Ma oggi voglio proporvi qualcosa che mi auguro vi intrigherà.
Chi mi conosce sa quanto creda nel valore dei cortometraggi, nelle ambizioni che si nascondono dietro pochi minuti di filmato e di quanta qualità spesso sia conservata fra le migliaia di filmati che si scovano in giro.
Con il filmato di oggi do il via ad una nuova recensione, “The last Emotion”.
Sei cortometraggi, uno a settimana (Cthulhu volesse…), in cui verranno prese in esame sei emozioni differenti. E quale poteva essere la prima se non l’odio?
Il filmato si intitola Paths of rage e già dal titolo potete intuire che non sarà nulla di troppo divertente.
Datato 2010 e diretto da Damian Nenow, tratta l’argomento dell’odio e della rabbia usando il background della guerra, rappresentando in maniera diretta e cinica come, nel cuore delle persone, basti un nulla per scatenare sentimenti distruttivi.
Dal taglio grafico molto particolare, si distingue per l’ottima resa visiva e per la capacità di trasmettere ciò che provano i due protagonisti con disarmante facilità, pur senza usare nemmeno una battuta di dialogo.
Al suo attivo ha già tre cortometraggi, tutti di assoluto valore e di rilevanza notevole. Il primo, creato quando ancora frequentava la scuola, è anche il suo trampolino di lancio, visto che con quello ottiene il suo primo premio importante. Il secondo, The Great Escape, viene in seguito proiettato sugli schermi delle più importanti manifestazioni del mondo, mentre questo Paths of Rage viene candidato all’Oscar come miglio cortometraggio, premiato al Annecy International Film Festival e segnalato fra i migliori al Comic-Con nel 2011.
Damian tuttora collabora con la Platige Image, casa di produzione che ha firmato anche il cortometraggio che sto per presentarvi.
Con questo ho terminato. Non mi resta che augurarvi buona visione e ricordarvi l’appuntamento con lunedì prossimo per il secondo corto, che vi preannuncio sarà incentrato sull’amore…
Buon divertimento!