta di un prodotto particolare, che non viene certo stampato dagli stessi macchinari che stampano i romanzi. Ed è possibile che su illustrazioni di questo tipo i diritti siano un po’ più complicati, tanto è vero che spesso i libri illustrati legati ai film sono coedizioni internazionali e difficilmente vengono ristampati proprio per mancanza di accordi fra tutte le parti. Verranno spubblicate in italiano le mappe? Non lo so, e per ora non lo sanno neanche in Mondadori. Matteo ha anche parlato dell’enciclopedia curata da Martin insieme a Elio Garcia e Linda Antonsson prevista in lingua originale per la fine dell’autunno. Quando ci hanno chiesto cosa avremmo preferito veder tradurre, nello stesso istante io e Matteo abbiamo esclamato “l’enciclopedia”.

Le mappe sono belle ma non sono fondamentali e possono essere consultate anche in lingua, anche se ci si deve abituare ai diversi nomi. L’enciclopedia, di cui parlerò in un’altra occasione, è fondamentale, e arricchisce la storia di Westeros di elementi mai narrati altrove. Ovviamente qualche giorno fa ho ricordato all’editore che vorremmo vederla tradotta, e in questo caso la stampa è molto meno problematica. Vedremo. Ovvio che se non la traducono in un tempo ragionevole io la compro in lingua.

Ecco il mio vecchio articolo.

Volete conoscere l’estensione di quel Mare Stretto che fa dormire sogni tranquilli a Eddard Stark perché i dothraki si trovano sull’altra sponda? Ammirare l’immensità del Mare dothraki e capire quanto possa essere lungo un viaggio verso Vaes Dothrak? Dare uno sguardo alle rovine di Valyria per vedere da dove provengono i draghi, o scoprire dove si trova Asshai delle Ombre? Addentrarvi nei vicoli di Approdo del Re? Esplorare le terre sconosciute che si trovano oltre la Barriera? Capire dove si trovano le città di Pentos e Braavos o anche quella Meereen che tanto ha fatto penare George R.R. Martin nella stesura di A Dance with Dragons? Se la risposta a queste domande è sì allora The Lands of Ice and Fire è il libro che fa per voi.

In realtà il cofanetto dal prezzo non proprio economico – a seconda del rivenditore e del fatto che l’edizione sia quella americana o quella inglese il suo costo oscilla fra i 30,00 e i 50,00 euro – non è e non contiene un libro. Le poche parole scritte si trovano su un singolo foglio che spiega come il mondo di Martin sia estremamente ricco da un punto di vista paesaggistico e geografico e indica in Jonathan Roberts l’illustratore di questo apparato cartografico. Il resto sono le cartine, dodici per la precisione, di grande formato: 61×91 centimetri.

Le mappe raffigurano il mondo conosciuto – praticamente un planisfero – la Baia degli Schiavisti, il Mare dothraki, le terre oltre la Barriera, il continente di Westeros, la zona occidentale del mondo con Westeros e le isole meridionali, le Città libere, la zona centrale del continente di Essos, la zona orientale dello stesso continente, una mappa di Approdo del Re, una di Braavos e un secondo planisfero meno dettagliato da un punto di vista geografico ma arricchito dagli itinerari dei viaggi di tutti i personaggi. È questa l’unica cartina che costituisce uno spolier per chi non ha ancora completato la lettura della saga, visto che al suo interno sono tracciati anche viaggi compiuti in La danza dei draghi

Del cofanetto al momento non esiste una versione italiana, il che significa che tutti i nomi sono in originale. Troviamo perciò King’s Landing e non Approdo del Re, Riverrun e non Delta delle Acque, Winterfell e non Grande Inverno, the Wall e non la Barriera e così via, anche se molte delle località, in particolare quelle del continente di Essos, sono note anche in italiano con il loro nome originale. Un problema minore per un lettore assiduo della saga, che poi è il potenziale acquirente di questo cofanetto, perché anche chi non conosce i nomi originali è in grado di ritrovare le principali località del continente di Westeros basandosi sul ricordo – o al limite sul confronto – con le cartine molto più piccole e meno dettagliate presenti all’interno dei singoli romanzi.

L’elemento di maggior spicco, considerando che fino a questo momento erano note diverse mappe funzionali per quanto riguarda i Sette Regni, è la visione d’insieme. Una raffigurazione ufficiale di tutto il mondo, con le posizioni delle varie località dell’Est rispetto a quelle dell’ovest, capace di far capire la facilità o, al contrario, la difficoltà di rapporti (intrighi, spostamenti, minacce) infatti non era mai stata pubblicata in precedenza.

Questo cofanetto è solo la prima delle opere, romanzi a parte, volute da Martin per meglio far conoscere il suo mondo. Fra i progetti a cui lo scrittore sta lavorando attualmente c’è anche The World of Ice and Fire, un’enciclopedia che esplorerà le terre di Westeros ed Essos da un punto di vista storico invece che geografico.

Come aveva insegnato J.R.R. Tolkien creando la Terra di Mezzo, la fantasy non si limita a raccontare storie. Crea, attraverso le storie e i personaggi che le animano, tutto un mondo con le sue regole e le sue caratteristiche, e quando questi elementi diventano davvero reali la nascita di opere che li analizzano può essere lo sbocco naturale per aiutare i lettori a continuare a fantasticare.

E, a proposito di mondi fantastici, vi ricordo che a questo tema abbiamo dedicato il quinto numero di Effemme: http://www.delosstore.it/delosbooks/40781/effemme-5/



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